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Hagans e gli altri, le PG della svolta

Autore: Raffaele Fante
Data: 19 Gen, 2019

Tennessee e South Carolina continuano a vincere, mentre Ole Miss, appena è entrata nel ranking, è stata subito sconfitta da Lsu, terza squadra ancora imbattuta nella Sec. I Tigers si sono rialzati dopo un periodo difficile grazie a Tremont Waters, e sono proprio le PG i giocatori chiave della conference.

Vediamo chi sono.

L’uomo della svolta

Tra i sophomore più attesi dell’anno, Tremont Waters ci ha impiegato un po’ a carburare. Nelle ultime 5 partite, però, produce 17.5 punti di media e 8.8 assist. E la stagione di Lsu è cambiata. Contro Ole Miss è arrivata la più larga vittoria del programma contro un ranked team in trasferta e la PG di coach Will Wade è stata decisiva in qualsiasi zona del campo, assieme al centro inglese Kavell Bigby-Williams, per interrompere a 10 la striscia di vittorie dei Rebels. Partita dopo partita, sta scalando la classifica degli assist della conference (ora è quarto con 6.2), mentre è già in cima a quella dei recuperi con 3 a partita: mani dolci e veloci e creatività sono senz’altro le sue doti migliori, come si può vedere da questa azione

L’arma nascosta di South Carolina

Lsu sarà la prossima avversaria di South Carolina, che poi incontrerà Auburn e Tennessee e allora si capirà davvero se i Gamecocks saranno la grande sorpresa della conference. Per ora sono imbattuti e si sono già portati a casa gli scalpi eccellenti di Florida e Mississippi State grazie anche a uno dei susperstiti della Final Four del 2017. Quando aveva 6 anni Hassani Gravett ha vissuto anche in Italia, al seguito della mamma militare dell’aeronautica americana, e adesso è l’arma segreta di coach Frank Martin.

Parte dalla panchina ma poi cambia le partite. Secondo per minutaggio di tutta la squadra, è soprattutto il senior tuttofare che dà non solo ordine, ma anche pericolosità a un attacco non proprio brillantissimo (129/o per adjO), anche perché è l’unico a sfiorare il 40% da 3 di una squadra che tira con un complessivo 31% . Ecco perché poi quando entra, non esce più.

Ashton batte un colpo

Ecco un’altra PG che, come Waters, sta svoltando. Nelle prime 11 partite Ashton Hagans non ha mai raggiunto la doppia cifra, nelle ultime 5 viaggia a quasi 16 punti di media oltre a 4.4 assist. E dietro a Waters nella classifica dei recuperi c’è lui con 2.3 a gara.

 

Il career high di 23 punti è arrivato nell’ultima facile vittoria di Kentucky sul campo di Georgia, dove è stato riempito di buh, l’equivalente americano dei nostri fischi. Perché il ragazzo in Georgia è nato e a GU doveva andare, prima di cambiare idea e finire da coach Cal. Un decomittment che ovviamente non è piaciuto ai tifosi dei Bulldogs, ma pace. Quello che interessa a coach Calipari è avere finalmente una PG affidabile a cui consegnare il gioco dei suoi Wildcats: “Mi lascia di più la palla in mano, sto tornando a giocare come all’high school e nelle ultime partite mi sono trovato molto meglio”, ha detto Hagans. Ora non resta che continuare su questa strada.

Il motorino di Auburn

Nel big match contro Auburn, Hagans si troverà davanti un giocatore sostanzialmente opposto a lui: Jared Harper è un junior che raggiunge a fatica il metro e 80, corre a razzo senza fermarsi mai e spara 7 triple a partita (0.8 il play di Kentucky). Dall’anno scorso, Bruce Pearl gli ha lasciato sostanziale libertà di fare ciò che vuole, basta che lo faccia schiacciando sempre il pedale dell’acceleratore. Se si ferma lui, si ferma tutto e così arrivano sconfitte inaspettate, come contro Ole Miss quando il suo 3/14 è stato un problema troppo grosso per sperare di vincere sul campo di una delle squadre più in forma della conference.

Molto meglio nelle due successive contro Georgia e Texas A&M, chiuse con 39 punti e 8/18 da 3. Ma sia chiaro: Harper non è solo un finalizzatore, perchè nel gioco a 100 all’ora di Auburn tutto passa dalle sue mani, a partire dagli scarichi per i compagni. Ecco perchè in testa alla classifica degli assist della Sec c’è lui, con 6.7 a partita. E sa anche schiacciare

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