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Conference 4 – La battaglia delle big

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 10 Nov, 2016

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Si chiude con le 4 big dell’Ncaa la nostra preview sulle conference. Nelle puntate precedenti abbiamo parlato delle mid-major in due puntate (che potete leggere qui e qui) e di altre 4 power.

BIG 12

La favorita: Kansas

Come la dinastia Targaryen ha regnato per trecento anni sui Sette Regni, Kansas regna da ormai dodici anni sulla Big 12 e non ci sono i presagi di una possibile imminente ribellione. I Jayhawks sono una squadra estremamente esperta e con una difesa rognosa e difficile da attaccare, mentre in attacco si appoggeranno al solito spartito fatto di alto-basso, penetrazioni a canestro e letture. Il grande punto interrogativo di questa stagione è il fatto di non sapere ancora chi condurrà l’attacco, anche le opzioni a Self di certo non mancano.

Runner up: West Virginia 

Chi tenterà di rovesciare questo regno? La principale rivale per il trono della conference è West Virginia, che ha perso due giocatori (Devin Williams e Johnatan Holton) decisivi sotto le plance, ma grazie all’equilibrio nel backcourt e alla difesa press, lo scorso anno sesta nella classifica di Kenpom, di coach Bob Huggins possono ambire a una stagione da protagonista. E, attenzione, è stata una delle poche squadre che ha battuto Kansas lo scorso anno.

Outsider: Texas, Oklahoma State, Iowa State

La giovinezza e l’atletismo dei Longhorns, la velocità nel metabolizzare i concetti di una motion offense da parte dei Cowboys e la rotazione esperta e profonda dei Cyclones. Queste sono le principali caratteristiche delle squadre più interessanti ed enigmatiche della Big 12: Texas, Oklahoma State e Iowa State. Texas ha ben sette giocatori che sono al college da meno di tre anni, tutti molto atletici ed incarnano perfettamente lo stile di Shaka Smart, sarà un must-see della stagione. Anche coach Brad Underwood ha trovato un nucleo giovane su cui costruire un attacco efficiente e anche appagante a livello estetico. Coach Steve Prohm ha ancora una squadra ereditata dal lavoro di coach Hoiberg con giocatori che avranno questa stagione a disposizione come ultimo ballo. Le prime due sono progetti a lungo termine che dovranno dare però spunti e note positive già da quest’anno, l’ultima è già arrivata alla fine di un ciclo ed è pronta per questo ultimo tango.

Stelle: Monte Morris (Iowa State, PG, Sr), Johnathan Motley (Baylor, PF, Jr)

Monte Morris è uno dei play più precisi e puliti della NCAA. Con una assist turnover ratio bassissima nell’ultima stagione, 4,23, è un giocatore che sa gestire i tempi e i ritmi di un attacco e creare tiri ad alta percentuale per gli altri. Johnathan Motley è un giocatore dal grande atletismo, che viene sfruttato a dovere per andare a canestro, prendere rimbalzi e proteggere il ferro. É sicuramente un prospetto Nba ma un po’ sottodimensionato per fare il 5.

Freshmen: Josh Jackson (Kansas, SF), Andrew Jones (Texas, SG), Jarrett Allen (Texas, C)

Josh “The Beast” Jackson è uno dei principali candidati alla numero uno al prossimo draft. Fisico potente, pericoloso attaccante, ha tutto per poter andare in fretta tra i pro. Alla corte di Shaka Smart invece sono arrivati due baldi giovani su cui i tifosi Longhorns ripongono le loro speranze, Andrew Jones e Jarrett Allen. Entrambi sono adatti all’havoc system di Smart, Jones è una combo guard dalla grande stazza e forza nell’andare a canestro, Allen è un 5 mobilissimo, con un’apertura alare spaventosa, 7’5, che sa correre bene il campo e dominare sotto le plance.

"The Beast" alle prese con i giornalisti

“The Beast” alle prese con i giornalisti

 

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ACC

La favorita: Duke

Hype a mille per la massa di talento atterrata a Durham. Era dalla Kentucky-Quasi-Imbattuta che un ateneo non aveva a disposizione una completezza del genere. Duke ha dalla sua il candidato POY Grayson Allen, una collezione di freshmen 2016-17 in vetrina pronti per il salto in NBA e un gruppo di pretoriani di Coach K che faciliterà l’ingresso in gruppo ai baldi giovani arrivati in North Carolina.

