Home 9 Approfondimenti 9 Le pagelle della March Madness

Le pagelle della March Madness

Ncaa basketball - Tyler Dorsey - Oregon
Autore: Manuel Follis
Data: 7 Apr, 2017

Sorprese, delusioni, giocatori che le squadre europee dovrebbero tenere d’occhio con uno sguardo ovviamente al prossimo draft Nba che rifornirà di nuovi talenti le franchigie dei pro Usa. Finita la March Madness, la redazione di BN ha fatto il punto su quanto si è visto (o non si è visto) in campo.

La sorpresa (squadra o giocatore)

Tyler Dorsey e Dillon Brooks (Oregon)

Giovanni Bocciero: Northwestern a mani basse. Alla prima apparizione al Torneo, ha colpito la sua costanza prima battagliando ai piani alti della Big Ten e poi spaventando Gonzaga.

Fabio Cro: Oregon e la sua difesa, nonostante gli infortuni.

Riccardo De Angelis: Impossibile non pensare a South Carolina. Si sapeva che i Gamecocks difendessero fortissimo: hanno però sorpreso tutti alzando il livello del proprio attacco e adattandosi perfettamente alle caratteristiche degli avversari di turno.

Raffaele Fante: La voglia di andare a rimbalzo e l’energia in difesa di Oregon, con una fisicità sui due lati del campo sorprendente considerati anche i pochi centimetri a disposizione di Dana Altman.

Manuel Follis: Come squadra Northwestern, una delle migliori nel rapporto giocatori/rendimento. Tra i singoli, esclusi nomi noti, Malcolm Bernard, il tuttofare di Xavier.

Paolo “Pablo” Mutarelli: Nel Midwest Regional tutti parlavano di Kansas, Louisville, Michigan e Iowa State, però la Oregon di coach Altman ha giocato un grandissimo basket su entrambi i lati del campo, meritandosi pienamente l’accesso alle F4.

Stefano “Bobby” Russillo: Più che una squadra, una conference sottovalutata: la SEC. South Carolina alle F4, Florida e Kentucky alle Elite8 e Arkansas a un passo dall’upset contro UNC alle Sweet16. Tra i singoli Landry Shamet di Wichita State, personalità e canestri pesanti contro UK.

Il miglior giocatore

Justin Jackson e Joel Barry – North Carolina

Giovanni Bocciero: Justin Jackson, giocatore dell’anno in ACC e protagonista anche al Torneo. Sempre presente come miglior marcatore ma anche specialista difensivo.

Fabio Cro: Justin Jackson.

Riccardo De Angelis: Tyler Dorsey, clutch a livelli mostruosi: senza di lui, Oregon sarebbe uscita già al secondo turno con Rhode Island. È solo un sophomore, ma sta in campo come il più scafato dei veterani.

Raffaele Fante: Sindarius Thornwell ha dominato chiunque gli si sia parato davanti fino a Gonzaga, prendendosi un’intera squadra sulle spalle e portandola per la prima volta alle Final Four a 23 abbondanti e 7 rimbalzi di media.

Manuel Follis: Justin Jackson di North Carolina, nonostante lo 0/9 da 3 in finale. Troppo spesso si valuta solo l’attacco di un giocatore, lui è un fenomeno anche in difesa.

Paolo “Pablo” Mutarelli: Sindarius Thornwell è fuori competizione, Tyler “Mr. March” Dorsey ha disputato un torneo dominante e la prova contro Kansas è stato il suo personale capolavoro.

Stefano “Bobby” Russillo: Justin Jackson, semplicemente onnipresente. Anche in finale, nonostante lo 0/9 da tre, ha messo la sua firma su ogni giocata decisiva, in attacco e in difesa.

Chi sceglieresti al draft?

Lonzo Ball – UCLA

Giovanni Bocciero: Il prossimo draft sarà quello delle point guard, ma occhio a Josh Jackson (Kansas) che è maturato e migliorato nel tiro da tre al Torneo. E ha ancora margini di crescita.

Fabio Cro: De’Aaron Fox.

Riccardo De Angelis: Prima scelta, Lonzo Ball: giocatore unico e su cui vale la pena puntare anche al netto dei punti interrogativi su di lui. Scommesse a fine primo giro: il tuttofare Sindarius Thornwell fra gli esterni e l’esplosivo Jordan Bell tra i lunghi.

Raffaele Fante: Lonzo Ball, perfetto per gli spazi larghi e il gioco in velocità dell’Nba, creativo per i compagni, leader per gli allenatori e divertente per il pubblico.

Manuel Follis: Su ogni PG del lotto si possono nutrire dubbi diversi. Molto intriganti invece le prospettive e le skills di Jonathan Isaac, potenziale steal.

Paolo “Pablo” Mutarelli: Malik Monk starebbe molto bene in una squadra che bisogno di una guardia con punti nelle mani. Jordan Bell potrebbe essere una bella presa per chi cerca un lungo mobile e atletico.

Stefano “Bobby” Russillo: Alla numero uno Lonzo Ball senza se e senza ma. Se volete un nuovo unicorno Lauri Markkanen, se volete lo “steal of the Draft” Jawun Evans.

Chi sceglieresti in Europa?

Giovanni Bocciero: L’ala Jordan Washington in uscita da Iona è un giocatore intrigante. Può portare punti, rimbalzi e tanta energia anche se il ristrettissimo range di tiro è rivedibile.

Fabio Cro: Trevon Bluiett di Xavier, che attaccante!

Riccardo De Angelis: Reggie Upshaw di Middle Tennessee. Qualcosa ancora da sistemare a livello di percentuali, ma sa segnare in modi diversi e rendersi utile sotto tantissimi punti di vista pur non eccellendo in nulla. Sangue freddo e leadership da vendere.

