Ci sono già sei futuri freshman italiani che hanno trovato casa in NCAA per la stagione 2024-25 (sette contando Nicholas Errica che è andato a Western Michigan nel secondo semestre della stagione passata, ma da redshirt che deve ancora esordire) e il discorso non finisce qui, visti i corteggiamenti d’alto profilo che da tempo interessano Luigi Suigo nella recruiting class del 2026. Ecco un ripasso dei volti nuovi azzurri.
Dame Sarr (Duke)
Dall’azzurro della nazionale al blu di Duke, il suo è l’approdo italiano in NCAA che fa più rumore e non potrebbe essere altrimenti. Guardia/ala sui 202 cm d’altezza e con un wingspan di 213 cm, ha l’esplosività e il primo passo più che adatti per sfidare a viso aperto gli avversari della ACC sin dal primo giorno e una fisico sul quale lavorare ancora molto, ma che suggerisce un upside di quelli importanti. Un talento ancora da sgrezzare in più parti, specie in termini di decision-making, ma di ragazzi italiani promettenti quanto lui se ne contano sulle dita di una mano, a essere proprio generosi con gli altri.
Maikcol Perez (Baylor)
Di giocatori europei all’altezza dei rigori fisici della Big 12 non ce ne sono troppi, specie a diciott’anni, ma il latinense sembra proprio essere una delle eccezioni alla regola e Baylor il posto giusto per un tipo come lui. Ala di 203 cm d’altezza con un telaio indubbiamente da high-major, capacità di scorer intorno al ferro e dalla media, pedigree da point forward. C’è un po’ di tutto ma manca ancora una cosa: il tiro da tre. Probabilmente non entrerà mai nel suo menu, ma fare qualche piccolo progresso da questo punto di vista può aiutarlo ad aprirgli strade di alto livello.
Achille Lonati (St. Bonaventure)
Come Perez arriva in NCAA all’età solita dei coetanei americani ma meno frequente per gli europei e gli italiani in particolare. E come Perez è una delle punte di diamante di un’annata azzurra 2007 strapiena di talento e che ha già regalato grandi soddisfazioni in ambito FIBA. Guardia d’alto QI cestistico e un repertorio offensivo già intrigante, ha scelto i Bonnies nonostante corteggiamenti anche di livello superiore e, come detto nella nostra intervista, va negli USA con la consapevolezza di dover lavorare su virtualmente ogni aspetto del proprio gioco.
Theo Airhienbuwa (Tulsa)
Visto agli scorsi Europei U18, è una classica ala di 2 metri dall’usage basso e dal gioco offensivo prettamente off the ball, ha range di tiro da piazzato e ha offerto lampi d’abilità nel concludere ben sopra il ferro, oltre a buonissimi mezzi per farsi sentire in difesa. Troverà certamente pane per i propri denti nell’American Athletic, conference appena sotto il reame delle P5 ma che dal punto di vista fisico e atletico ha tradizionalmente poco da invidiare a diverse formazioni high-major.
Matteo Porto (Fresno State)
La guardia romana classe 2005 arriva in D1 dopo il post grad a Sunrise Christian e una buona manciata di offerte mid-major tra cui selezionare la propria destinazione: va a Fresno State, nella conference più competitiva che poteva scegliere, ossia la Mountain West, in una squadra che affronta un restyling davvero profondo a causa del transfer portal. Parlare di prospettive di playing time in questo momento dell’offseason è come tirare freccette a occhi chiusi, ma un esterno di due metri che la sa mettere con gran affidabilità coi piedi per terra fa sempre comodo, questo è poco ma sicuro.
René D’Amelio (Cal Baptist)
Ala grande con misurazioni (203 cm d’altezza e 213 di wingspan) e capacità atletiche da piani alti che suggeriscono possibili margini di miglioramento interessanti sul lungo periodo. Dovrebbe essere una minaccia concreta nel dunker spot e dirà la sua a rimbalzo fin dal primo giorno ma, da freshman, il prodotto di Borgomanero dovrà presumibilmente adattarsi a un ruolo marginale nelle rotazioni di Cal Baptist, che ancora attende il salto da formazione da metà classifica nella WAC e che dopo la prossima stagione si unirà a una solida mid-major conference come la Big West.