Runner up: North Carolina

Il canestro di Kris Jenkins ancora riecheggia nelle menti dei Tar Heels, i quali però anche quest’anno hanno tutte le carte in regola per disputare una buonissima stagione. Justin Jackson è un darkhorse alla corsa del premio al miglior giocatore dell’anno, Joel Berry prenderà il posto in campo, i tifosi di UNC sperano anche nei loro cuori, di Marcus Paige, mentre il frontcourt è capace di reggere l’urto contro chiunque, visto che Isaiah Hicks, Kennedy Meeks e il freshman Tony Bradley sono un discreto pacchetto. L’unico neo è il grave infortunio di Theo Pinson che costringerà coach Roy Williams a rivedere le rotazioni.

Outsider: Louisville, Virginia, Clemson

Old Same Pitino, la pack-line defense di Tony Bennet e il palla-a-Blossomagame di Brad Brownell. Queste sono le outsider in ACC: Louisville e Virginia hanno due sistemi difensivi agli antipodi ma entrambi super efficaci, rispettivamente la seconda e la settima difesa secondo Kenpom. Clemson è legata mani e piedi a Jaron Blossomgame, uno dei migliori all-around di tutta la nazione, sperando che basti lui per portarli al torneo NCAA da cui mancano da fin troppo tempo.

Stelle: Grayson Allen (Duke, SG,Jr), Dwayne Bacon (Florida State, SF, So) Xavier Rathan Mayes (Florida State, SG, Jr), Justin Jackson (North Carolina, SF, Jr), Tyler Lydon (Syracuse. PF, So), Jaron Blossomagme (Clemson, SF, Jr)

L’ACC è la miglior conference del college Nca e dispone di una quantità di stelle impressionante. Partendo da Grayson Allen, definito quasi da tutti gli addetti al lavoro il miglior giocatore della Ncaa, passando per la coppia Seminoles, Dwayne Bacon e Xavier Rathan-Mayes, fino ad arrivare a Justin Jackson, Tyler Lydon e Jaron Blossomgame. Insomma tanti prospetti interessanti per la Nba che renderanno decisamente interessanti i parquet della costa Atlantica.

Grayson Allen mentre miete vittime

Grayson Allen (Duke)

Freshmen: Jayson Tatum (Duke, F), Harry Giles (Duke, PF), Marques Bolden (Duke, C) Dennis Smith (NC State, PG) V.J King (Louisville, SF), Johnatan Isaac (Florida State, SF) Tyus Battle (Syracuse, SG)

Il discorso è analogo anche per i freshmen. Oltre ai tre Young Devils di Duke, sicuramente tra i giovani più forti arrivati quest’anno nel college basketball, ci sono un altro papabile alla prima scelta assoluta, Dennis Smith Jr., point guard moderna a là John Wall, V.J King swingman alla corte di Pitino che entrerà dalla panchina a sparigliare le carte, Johnatan Isaac che approda a Tallahasee per giocare in maglia Florida State. e Tyus Battle, attaccante potenzialmente formidabile e capace di segnare in diversi modi, che giocherà a Syracuse.

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SEC

La favorita: Kentucky

John Calipari ha reclutato un’altra infornata di prospetti da preparare per il salto in Nba, nel frattempo però sono anche i candidati numeri uno a vincere la SEC e tentare l’assalto al titolo, anche se con chance non troppo alte. Calipari ha capito, grazie alla cavalcata quasi trionfale della stagione 2014-15, come braccia lunghe, atletismo e stazza possano essere gli ingredienti giusti per creare una difesa impenetrabile a livello Ncaa. In attacco la Dribble-Drive-Motion ha trovato due illustri componenti in uno dei più esplosivi backcourt della nazione composto da Malik Monk e De’Aaron Fox.

Foto dei giovani Wildcats che sprizza swag da tutti i pori

Foto di gruppo dei giovani Wildcats

Runner up: Texas A&M

Pur avendo perso gran parte dei protagonisti della scorsa stagione, Texas A&M rimane la principale guastafeste dei Wildcats, grazie a un quintetto giovane ma già con esperienza accumulata lo scorso anno.

Outsider: Florida, Alabama

Gli arrivi di Mike White e Avery Johnson rendono Florida e Alabama due dei programmi da seguire attentamente in questa stagione. Florida, dopo aver passato un anno di transizione post-Donovan, potrebbe ritrovare lo smalto dei tempi passati, grazie a un backcourt di tutto rispetto composto da Kasey Hill e Canyon Barry, volume shooter arrivato da Charleston University. L’inizio della scorsa stagione di Alabama era sembrato promettente, due vittorie contro due squadre del ranking e una sconfitta in una partita tiratissima contro Oregon, poi il buio totale nelle partite di conference. Ha le potenzialità di fare una stagione di tutto rispetto, boom or bust team se ce n’è uno.

