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Ball contro Fultz, la sfida dei numeri uno

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 6 Feb, 2017

Due sicure scelte top 5 al prossimo draft – potenzialmente nelle prime due posizioni – che giocano nello stesso ruolo e si ritrovano faccia a faccia: non poteva che esserci grande attesa per il confronto fra Lonzo Ball e Markelle Fultz andato in scena sabato notte. Il contorno – ovvero, l’incontro vero e proprio – non è stato esattamente dei migliori e ha in parte mitigato il fascino di questo duello. UCLA, infatti, ha spazzato via Washington per 107-66 in un match assolutamente senza storia dove i Bruins hanno messo a nudo tutta la mediocrità degli Huskies sin dai primissimi minuti.

A fine match, i tabellini personali dei duellanti in questione sono risultati piuttosto simili: Ball e Fultz, però, hanno vissuto due partite molto diverse e non solo in ragione del risultato finale.

 

Come al solito, Lonzo ha messo la sua eccellente visione di gioco al servizio della squadra. Qui lo vediamo in situazioni alle quali ci ha largamente abituati: dall’alto dei suoi 198 cm, scorge immediatamente il compagno libero piazzato oltre i difensori (qui disposti in modo rivedibile, a dire il vero) frapposti nel mezzo [1], lancia un passaggio a tutto campo per una transizione fulminea [2] e sfrutta il pick and roll per dirigersi verso il canestro e servire un alley-oop al bacio [3].

 

Markelle, invece, non ha avuto vita altrettanto facile nel mostrare il meglio del suo bagaglio tecnico. I blocchi portati in suo favore sono stati pochi – e non sempre sfruttabili – ma nelle rare giocate dal pick and roll che si sono potute vedere, è stato efficace e ammirabile come sempre per le sue innate capacità nel trovare il corridoio migliore [1] e di coordinazione [2].

 

Con la difesa di UCLA ben concentrata su di lui, è riuscito comunque a infilare diversi jumper contestati – quasi tutti dalla linea dei tre punti e creando dal palleggio – con incredibile naturalezza e pulizia nell’esecuzione. Uno spettacolo per gli occhi.

 

A proposito di tiri da tre, anche Ball si è difeso bene in quanto a produttività, tenendo fede alla sua eccellente media stagionale (43%). Quattro triple messe a segno su sette tentativi, di cui tre da distanza notevole: un’abitudine che ha sviluppato per proteggere il suo tiro anomalo dai tentativi di stoppata dei difensori. In un altro caso – il primo della clip sottostante – la separazione viene creata con un gran balzo in step-back.

 

Già che c’era, ha pensato bene di eseguire anche un pezzo inedito del suo repertorio.

 

Nella metà campo difensiva, la concentrazione è stata alta sin dalla palla a due: lontano dal pallone, ha mostrato molta attenzione nel tenersi pronto sulle linee di passaggio e ha sfruttato egregiamente tempismomani veloci per rubare palla o stoppare. La difesa non è attualmente il suo punto più forte, ma istinti e mezzi fisici rivelano un ottimo potenziale in questo senso.

 

«Maybe Markelle Fultz didn’t get the memo about how hyped this game is supposed to be, with all the scouts and everything». Questo commento poco benevolo è stato espresso da Don MacLean durante la telecronaca dell’incontro, intorno alla metà del primo tempo. La spalla tecnica della Pac-12 Network ha criticato più volte Fultz durante la gara, accusandolo di mostrare un approccio mentale non adeguato, sia per mancanza di leadership che di sforzo difensivo. Le esortazioni reiterate a “prendere in mano la partita” ci sembrano alquanto ingenerose, considerando la pochezza del supporting cast di Washington che fa ricadere sulle spalle del freshman un fardello che sarebbe complicatissimo da gestire per chiunque – per non parlare del numero di tiri che si è costruito da sé per pura necessità e non certo per egoismo.

Al capitolo “difesa”, invece, MacLean non sembra avere completamente torto: il numero 20 degli Huskies ha dato più volte una sensazione di passività, senza accennare alcun tipo di pressione sul pallone. Insomma, nella disfatta generale della retroguardia, Fultz non ha fatto una figura davvero migliore rispetto a quella dei suoi compagni: l’atteggiamento molle e sperduto come quello mostrato qui sotto non l’ha di certo messo sotto una buona luce da questo punto di vista.

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