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Abramo Canka a UCLA e le ultime dagli azzurri negli USA

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 15 Lug, 2022

Abramo Canka nella sponda nobile di Los Angeles, Niccolò Moretti corteggiato dalle P6 e una manciata di paisà per le nazionali giovanili. Ecco le novità più interessanti degli ultimi giorni che riguardano gli azzurri nel college basketball.

 

Abramo Canka, sorpresa di mezza estate

Coach Ivo Simovic – quello che aveva portato Santi Aldama alla piccola Loyola-MD – si è insediato da poco nello staff di UCLA e i risultati già si vedono, coi Bruins che hanno messo a segno un colpaccio in piena estate col commitment di Abramo Canka.

A pochi giorni dalla notizia data da Eurohopes, i commentatori americani non hanno esattamente sprecato fiumi d’inchiostro sull’ex Stella Azzurra che, come tanti altri europei prima di lui, probabilmente finirà per arrivare negli Stati Uniti in punta di piedi per poi far parlare di sé una volta che lo vedranno col pallone in mano. Potremmo sembrare esageratamente ottimistici, ma il pedigree di Canka è obbiettivamente di quelli importanti, cosa che il ragazzo ha dimostrato a più riprese durante tutto il suo percorso, dai primissimi passi in Liguria fino alle ultime due stagioni passate fra Russia e Lituania.

Esterno sui 2 metri di altezza, Canka arriverà a Los Angeles con 20 anni già belli che compiuti e un bagaglio di esperienza internazionale che, da diversi punti di vista, lo dovrebbero porre in una posizione di vantaggio rispetto alla media delle matricole americane. Ci sarà da adattarsi a un gioco diverso, ma il processo non dovrebbe essere traumatico per un giocatore che proprio non difetta in quanto ad atletismo. Eccellente nel mangiarsi il campo in contropiede, ha l’attitudine e i mezzi fisici giusti per essere un fattore non da poco in difesa – prerequisito fondamentale quando giochi per Mick Cronin.

UCLA, numero 7 della nostra Preseason Top 25, difficilmente potrà prescindere da un contributo offensivo di sostanza da parte dei suoi esterni ora che non potrà più contare su gente come Johnny Juzang e Jules Bernard. Per aumentare le proprie possibilità di minutaggio (e anche convincere qualche scout NBA in più), Canka avrà come obiettivo personale quello di espandere ulteriormente il proprio bagaglio in attacco: come slasher non si discute, mentre il jumper e le doti da playmaker secondario sono ancora, in misura variabile fra le due voci, da lavori in corso.

 

Niccolò Moretti, quotazioni in impennata

Fino a poco fa contava una manciata di offerte da mid e low major, ma chi segue il college basketball (specie da casa nostra) sa per esperienza che è meglio non sottovalutare un Moretti, indipendentemente dal fatto che lo stile di Niccolò sia parecchio diverso rispetto a quello del fratellone Davide. Tiratore mancino e, soprattutto, pass-first point guard, il prospetto della classe 2023 da DME Academy ha sfruttato al meglio la partecipazione agli NBA Academy Games tenutesi la settimana scorsa ad Atlanta, apice di un percorso di miglioramento individuale apparso fin qui piuttosto netto.

Terzo per assist nella manifestazione (3.5 di media) oltre a quasi 10 punti a partita tirando col 52.9% da due e 42.9% da tre. Numeri a parte, è la qualità mostrata in tanti flash sparsi lungo tutte e 6 le gare disputate ad aver aperto gli occhi ai coach delle high-major: USC prima e Illinois poi si sono fatte avanti in settimana, ammaliate dalla sua visione di gioco e dalle sue soluzioni non banali, oltre alla capacità d’infilare canestri dal palleggio in situazioni complicate e di segnare in catch-and-shoot da distanza siderale. Quotazioni dunque in ascesa per Niccolò, che avrà la possibilità di far parlare ulteriormente di sé ai prossimi Europei U18.

Paisà nelle nazionali giovanili

Agli Europei U20 che partiranno in questo weekend, oltre al già citato Abramo Canka, fra gli azzurri ci sarà un altro rappresentante del mondo college basketball, il milanese Morgan Rashed che, dal sottobosco della Division II dei junior college, si è sorprendentemente fatto largo fino ai 12 di coach Alessandro Magro. In questo paragrafo ci vogliamo però occupare di altri tipi di volti nuovi, cioè di alcuni ragazzi cresciuti negli USA ed eleggibili per le nostre nazionali.

Adrian Mathis ha preso parte con la nazionale U15 al Torneo dell’Amicizia tenutosi a Melilla e sì è fatto notare immediatamente: 23 e 13 punti nelle sconfitte con Spagna e Francia e infine 26 nel successo con la Grecia. Numeri da leading scorer della spedizione azzurra che gli sono valsi un posto nel quintetto della manifestazione. Scoring point guard dal Texas di 185 cm, Adrian è figlio di quel Donte Mathis – oggi assistant coach nella sua alma mater, Taxas State – che aveva speso grandissima parte della propria carriera pro nel nostro paese, acquisendo la cittadinanza italiana per matrimonio.

Adrian Mathis (primo da destra) premiato al Torneo dell’Amicizia 2022

Marco Varani è anch’egli una recluta della classe 2025 (benché sia di un anno più grande rispetto a Mathis) e il suo nome è apparso fra le riserve a casa nella prima lista di convocati da coach Giuseppe Mangone per la nazionale U16. Italo-giamaicano impegnato in più d’una disciplina sportiva (pratica il salto in lungo), Varani frequenta la stessa high school di Paolo Banchero, O’Dea, ed è una guardia/ala con buona positional size (196 cm) che ha cominciato a far parlare di sé a livello locale alcuni mesi fa grazie alla sua combinazione di atletismo e capacità di scorer.

Quello di Fabio Basili è invece un nome che, a quanto pare, non vedremo comparire sulle maglie azzurre quest’estate, ma è comunque da tenere bene a mente, visto che il ragazzo è già sui radar della Federazione e in passato aveva espresso disponibilità a giocare per l’Italia. Combo guard dalla Florida con invidiabili abilità di creazione dal palleggio, Basili ha visitato Louisville in via ufficiale a fine giugno e proprio questa dovrebbe essere la sua destinazione futura, riclassificandosi dal 2022 al 2023.

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