Raffaele Fante: Per fisico e tipo di gioco, Ethan Happ di Wisconsin e Przemek Karnowski di Gonzaga sono due centri inutili in Nba, precisi per l’Europa.

Manuel Follis: Frank Mason (Kansas), Josh Hart (Villanova), Sindarius Thornwell (South Carolina) probabilmente (e purtroppo) per motivi diversi anche se scelti al draft faranno fatica in Nba. Li prendi a pacchetto e hai play-guardia-ala versatili, che poi ti uccidono anche in difesa.

Paolo “Pablo” Mutarelli: Bonzie Colson (Notre Dame) è un ottimo centro sottodimensionato che potrebbe spostare in Europa, mentre Isaac Hamilton (UCLA) potrebbe essere un scorer molto utile da questa parte dell’oceano.

Stefano “Bobby” Russillo: Keon Johnson (Winthrop) è il play razzente che fa per voi, T.J. Cromer di East Tennessee State il go to guy, Bryce Alford e Matt Thomas di UCLA e Iowa State due bianchi tiratori e Derek Willis (UK) uno stretch four che potrebbe fare fortuna in Europa.

Il miglior quintetto

Sindarius Thornwell – South Carolina

Giovanni Bocciero: Tyler Dorsey, Sindarius Thornwell, Justin Jackson, Josh Jackson, Jordan Bell

Fabio Cro: Joel Berry, Trevon Bluiett, Justin Jackson, Jordan Bell, Kennedy Meeks

Riccardo De Angelis: Nigel Williams-Goss, Tyler Dorsey, Sindarius Thornwell, Ethan Happ, Kennedy Meeks

Raffaele Fante: Tyler Dorsey, Trevon Bluiett, Sindarius Thornwell, Caleb Swanigan, Kennedy Meeks

Manuel Follis: Frank Mason, Sindarius Thornwell, Justin Jackson, Mike Daum, Caleb Swanigan

Paolo “Pablo” Mutarelli: Tyler Dorsey, Nigel Williams-Goss, Justin Jackson, Sindarius Thornwell, Zach Collins

Stefano “Bobby” Russillo: Nigel Williams-Goss, Tyler Dorsey, Sindarius Thornwell, Justin Jackson, Jordan Bell

La squadra delusione

Giovanni Bocciero: Più che una squadra una conference, la ACC: nove formazioni al Torneo (diverse con ambizioni) ma dopo il Round 32 solo una squadra è sopravvissuta: UNC. Un vero disastro.

Fabio Cro: Duke, facile.

Riccardo De Angelis: Duke, passata da carro armato (Torneo dell’ACC) a pandino con lo zucchero nel motore (Torneo Ncaa). Tantissimo talento, poca cognizione di come esprimerlo, spirito di sacrificio assente.

Raffaele Fante: Assolutamente Duke, fuori al secondo turno dopo aver preso 65 punti in un tempo da una squadra che ha il suo punto forte nella difesa.

Manuel Follis: Louisville e Florida State, la prima senza un gioco offensivo decente, la seconda una girandola di cambi con tanto talento e zero organizzazione.

Paolo “Pablo” Mutarelli: Per la solidità mostrata negli anni, ci saremmo aspettati tutt’altra Virginia e, per il talento a disposizione, tutt’altra Florida State.

Stefano “Bobby” Russillo: Duke: dalle stelle alle stalle. La grande favorita di inizio stagione uscita senza giustificazioni al secondo turno.

Il giocatore delusione

Giovanni Bocciero: Trascinatore di Duke per tutta la stagione. Poi si è arrivati al Torneo e la mano di Luke Kennard si è infreddolita all’improvviso. Davvero un peccato.

Fabio Cro: Ha deluso Duke e ha deluso il suo giocatore più rappresentativo, Grayson Allen.

Riccardo De Angelis: Kris Jenkins, eroe immortale della scorsa March Madness, sparacchiatore irritante in questa edizione (4/22 dal campo in due partite).

Raffaele Fante: Kris Jenkins, 4/22 in due partite, da The Shot a buco nero nel giro di un anno.

Manuel Follis: Lonzo Ball per lo spirito a tratti quasi svogliato con cui ha affrontato la sfida con Kentucky, delusione in quanto potenzialmente molto forte.

Paolo “Pablo” Mutarelli: L’ultimo possesso di Josh Hart in maglia Wildcats grida ancora vendetta, ma è l’unica nota storta di una meravigliosa carriera collegiale.

Stefano “Bobby” Russillo: Kris Jenkins, dalla tripla più famosa della storia del college basket allo 0/8 dall’arco nelle due gare del Torneo. Il simbolo della delusione Villanova.

Articoli correlati

Finale Ncaa, la parola ai protagonisti

Dopo una finale così emozionante decisa da un tiro allo scadere è normale che le reazioni dei protagonisti che l’hanno Leggi tutto

Italia-Arcidiacono, c’è ancora da aspettare
Ryan Arcidiacono (Villanova)

Un ragazzo “con il dna del leader”, da prendere “a prescindere dal passaporto” perchè può diventare “un giocatore da medio-alta Leggi tutto

Buddy Hield, il sorriso delle Bahamas

Buddy Hield: la cosa più simile a Stephen Curry su un parquet di college basketball (parafrasando SB Nation). Ecco chi Leggi tutto

Villanova, una questione di tradizione
Novanation

“This is Villanova basketball”: a sentire un’intervista di coach Jay Wright o di qualsiasi giocatore del roster dei Wildcats, ritroverete Leggi tutto

Niente Arizona, Ferguson va all’estero

Terrance Ferguson saluta Arizona e decide di "parcheggiarsi" per un anno in una squadra di professionisti in Australia. "Terrance mi Leggi tutto