Philadelphia sono usciti dai playoff 2020 in maniera indecorosa: un secco 4–0 per mano dei Celtics, privi di Gordon Hayward per tre partite. I Sixers escono da questa postseason ancora più a terra e senza riferimenti di quanto non fosse successo un anno fa, quando il buzzer beater di Leonard li eliminò da una Finale di Conference ormai assicurata. L’incertezza regna sovrana in Pennsylvania: ecco cinque punti che il GM Elton Brand dovrebbe analizzare da adesso in avanti per far tornare i Sixers a splendere, contando che la prossima free agency partirebbe solo in Novembre e l’inizio della stagione non arriverebbe prima dell’inizio del 2021.
Bye bye Brown. E adesso?
Subito dopo la sconfitta, il coach australiano (a capo dei Sixers da sette anni e mai capace di fare il salto alle Finali di Conference) è stato licenziato dai Sixers dopo aspri commenti da parte del proprietario Josh Harris.
Sixers managing partner Josh Harris: pic.twitter.com/5VD3I9MWD0
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) August 24, 2020
Su chi si punterà allora?. Per fortuna la piazza degli allenatori senza lavoro è ricca: Ime Udoka (ora vice allenatore proprio ai Sixers) e Jay Wright (allenatore di VIllanova) sono in cima alla lista, ma pare ci sia un interesse reciproco tra il team della Pennsylvania e Tyronn Lue, ora assistente di Doc Rivers ai Clippers. Ancora, Jason Kidd, Kenny Atkinson e Dave Fizdale sono solo alcuni degli altri nomi di allenatori disponibili sul mercato.
Ripartire da Simmons ed Embiid
Embiid è l’unica certezza tra quelli scesi in campo contro i Celtics: 30 punti e 12 rimbalzi di media. Manca ancora qualcosa al camerunese per elevarsi al titolo di leader emotivo dei Sixers (un titolo del quale l’anno scorso poteva, a ragione, fregiarsi Jimmy Butler). Sicuramente, però, è mancato l’apporto di Ben Simmons. Fuori per un problema al ginocchio e con la sua stagione già finita, i 16 punti e 8 assist dell’australiano sono mancati come acqua nel deserto. Forse i Sixers sarebbero usciti anche con lui in campo, ma almeno non con un cappotto. Le voci che lo davano partente per incompatibilità con Embiid sono da rimandare.
Watching my team get swept hurt, and I don’t ever want to feel that way again.
— Ben Simmons (@BenSimmons25) August 24, 2020
Ben Simmons commenta, su Twitter, la Caporetto del suo team.
La pagella di fine stagione
Phila è un team che, se non fosse stato per i due di cui sopra, avrebbe un voto insufficiente, per via delle capacità inespresse dei singoli. Ciascuna delle firme estive era arrivata per far fare il salto di qualità alla squadra e renderla una diretta sfidante dei Raptors e dei Bucks, ma i fallimenti sono stati notevoli. Josh Richardson è parso l’ombra del bel giocatore visto a Miami; una postseason con 16 punti di media e il 35% dal campo non è ammissibile per quello che era arrivato da Miami come controparte del sign and trade per Butler. Anche Tobias Harris è sul banco degli imputati, mai in ritmo nelle prime tre partite della serie contro i Celtics e finendo con un misero 36% dal campo. Da rimandare Shake Milton: tanti lampi di talento, ma ancora troppo presto per dargli in mano le chiavi della regia.
Shake Milton e il suo massimo in carriera contro i Clippers, a Marzo.
Horford in partenza?
Una sezione a parte merita il dominicano ex Celtics. Era arrivato in estate per dare esperienza, ma è apparso la versione anziana dell’ottima ala vista al servizio di Brad Stevens. Horford conclude la prima stagione in Pennsylvania con 12 punti scarsi (con il 48% di efficienza dal campo) e 7 rimbalzi altrettanto scarsi. I playoff invece terminano con 7 punti a partita al 48% e con sei tentativi dal campo (la meta’ dei tentativi della scorsa postseason), oltre a 7 rimbalzi. Sia nella regular season sia nei playoff, questi sono i peggiori dati in carriera per lui. Vista la mancata integrazione con i nuovi compagni, si parlava di possibili scambi a partire dalla prossima offseason. Ma chi punterebbe sul dominicano? Interessante la voce che lo vedrebbe approdare a Sacramento, con Buddy Hield a fare il percorso opposto.
Le prospettive per il 2020-21
Con le varie incognite presentate, ai Sixers per fortuna ci sono delle certezze. La scelta numero 21 al prossimo Draft, con la quale Phila può imbastire una trade per arrivare a un giocatore rodato. Spostare Simmons nel ruolo di ala grande è stata una buona mossa e i Sixers possono partire da lì per firmare un playmaker veterano da far partire in quintetto, facendo crescere Milton come riserva. Da sistemare la faccenda del Cap: Alec Burks (buon impatto per lui) è senza contratto, così come Robinson III, Kyle O’Quinn e Raul Neto. Per il resto, quattro contratti faraonici (Simmons, Embiid, Horford e Harris) per un totale di quasi 120 milioni in salari. Richardson reclamerà altri 10 milioni, Mike Scott 5 e Tybull e Smith 5 in due. Tutti contratti garantiti. Se vuole aiutare i Sixers a vincere, Elton Brand dovrà’ muoversi sul mercato. E dovrà farlo bene.