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Sun Devils sempre più in alto, Kansas in crisi

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 12 Dic, 2017

E’ stata una settimana piena di sorprese e per la prima volta dall’inizio della stagione, Duke perde il primo posto nel ranking dell’Ap. Al suo posto c’è Villanova che, dopo aver sconfitto anche Gonzaga, resta una delle sette squadre ancora imbattute assieme a TCU, Arizona State, Florida State, Miami, Mississippi State e Georgetown. Vediamo tutti gli spunti più interessanti.

Sorprese che salgono

“Fear the fork”. Il motto di Arizona State ha sempre più senso perchè la vittoria contro Kansas ha fatto tornare i Sun Devils nella top 5 dell’Ap dopo 36 anni. Tutto merito di un attacco divertente ed efficiente (5/o per efficienza offensiva) guidato dal mostro a tre teste Holder-Evans-Martin che contro i Jayhawks hanno combinato per 72 punti e 14 assist. Il leader però è uno e uno solo: scoprite qui chi è.

Settimana scorsa ci eravamo chiesti di che pasta fosse fatta TCU ed eccoci accontentati con due vittorie di prestigio contro SMU e Nevada. Kenrich Williams è l’unico giocatore con una doppia doppia di media in Big12, ma è anche uno dei più versatili e determinanti dell’intera nazione. Qui ve lo presentiamo.

Inizio di stagione scoppiettante per Florida State, ancora membro del club delle ‘undefeated’. La cosa più interessante è che coach Leonard Hamilton ha saputo responsabilizzare chi gli è rimasto, come Terance Mann e C.J. Walker. La vittoria nel derby con Florida è la più prestigiosa in questo 9-0, decisamente inaspettato considerati i giocatori che ha perso

Florida State

E big che scendono

Perde l’imbattibilità Duke che cade sotto la pioggia di triple segnate da Boston College (15/26). Il match era l’esordio dell’ACC, quindi scivolone pesante per i Blue Devils che perdono anche il primo posto nel ranking – conservato sin dalla preseason – precipitando al #4.

Settimana horribilis per Kansas che perde ben 11 posizioni nel ranking. Soffre la zona 2-3 aggressiva di Washington (74-65 il finale) e subisce la sfuriata del super attacco di Arizona State, subendo 14 triple e 95 punti. Il solo Udoka Azubuike non può reggere per sempre là sotto e in 5 non si vince: 1 punto segnato dalla panchina contro i Sun Devils.

 

Seconda sconfitta consecutiva per Cincinnati che, appena il livello delle avversarie si è alzato, ha iniziato a perdere colpi: 8/28 da tre contro Xavier e 4/15 contro Florida. Contro i Gators ha steccato la gara Jacob Evans, e la cosa più grave è che nel finale è stata la difesa a fare acqua. Brutto segnale.

Continua la crisi di USC: tre sconfitte di fila, l’ultima contro Oklahoma, e fuori dalla top25. L’attacco ha smesso di girare, tirano male (45.6% da 2, 285° in Division I) e si affidano troppo a Jordan McLaughlin che non può fare tutto da solo. A.A.A. cercasi Bennie Boatwright (9/35 al tiro nelle tre sconfitte).

Nomi noti e meno noti da draft

Con l’arrivo del Natale iniziano a vedersi in giro i primi mock draft più sensati, basati su quanto fatto vedere in campo dai giocatori. In parecchi alla n.1 c’è Marvin Bagley, di cui già vi abbiamo parlato ampiamente. Al momento le cifre del freshman di Duke dicono 21.3 punti e 11.3 rimbalzi con il 61.1% dal campo.

“I know that we’re in the Staples Center, I was trying to knock them down like Kobe does”: ecco riassunto il “Trae Young show” contro USC (29 punti+9 assist). Mai sotto quota 28 nelle ultime 6 partite, le difese lo raddoppiano? Lui trova l’assist per un compagno (terzo per assist a partita con 8.8, quarto per assist rate).

 

Nota per l’attacco, quest’anno Michigan ha la migliore difesa delle ultime 6 stagioni e se n’è accorta anche Ucla. I Wolverines sono in crescita grazie ai miglioramenti di Zavier Simpson e alla presenza sotto i tabelloni di Mo Wagner, che in attacco era già da Nba. Vediamo perchè.

Ci sono due freshman dal fisico simile nella SEC, che si stanno segnalando tra i migliori rim protector della nazione, oltre ai ‘soliti’ Mo Bamba e DeAndre Ayton. Abdul Ado viaggia a 2,5 stoppate a partita ed è uno dei segreti dell’imbattibilità di Mississippi State (oltre alla 346/a SOS della nazione). Daniel Gafford, centro di Arkansas, in neanche 20′ segna più di 12 punti con il 70%. E stoppa discretamente anche lui

 

In giro per le conference

Arizona sembra proprio essersi ripresa dalla batosta del Battle 4 Atlantis. Vittorie in settimana su Texas A&M (66-64), Alabama (88-82) e rientro in Top 25. L’ultimo match ha visto il ritorno di Rawle Alkins e una replica dello strapotere offensivo di DeAndre Ayton: 29 punti (12/18 FG, 4/8 FT) e 18 rimbalzi sotto lo sguardo impotente dei lunghi di Bama.

Ai Crimson Tide non è bastato un Collin Sexton da 30 punti e, tutto sommato, sono usciti a testa alta dal McKale Center. Non male comunque il suo bilancio settimanale, vista la vittoria con Rhode Island (68-64) agguantata nonostante un Sexton a bordo campo nella parte centrale del match a causa di un colpo subito (11 punti in 17′).

Rhode Island e St Bonaventure con il miglior record, Davidson e Vcu nel mezzo con Richmond sul fondo. Tutto come doveva andare nell’Atlantic 10, se si escludono le difficoltà di continuità di St. Joseph e il fuoco di paglia di Duquesne, che, pur avendo pessime statistiche secondo Kenpom, ha un record positivo.

Ve lo avevamo detto, quindi non meravigliatevi dei Loyola Ramblers. Quarto attacco della nazione con il 53,4% dal campo e rotazione lunga che ha visto già sei differenti top scorer nel record di 10-1, in cui brilla sicuramente la vittoria a domicilio contro Florida. In mostra il freshman Cameron Krutwig che ha dato una dimensione interna alla squadra oltre a fare un ottimo lavoro di spaziature

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