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Jalen Suggs

Proiezione Mock

#3
Jalen Suggs Gonzaga UCLA
Gonzaga Bulldogs
Stati Uniti
3/6/2001
Saint Paul, Minnesota
1.93 cm
93 kg
Minnehaha Academy
Point Guard
Freshman
Wingspan: 1.96 cm
Best comparison: Jason Kidd
Worst comparison: Reggie Jackson
Draft: 2021
Shoot off the dribble: 8
Catch & shoot (motion): 6
Spot Up: 6
Creation & Passing: 10
Ballhandling: 8
Assist: 10
Right hand: 9
Left hand: 8
Defense on the ball: 9
Protecting the rim: 3
Off rebound: 4
Def rebound: 6
Intangibles: 7
Personality: 9
Energy: 9
Final grade: 112

Strenghts

L’avrete già letto e sentito più volte, ma occorre ribadirlo: Jalen Suggs incarna il meglio che un giocatore di football possa tradurre nel ruolo di point guard nella pallacanestro. Visione di gioco acuta, passaggi da quarterback scafato (4.5 assist di media), produzione ottima dal pick and roll e una persino migliore in campo aperto, atletismo, grande fisico e temerarietà nello sfidare i contatti per puntare il canestro – oltretutto con ottima coordinazione e risultati realizzativi, come dimostrato dal suo 64.1% al ferro. Difensore affidabile, efficace sulle linee di passaggio (#3 nella West Coast per Stl%), Suggs è un alfa, ma ha avuto il merito di calarsi negli ingranaggi di Gonzaga senza mai togliere i riflettori a nessuno dei suoi compagni. Suggs è però anche un cavallo che scalpita: se c’è bisogno che si metta in proprio per raddrizzare una partita o per infilare una stoccata clutch, potete stare certi che non si tirerà indietro. Per ulteriori conferme, chiedete a BYU come ha perso la finale della WCC e a UCLA come è stata buttata fuori nella semifinale del Torneo NCAA.

Weaknesses

Il jumper dalla distanza non è mai stato fra i suoi principali punti di forza, benché abbia mostrato progressi a cavallo fra il suo anno da senior in high school e quello da freshman al college. Il suo 33.7% da tre punti su 3.5 tentativi a partita non fa proprio brillare gli occhi, benché occorra sottolineare come quasi metà delle sue conclusioni siano arrivate dal palleggio, innalzando quindi in maniera sensibile l’immaginario coefficiente di difficoltà. Al piano di sopra gli sarà chiesta migliore precisione al tiro e forse anche qualche rischio in meno in fatto di gestione del pallone (2.9 perse a partita).

Extra

Il Suggs universitario verrà ricordato per diverse cose, prima fra queste l’aver fatto da apripista per il reclutamento d’alto livello di Gonzaga, programma che si era fatto un nome più che altro con prospetti dallo sviluppo di lungo termine, a volte sottovalutati, non di rado provenienti dall’estero. Dopo anni di continui successi, il nuovo corso degli Zags è ora invece anche sotto il segno dei 5-star recruit: Suggs è stato appunto il primo, Chet Holmgren (anche lui da Minnehaha Academy, guarda un po’) il secondo. Tanti altri stanno seguendo e continueranno a seguire.

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