Stelle: Isaiah Briscoe (Kentucky, SG, So) Antonio Blakeney (LSU, SG, So)

Dopo una prima stagione un po’ in ombra, Isaiah Briscoe sarà l’elemento d’esperienza di Kentucky e dovrà mostrare tutte le cose buone, come difesa, capacità di creare gioco e di penetrare e andare a rimbalzo, mostrate ad inizio stagione scorsa. A Baton Rouge, invece Antonio Blakeney si dovrà caricare la squadra sulle spalle e cercare di salvare il lavoro a Johnny Jones, il quale lo scorso anno ha sprecato il talento di Ben Simmons in una delle migliori squadre che siano mai passate in Lousiana.

Freshmen: Malik Mong (Kentucky, PG), De’Aaron Fox (Kentucky, SG), Bam Adebayo (Kentucky, C), Wenyen Gabriel (Kentucky, PF), Mustapaha Heron (Auburn, SG)

Questo paragrafo è sempre terreno fertile per i ragazzi di Lexington, dove troviamo due delle migliori combo-guards della nazione Malik Monk e De’Aaron Fox, molto complementari tra loro, Bam Adebayo lungo dal fisico massiccio e implacabile a rimbalzo e Wenyen Gabriel ala forte longilinea, da potenziare fisicamente, e dall’alta intensità. Ad Auburn, Bruce Pearl ha piazzato il colpo a sorpresa reclutando Mustapha Heron, guardia molto versatile che sa usare benissimo il suo fisico.

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Big East

La favorita: Villanova

Pur avendo perso due giocatori importantissimi, Villanova ha conservato il core che le ha fatto vincere la March Madness lo scorso anno. Si attende l’esplosione di Mikal Bridges che potrebbe rendere meno pesante per i Wildcats la partenza di Daniel Ochefu e Ryan Arcidiacono. Hanno perso Omari Spellman, ottimo recruit, a causa dell’ineleggibilità scolastica, però Hart, Brunson, Jenkins e Booth sono usato garantito.

Josh Hart (Villanova)

Josh Hart (Villanova)

Runner up: Xavier

Se nel backcourt sono tornati tutti, Xavier ha perso la propria forza e il proprio appoggio sotto i tabelloni. Sta ai nuovi arrivati dare il loro contributo perchè il backcourt è veramente elite e si potrebbe puntare a qualcosa di più delle solitamente sfortunatissime Sweet Sixteen. Occhio ai due freshmen, la guardia Quentin Goodin e il lungo Tyrique Jones, che potrebbero ritagliarsi uno minutaggio relativamente cospicuo nelle rotazioni.

Outsider: Creighton, Butler

Creighton ha trovato finalmente una quadratura dopo la perdita del miglior giocatore della storia dell’ateneo, Dougie McBuckets alias Doug McDermott, e ora la squadra sarà trascinata dal transfer da Kansas State, Marcus Foster. Butler invece, riparte da meno certezze, ha perso Roosevelt Jones e Kellan Dunham, ma conserva il suo sistema ed è allenata molto bene.

Stelle: Josh Hart (Villanova, SG, Sr) L.J Peak (Gerogetown, SF, Jr), Trevon Bluiett (Xavier, SF, Jr)

Josh Hart potrebbe collezionare premi in questa stagione, è il cuore pulsante di Villanova e ora ha le chiavi della squadra in mano. L.J Peak è, insieme a Trevon Bluiett, il miglior prospetto Nba della Big East. Attaccante moderno, il che vuol dire tiro da tre e penetrazione, in difesa usa la lunghezza delle sue braccia infinite per offuscare la vista dei suoi avversari.

Freshmen: Kobe Paras (Creighton, SG)

Omari Spellman sarebbe stato il miglior freshmen della conference, se solo fosse stato eleggibile e invece Villanova dovrà aspettare un anno per vederlo in campo. Travagliata anche l’estate di Kobe Paras, dato che il giocatore filippino aveva firmato la lettera d’intento per UCLA, ma dopo aver revisionato il suo test d’ammissione all’università, il cosidetto SAT, è stato costretto a ritirare la propria domanda a causa di un punteggio basso. Si è consolato firmando per Creighton.

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