La conference
L’ACC è senza dubbio la conference oggi più rappresentativa dell’Ncaa per numero di titoli nazionali (17 complessivi), per il blasone delle università dal sangue blu (Duke e UNC su tutte) e per i giovani talenti che sbarcano ogni anno nei 15 atenei della conference. Anche questa stagione non sarà da meno. In testa nei pronostici troviamo Duke, inseguita a breve distanza dal trio composto da Miami, Louisville e North Carolina. Bisognerà vedere come i Tar Heels (usciti indenni dall’inchiesta Ncaa) reagiranno ai tanti cambiamenti che hanno portato ad un impoverimento del roster, con Joel Berry e Theo Pinson a rappresentarne i pilastri della squadra. Per i Cardinals invece, tutto ruoterà intorno a come sarà digerito lo scandalo Fbi che ha portato al licenziamento di coach Rick Pitino. Lotteranno per i posti alti della classifica anche i sistemi ben collaudati di Notre Dame e Virginia, nonostante il talento scarseggi soprattutto per i secondi che si aggrapperanno all’esplosione del sophomore Kyle Guy. Dal settimo posto in poi sarà gran bagarre. Virginia Tech di Buzz Williams e Georgia Tech di Josh Pastner sono attese a una stagione di consolidamento, mentre Clemson, Wake Forest e Syracuse cercheranno di sfruttare l’opportunità di infilarsi nella corsa alla March Madness. Per Florida State ed NC State iniziano invece nuovi cicli, e i due atenei, così come Boston College e Pittsburgh, hanno poche aspirazioni se non quella di evitare l’ultima posizione.
La favorita – Duke Blue Devils
Ancora una volta davanti a tutti c’è Duke, che annovera un gruppo di freshman fenomenali che avranno due guide importanti: coach Mike Krzyzewski ed il senior Grayson Allen. Il primo non è altro che il tecnico più vincente della Ncaa con un curriculum che conta: 1.071 vittorie, e 5 titoli in bacheca. Il secondo è tra i migliori giocatori della nazione ed un papabile All-American se solo riuscirà a limitare i suoi eccessi, in campo e fuori. La pattuglia degli esordienti dei Blue Devils sarà guidata dall’ala multidimensionale Marvin Bagley e dall’eclettico playmaker Trevon Duval.
La contender – Miami Hurricanes
Non che UNC e Louisville abbiano qualità in meno, ma l’immediata inseguitrice crediamo sia la Miami di coach Jim Larranaga, che potrà contare su un gruppo dal giusto mix tra esperienza, talento ed equilibrio. La stella è Bruce Brown, giocatore molto versatile con un’ottima mano dall’arco: uno tra i potenziali migliori giocatori del paese, ed in odore di draft. Al suo fianco il freshman Lonnie Walker, altro giocatore che abbina a un fisico solido una tecnica sopraffina, e avrà spazio sin dall’inizio. Se questi due saranno capaci di supportare l’attacco degli Hurricanes, pensare di vincere il titolo di conference come nel 2013 non è un miraggio. In ogni caso Miami dovrebbe essere tra le migliori, se non la migliore, difese dell’ACC insieme a Louisville.
I prospetti
I riflettori non possono che essere puntati su Marvin Bagley, che catalizzerà l’attenzione di tutti gli scout Nba, ma non è certo l’unico tra Blue Devil che schierano ha anche Duval e Gary Trent tra i prospetti parecchio interessanti. UNC risponde con il solo freshman Jalek Felton, mentre Louisville punta sull’australiano Deng Adel. Cercando nel sottobosco i prospetti meno pubblicizzati, citiamo il turco Omer Yurtseven di NC State. Alla prima stagione al college ha deluso e quest’anno dovrà dimostrare di valere una chiamata al draft. Spetterà anche al neo coach Kevin Keatts (unico nuovo sulle 15 panchine di conference) tirare fuori il meglio dal ragazzo. Da un big man all’altro, a Georgia Tech gioca Ben Lammers esploso l’anno scorso. Dovrà quantomeno confermarsi per ambire all’Nba. Chris Clarke rappresenta il go-to-guy della possibile sorpresa Virginia Tech, il quale ogni anno ha alzato sempre più la propria asticella; mentre Jerome Robinson è un attaccante mortifero ed unica nota lieta di una Boston College che annasperà sul fondo della classifica.