Ogni anno il numero di giocatori provenienti dal vecchio continente cresce a dismisura, aumentando di fatto anche la concorrenza verso una chiamata al Draft NBA. Tra chi ha già provato grandi palcoscenici come l’Eurolega e chi invece ha potuto mettersi in mostra solamente nei tornei giovanili, spiccano ragazzi anche di età avanzata conquistati dalla possibilità di mettersi in tasca cifre ben più grandi di quelle ricevute con i club.
Vengono da ogni parte d’Europa certezze e talenti su cui i college hanno puntato per alzare il livello del proprio roster, da Leo Curtis a Dame Sarr, ecco dunque i dieci europei da seguire in Division I.
10. Fridrik Leo Curtis – Islanda, Nebraska Huskers
Il racconto più pazzo d’Europa arriva da dove se non dall’Islanda? La prossima potenziale stella degli Huskers del gm Luca Virgilio non aveva la minima idea di cosa fosse una palla da basket prima dei 15 anni, trascorsi a sognare di diventare un calciatore professionista. Lo sviluppo però gli ha donato circa 210 centimetri e due mani morbidissime con cui rilascia parabole molto difficili da stoppare. Anche sotto le plance è complicato superarlo, poiché le lunghe leve a disposizione lo mettono in condizione di bloccare penetrazioni e tiri avversari. Il suo trasferimento negli Stati Uniti ha cambiato la sua prospettiva di vita, così come le sue prestazioni con la nazionale giovanile islandese che lo hanno convinto a cambiare rotta, passando dal commitment per Arizona State a quello per Nebraska dopo aver ricevuto una montagna di offerte.
9. Denis Badalau – Romania, Rutgers Scarlet Knights
A Milano ci avevano visto molto lungo con lui, poi è arrivata Trento – sinonimo di garanzia – a dargli l’opportunità di lanciarsi nel mondo dei grandi. In pochi anni è passato da role player nelle giovanili al ruolo di ala versatile, sviluppando una solidità mentale che ha cambiato il suo approccio al gioco e di conseguenza la sua pallacanestro. Un vero e proprio “sleeper” di questa carrellata europea, Badalau entra al college da sconosciuto, ma chi ne ha seguito la crescita sa quale apporto darà al gruppo guidato da coach Steve Pikiell: tagli a canestro, difesa e un affidabilissimo tiro dall’angolo, aggiungendo anche leadership che si noterà tanto sul parquet quanto in panchina.
What’s next for Trento?
Trento’s next big thing is Denis Badalau (2006,🇷🇴), they took him from Olimpia Milano after he won the U19 Italian Championship and played great at the Euroleague Next Gen last season.
This season he faced an injury that kept him out of the court but he’s… pic.twitter.com/KrZTgZXuqH— Giuseppe Invernizzi (@GiuseppeInv) April 17, 2025
8. Kristers Skrinda – Estonia, Stanford Cardinal
Le competizioni tra nazionali giovanili hanno chiarito come il gap della Lettonia verso il resto d’Europa si stia man mano assottigliando, e in NCAA si sono portati avanti e hanno allargato il proprio bacino all’intera penisola baltica. La sempre presente Lituania con Mantas Juzenas a St.Mary’s sarà affiancata da Estonia e Lettonia che hanno “regalato” a Providence i nomi rispettivamente di Stefan Vaaks e Peteris Pinnis. Dopo la partenza di Maxime Raynaud verso la NBA, Stanford non poteva rimanere a mani vuote e aveva un gran bisogno di trovare il nuovo “unicorno” da mettere in rotazione e ora coach Kyle Smith ha per le mani un potenziale nuovo Kristaps Porzingis da utilizzare sia come ala grande sia come ala piccola. Un nome poco mediatico, ma è un lungo di 208 centimetri di grande efficienza con il suo tiro da dietro l’arco (43.9% ad EuroBasket U18 nel 2024) e dalla lunetta (96.3% nella stessa manifestazione).
7. Mario Saint-Supéry – Spagna, Gonzaga Bulldogs
La quota romantica di questa lista arriva dalla Spagna per la storia del nuovo gioiellino di coach Mark Few. Non ci sono documenti ufficiali ma il playmaker classe 2006 racconta che probabilmente è proprio parente di Antoine de Saint-Exupéry, autore del celebre ‘Il piccolo principe’, il cui cognome poi ha subito una trasformazione una volta che la famiglia è emigrata dalla Francia verso la penisola iberica. Mario ha la capacità di far innamorare della pallacanestro con i suoi movimenti aggraziati e con la sua facilità di smistare i palloni verso i compagni. Il fisico non deve ingannare, anche se dovrà certamente lavorarci sopra, perchè l’ex Manresa gioca ad alti livelli da quando aveva 15 anni ed è pronto a sfruttare il college come trampolino di lancio.
🇪🇸 Mario Saint-Supery had a huge Eurobasket coming off the bench for Spain
The 19-year old Gonzaga freshman averaged:
8.5 PPG
1.4 RPG
2.8 APG(1.2 TOV)
43.4% FG
33.3% 3PT (3 attempts)
92% FT
17 MPGSupery just wrapped up his best performance going for 13 points in just 17… pic.twitter.com/pIGAoCnh0n
— Arman Jovic (@PDTScouting) September 4, 2025
6. Ivan Kharchenkov – Germania, Arizona Wildcats
Il mondiale e l’europeo appena conquistati hanno confermato l’ascesa della Germania nella pallacanestro globale. Se qualche anno fa si guardava con interesse a Franz Wagner e pochi altri, oggi servono molti più scout per tracciare la strada dei talenti tedeschi perchè da Duru, Reibe e Steinbach – protagonisti con la nazionale U19 – a Fru, Grujicic, Grünloh e altri sparsi nelle varie Conference, la lista è davvero lunga. Scegliamo come miglior prospetto tedesco in circolazione questa guardia classe 2006 che, oltre ad aver fatto piazza pulita di trofei di squadra e individuali a livello giovanile, non ha avuto problemi a ritagliarsi minuti con il Bayern Monaco, grazie a personalità e ottimi mezzi fisici. Ora è in una big del college basket e a Tucson troverà Tommy Lloyd e un programma che negli anni ha sviluppato altri europei come Lauri Markkanen, Pelle Larson e Azuolas Tubelis.
