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Kawhi, gli Splash Brothers e la Roaracle

Autore: Sergio Vivaldi
Data: 13 Giu, 2019

Le NBA Finals sono arrivate a gara 6, dopo un’altalena di emozioni che hanno coperto l’intero spettro delle possibilità – dal Siakam di gara 1 all’infortunio di Kevin Durant che ha segnato gara 5, chiusa con Kawhi Leonard, Stephen Curry e Klay Thompson a dare spettacolo e la giocata difensiva dell’anno di Draymond Green. Golden State Warriors ancora con le spalle al muro, a tentare qualcosa di quasi impossibile. Queste sono le tre domande che decideranno gara 6, almeno secondo noi.

È indubbio che il ritorno di Kevin Durant ha avuto un impatto sul campo per i Warriors in gara 5. I suoi 11 punti, in una gara vinta di 1, sono stati decisivi. Tanto quanto l’entusiasmo che il suo ritorno ha portato. Dove troverà Golden State i punti che servono per superare questi Toronto Raptors?

Michele: Dei 106 punti con cui i Warriors hanno vinto gara 5, 71 sono stati segnati da Curry, Thompson e Cousins. Contando anche gli 11 di Durant, l’80% dei punti di Golden State proviene da questi quattro giocatori. L’impatto del centro sarà importante, ma molto passerà dalle mani degli Splash Brothers. Il Thompson visto dopo l’infortunio è quasi illegale, con una forza mentale e fisica da fare invidia a tutta la lega. Servirà qualcosa, però, anche da altri (citofonare Shaun Livingston).

Pablo: Sicuramente, servirà un versione extralusso degli Splash Brothers, quasi trascendentale, perché oltre loro ci sono pochi giocatori con i punti nelle mani. O forse, Draymond Green deciderà di piazzare la serata in cui gli entra il tiro da tre e l’attacco di Golden State potrebbe prendere un’altra forma. Mi aspetto dosi massicce di quintetto piccolo con Cook insieme ai quattro fenomeni rimasti in piedi.

Sergio: oltre alla necessaria produzione di Klay Thompson e Stephen Curry (nelle due vittorie sono andati vicino ai 60 punti in due), non c’è nessuno di veramente affidabile in fase realizzativa per Golden State. Draymond Green potrebbe estrarre dal cilindro un’altra prestazione simile a quelle viste contro Portland nel round precedente, o forse sarà la serata di DeMarcus Cousins e Quinn Cook, come in gara 2. Ma Andre Igoudala, che ha segnato 5 triple in gara 6 contro gli Houston Rockets, è fermo a 5 triple segnate nelle successive 9 gare tra Conference Finals e Finals.

Sarà l’ultima gara nella storia della Oracle Arena. Insieme all’infortunio di Durant – per le circostanze in cui si è verificato – sarà un aspetto determinante sul piano emotivo per entrambe le squadre. Quale delle due gestirà meglio la tensione?

Michele: Giocare lontano dalle mura amiche, quindi con meno pressione potrebbe essere un vantaggio per i Raptors. La Oracle è sempre un’arena molto calda, ma Toronto ha già dimostrato di poterla espugnare. In gara 5, soprattutto nel primo tempo, i Raptors hanno sofferto la tensione senza avere un grande impatto dal pubblico, anch’esso molto tirato e, per larghi tratti del match, silenzioso.  Essere così vicini al traguardo, per chi non è abituato a vincere, genera sempre molta pressione. I Warriors, più che della tensione, dovranno preoccuparsi della tenuta fisica e del livello di concentrazione, da tenere alto per tutto il match se vogliono allungare la serie.

Pablo: Toronto sa di aver già perso un match point e che una gara 7 di Finals contro i Warriors potrebbe essere la peggior situazione possibile, soprattutto dopo essere stati sopra 3-1. Quindi la tensione è di casa a Toronto. D’altronde, si è vista e avvertita in Gara 5 (l’8-32 da tre è una prova). Golden State, dall’altra parte, sembra aver fatto un mezzo miracolo a riaprire la Oracle per un’altra partita. Il mix dell’ultimo canto dell’arena e dell’esperienza potrebbe girare questa chiave in favore degli uomini di Kerr.

Sergio: La Oracle sarà la Roaracle un’ultima volta, ma i Raptors hanno dimostrato in questa postseason una calma e una compostezza encomiabili. Nessuno a roster ha mai vinto o giocato gare di questa importanza, se si escludono Kawhi Leonard e Danny Green. Ma Toronto è una squadra di veterani con tanta esperienza playoff alle spalle, un gruppo che dovrebbe essere in grado di controllare la tensione. I Warriors, al contrario, hanno sempre avuto la tendenza a buttare via palloni e commettere errori anche grossolani, indipendentemente dall’importanza del momento. Questo aspetto potrebbe costare caro quando le assenze e i problemi fisici riducono il margine di errore che questo gruppo in perfetta salute avrebbe.

Kawhi Leonard non ha giocato una gran partita in gara 5, eppure ha quasi vinto la gara per i suoi con quel parziale di 10 a 2 chiusosi con il timeout di Nick Nurse a poco più di 3 minuti dalla fine. Basteranno 5 minuti di super-Kawhi alla Oracle o servirà qualcosa di più? Troverà l’aiuto dei compagni che ha trovato in gara 5?

Michele: Sarà necessario qualcosa in più. Un’eventuale vittoria di Toronto, però, dipende in larga parte dall’apporto dei compagni del numero 2. Gasol sta continuando a giocare ad alti livelli, sarà necessario un contributo maggiore da Lowry, in particolare dal punto di vista realizzativo (dal punto di vista difensivo e da quello dell’impegno, sta giocando una serie ottima). In gara 3 e in gara 4 il supporting cast ha offerto buone prestazioni, forse l’aria dell’Oracle fa bene alla panchina di Toronto.

Pablo: Si è visto che contro questa versione decimata degli Warriors possono bastare cinque minuti di Leonard in versione Jordaniana. Non dimentichiamo però che in Gara 5 Kyle Lowry ha fatto un ultimo quarto di una solidità incredibile e Marc Gasol era partito a mille. Nessuno vince da solo, LeBron James può spiegarlo a chiunque. Servirà l’apporto di almeno due compagni per completare il capolavoro.

Sergio: i Warriors hanno fatto il miglior lavoro difensivo visto finora per limitare Kawhi, sorprendente per una difesa tutto sommato mediocre come quella degli attuali campioni in carica. Lowry ha tirato con il 50% dal campo in gara 5, mentre Marc Gasol è stato perfetto dal campo nel quarto d’apertura. Servirà un Pascal Siakam migliore e Serge Ibaka dovrà offrire un’altra prestazione di alto livello, come ha fatto nelle ultime 3 gare. Se i compagni riusciranno a produrre punti allora Kawhi potrà limitarsi a fare il closer, come ha tentato di fare in gara 5 prima che Steph e Klay rovinassero la festa. Fare meglio di 8 su 32 da 3 potrebbe essere un buon punto di partenza, anche se i ferri della Oracle non saranno altrettamento amichevoli.

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