I tifosi del Madison Square Garden probabilmente si aspettavano di vedere brillare stelle come Grayson Allen, Jayson Tatum, Frank Jackson e, in parte, sono stati accontentati. A stupire tutti i presenti però sono stati due giocatori che di questa Duke sarebbero (sulla carta) due comprimari, quelli che negli States vengono definiti “role player”: parliamo di Luke Kennard e Amile Jefferson, assoluti dominatori dell’incontro.
La sfida
Kennard e Jefferson, 53 punti insieme e tante giocate da veri leader che permettono ai Blue Devils di superare 84 a 74 i Florida Gators nel Jimmy V Classic, in una gara equilibrata, molto fisica e dal ritmo controllato. Due difese toste (Florida 9° per efficienza difesiva contro Duke, 21°) che non hanno regalato nulla ai rispettivi avversari. Duke, ancora priva del suo freshman Harry Giles (al rientro entro la fine dell’anno, secondo coach K), vince una battaglia dura mostrando le potenzialità di un roster molto profondo che gli permette di trovare eroi inaspettati quando due punte come Allen e Jackson producono pochissimo a livello realizzativo. I Gators, dal canto loro, non riescono quasi mai a sfruttare il centro nigeriano John Egbunu, dominato sui due lati del campo da un Amile Jefferson in trance agonistica e si affidano poco al tiro dalla lunga nella prima parte dell’incontro (1 su 3 nel primo tempo, salvo poi chiudere la gara con un complessivo 6 su 11).
Florida non apre il campo e le penetrazioni dei suoi esterni vengono spesso rispedite al mittente da una difesa Devils brava a collassare. Prima dello strappo che di fatto indirizza pesantemente la gara (11 a 1 verso la fine del primo tempo), i Gators tengono duro e riescono anche a condurre l’incontro nella prima frazione, grazie alle bombe di KeVaughn Allen (21 punti, 8/13 dal campo) e alle scorribande di Kasey Hill (13 punti, 7 rimbalzi e 6 assist). Florida però non trova con continuità un punto di riferimento offensivo e non scappa. Poi entra definitamente in gara Jayson Tatum, che con un paio di recuperi difensivi innesca il parziale Blue Devils.
Cold Blood, Hot Handed
“Luke ha giocato una partita fantastica. 28 punti con 16 tiri, dopo quanti? 35 contro Maine? Veramente efficace”. Queste le parole di coach K a fine partita e non si può rimanere impassibili davanti a una prestazione balistica quasi perfetta, per scelte ed esecuzione. Kennard è il giocatore del momento per i Blue Devils, uno stato di forma che si esprime efficacemente sul campo di gioco: 11 su 16 dal campo e un 4 su 5 da tre punti nel secondo tempo che spezza le gambe a Florida, dopo il suo career high di 35 punti contro Maine qualche giorno fa. Una partita che consacra Kennard come leader realizzativo di Duke, la nona doppia cifra in altrettante gare, ma non solo: tiri non forzati, decisioni intelligenti e la capacità di coinvolgere pure i compagni, come dimostra il bellissimo assist dal palleggio per la schiacciata di Jefferson a 5 minuti dalla fine del primo tempo. Il nativo di Franklin è, ad oggi, il leader offensivo di Duke.
Finalmente Jefferson
Dopo una seconda parte di stagione passata in tribuna a causa di un infortunio e l’arrivo del transfer Marques Bolden, il minutaggio per Amile Jefferson sembrava dover essere limitato. Invece il senior al quinto anno si sta ritagliando uno spazio importante nelle rotazioni di coach K e, soprattutto, sta diventando sempre più il leader emotivo della squadra, con una presenza e un’esperienza che servono per tenere unito un gruppo giovane e di grande talento. Nonostante i 24 punti e il suo nuovo career high contro Florida, Jefferson non è un grande attaccante, ma è la chiave per serrare la difesa dei Blue Devils. John Egbunu ne sa qualcosa: ogni singolo possesso di post play contro il giocatore Blue Devils è stato una sofferenza per il lungo Gators. Jefferson è stato autore di 4 stoppate, oltre a catturare 15 rimbalzi. Una doppia doppia da MVP della gara.
Superman Tatum
Un altro protagonista della gara è sicuramente Jayson Tatum. Il freshman è alla seconda partita dopo l’infortunio di inizio stagione, ma il suo impatto è notevole. A dire il vero, il primo stint di partita non è esaltante, confuso in attacco e impreciso in difesa, richiamato subito da coach K. in panchina. Il rientro è di tutt’altro spessore: 22 punti, 8 rimbalzi e 8 su 8 ai liberi. Un secondo tempo che evidenzia come Tatum possa essere un attaccante completo, in grado di giocare vicino a canestro, di segnare jumper e correre bene il campo in transizione. Attacco, ma anche difesa, grazie a un atletismo e una velocità di piedi che gli permette di stare anche con giocatori più piccoli. Un ottimo effort alla sua prima gara contro una squadra del ranking. Impalpabile invece la prestazione dell’altro freshman Frank Jackson, con un solo canestro dal campo nel primo tempo. E la stella Allen? Partita bruttina, il co-capitano vede poco il canestro e forza i soliti tiri, con poca fortuna. Però ha la grande abilità di rendersi utile per i compagni, distribuendo la bellezza di 8 assist, un paio proprio per le triple di Kennard che tengono lontano Florida.