5. Dwayne Aristode – Olanda, Arizona Wildcats
In mezzo a tante nazioni dove il basket sta esplodendo, ce ne ne sono altre in cui continua a fare fatica e l’Olanda è una di queste. Qualche talento però arriva anche da quelle parti e sempre ad Arizona c’è molta attesa per questo recruit cinque stelle definito la “Next Big Thing”. Dodici offerte ricevute dalle migliori scuole degli Stati Uniti, ma la prospettiva di comporre un quartetto di freshman molto competitivo con Koa Peat, Brayden Burries e appunto Kharchenkov, lo ha convinto al 100%. Un brutto infortunio alla gamba lo ha costretto a saltare l’anno da senior alla Brewster Academy ma, nonostante la lunga assenza dal parquet, “Tita” vuole trascinare Arizona al titolo con la sua difesa e conquistarsi uno spazio bene in vista tra i sessanta chiamati al prossimo Draft.
4. Filip Jovic – Serbia, Auburn Tigers
La quantità di talento proveniente dall’ex Jugoslavia quest’anno è impressionante e l’effetto Nikola Jokic si sta facendo decisamente sentire. I migliori college sono andati a fare la spesa nei Balcani e c’è solo l’imbarazzo della scelta tra la colonia trasferitasi in Illinois (Mirkovic e Petrovic su tutti) e i vari Dimitrijevic, Jelavic, Kostic, Milijasevic che saranno valori aggiunti nelle loro squadre. Abbiamo scelto quello con il miglior ranking a livello di recruiting, anche perchè non è facile trovare un difetto a questa ala di oltre 2 metri: veloce, intelligente, fisico e duttile, è una certezza sui due lati del campo. In Serbia ripongono molte speranze nel suo sviluppo e lo vedono come futura guida della nazionale, ma intanto passa da Auburn la sua definitiva esplosione, in attesa di una chiamata da Adam Silver.
3. Omer Mayer – Israele, Purdue Boilermakers
Il futuro della nazionale israeliana è in ottime mani e la NCAA non ha potuto proprio farsi sfuggire l’occasione di accaparrarsi quanto più talento possibile: Abaev, Burg e Zipper rappresentano in buona parte quello che ci verrà mostrato in futuro da Israele, ma il piatto forte arriva direttamente dal Maccabi Tel Aviv. Nell’estate appena conclusa, la combo guard classe 2006 ha mostrato al mondo intero la facilità con cui vede il canestro e i compagni. Ha ottima mano e una innata dote da passatore, oltre alla “fame” di vincere che fa spesso la differenza tra un buono e un ottimo giocatore. E’ in una delle favorite per il titolo, dovrà convincere coach Matt Painter che potrà essere lui il primo cambio per la coppia Braden Smith-Fletcher Loyer.
Auburn freshman Filip Jović in the loss against Oklahoma State
5 points
3 boards
1 assist
1 steal
1-1 FG
3-4 FT
8 VALGreat performance by the 6’9 PF in the loss against Oklahoma State. Jovke ability to go downhill and dunk on anyone and the ability to impact both sides is… pic.twitter.com/S0olngNgOG
— Nik Kohek Narobe (@nik_kohek) October 17, 2025
2. Neoklis Avdalas – Grecia, Virginia Tech Hokies
Cresciuto nel vivaio del Panathinaikos, lo scorso anno il talento greco si è portato a casa la palma di ‘Most Improved Player’ del campionato ellenico militando nel Peristeri e lanciando un chiaro segnale ai futuri avversari oltreoceano. In poche estati, il suo sviluppo fisico gli ha permesso di passare da point guard ‘oversize’ a esterno versatile, capace di attaccare il ferro e assorbire qualsiasi tipo di contatto. Nel frattempo, non ha perso la sua visione di gioco potendo di fatto giocare in tre posizioni differenti e garantire soluzioni alternative al suo coach. Aveva ricevuto anche interessamenti da squadre NBA per una chiamata al secondo giro, ma ha deciso di togliere il suo nome dal Draft 2025 e ora avrà tanto spazio in una Virginia Tech in cerca di rilancio.
1. Dame Sarr – Italia, Duke Blue Devils
Ha solamente 19 anni, ma conosce perfettamente la pallacanestro ad alto livello. Il ragazzo che potrebbe rappresentare l’Italia al primo giro del prossimo Draft NBA sa già cosa vuol dire indossare una maglia pesante ed è fuori discussione che aver giocato l’Eurolega con il Barcellona lo rende il più pronto tra i freshman. Non gli peserà quindi la storica divisa di Duke, dove potrà solo migliorare il suo gioco 1 vs 1. La sua crescita come passatore e lo sviluppo in un ruolo non solo da specialista 3&D sarà nelle mani di coach Jon Scheyer, che è pronto a dare all’ex Orange Bassano un ruolo in quintetto insieme a una possibile prima scelta assoluta come Cameron Boozer.
