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I 30 nomi da Draft alla March Madness

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 19 Mar, 2019

 

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Chiariamo subito: non è un mock draft, anche se ci va molto vicino. Vi presentiamo infatti solo i migliori 30 talenti del college basket che giocheranno la March Madness. Non troverete giocatori impiegati nei campionati europei, quindi, e neanche ragazzi come Bol Bol che il torneo lo guarderà solo in televisione perchè infortunato.

Ma il figlio di Manute è tra i pochissimi esclusi eccellenti di una Big Dance che metterà in mostra praticamente tutto il meglio dell’Ncaa che verrà scelto a giugno in un draft pieno di ali piccole, mentre molto più povero di lunghi rispetto a quello dell’anno scorso.

Ecco quindi il ranking di BasketballNcaa con i primi 30 giocatori che potrete guardare all’opera dal 19 marzo all’8 aprile, scelti nell’ottica del BPA, peraltro metodo ormai sempre più utilizzato dalle stesse franchigie Nba, ovvero “best player available”. Quindi non tiene in considerazione le caratteristiche della squadra che sceglierà, il cui ordine peraltro è ancora da stabilire.

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30 – Cam Johnson (North Carolina)

G/SF – 23 anni (senior) – 206 cm 95 kg – 16.9 pts, 5.8 reb, 46.5% 3PT

Ci sono giocatori subito pronti, altri che hanno bisogno di qualche anno per diventare davvero interessanti per il piano di sopra. È il caso di questo senior che è la versione matura di Cam Reddish e ha completato il suo gioco a 23 anni. Miglior marcatore di North Carolina con 17 punti a partita grazie a una mano morbidissima come certifica il 46.5.% da 3, i centimetri non gli mancano, la continuità ogni tanto si. Ma le pause in questa stagione sono state davvero poche ed è stato un realizzatore che ha fatto male a molti.

 

29 – Miye Oni (Yale)

G/SF – 21 anni (junior) – 198 cm 95 kg – 17.6 pts, 6.4 reb, 3.6 ast

Si è guadagnato i riflettori degli scout Nba una partita alla volta, di anno in anno. Arrivato alla sua terza stagione a Yale, Miye Oni ha tutte le caratteristiche per intrigare i pro, a partire dal fatto che si muove, scivola e palleggia come una guardia, ma soprattutto che tira tanto e bene da 3. Anzi, il suo ingresso in Division I è stato caratterizzato proprio con la scoperta delle sue doti di tiratore, ma pian piano si è trasformato nel leader dei Bulldogs e in un uno dei migliori giocatori non solo della Ivy League. È uno di quei giocatori la cui storia parte da lontano, visto che all’inizio non c’era nemmeno un’università di Division I disposta a offrirgli una borsa di studio. Oggi intriga moltissimo l’idea di farne una guardia Nba considerata anche una wingspan sopra la media.

 

28 – Ignas Brazdeikis (Michigan)

SF/G – 20 anni (freshman) – 201 cm 97 kg – 15 pts, 5.3 reb, 41.7% 3pt

C’erano grandi attese per il giocatore di origini lituane ma cresciuto in Canada e Brazdeikis le ha tutte superate. Si è messo in mostra grazie ad abilità da scorer sopra la media, che gli sono valse il titolo di “freshman of the year” nella Big Ten. La sua principale caratteristica è quella di essere un buon tiratore, ma capacissimo di mettere palla per terra, di reggere i contatti (grazie al fisico massiccio) e soprattutto di finalizzare in qualsiasi modo grazie a un ambidestrismo naturale. Pur essendo destro dalla nascita, Brazdeikis ha infatti sempre tirato di sinistro. I limiti fisici (non è certo esplosivo) ci sono tutti, ma le sue capacità tecniche e la sua abilità nel fare canestro e andare a rimbalzo sono sicuramente intriganti.

27 – Dedric Lawson (Kansas)

PF/C – 21 anni (rs junior) – 206 cm 104 kg – 19,1 pts, 10.6 reb, 49,1% FG

Il trascinatore di Kansas è uno dei lunghi più eleganti e incisivi dell’intera nazione. Ha dimostrato di esser capace di segnare in ogni posizione, sia se assistito da compagni che in isolamento. È un ottimo rimbalzista, ben venti doppie doppie, e ha ottimi istinti da passatore, sei partite sopra i 5 assist. Le sue possibilità in Nba dipendono dalle capacità difensive. È diventato il centro della squadra, dopo l’infortunio di Udoka Azubuike, mostrando una verticalità sotto canestro (una stoppata di media e soli 2.6 falli di media) inaspettata per il fisico che ha. Se riuscirà a dimostrare di saper reggere anche il cambio con giocatori più piccoli, potrebbe avere la sua chance.

 

26 – Luguentz Dort (Arizona State)

PG/SG – 19 anni (freshman) – 193 cm 97 kg – 16.2 pts 4.3 reb 2.4 ast

Freshman intrappolato in un corpo che è già Nba-ready, è stata la rivelazione della prima parte di stagione tra le matricole: partito fortissimo ha visto il suo nome proiettato in zona lottery dei vari Mock Draft grazie alla facilità con cui vede il canestro e arriva al ferro, agevolato anche da un fisico e un atletismo fuori dal comune per l’età e che lo rendono una presenza costante a rimbalzo. Con l’avanzare della stagione ha messo in mostra, però, anche i suoi difetti: dalla scarsa efficienza alla meccanica e scelte di tiro (31.2% da tre) oltre a una preoccupante gestione del pallone e dei ritmi dell’attacco (3 perse di media). Più guardia che play il Torneo ci dirà se conviene rimanere un altro anno al college o tentare il salto tra i pro.

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25 – Jaylen Nowell (Washington)

SG – 19 anni (sophomore) – 193 cm 91 kg – 16.3 pts 5.4 reb 3.1 ast

Il miglior giocatore della Pac12 è una delle guardie più sottovalutate di tutta l’Ncaa. Dotato di un arsenale offensivo totale e letale da ogni zona del campo aveva messo in mostra già alla sua prima stagione con UW un solidissimo tiro dal mid-range e una facilità naturale per arrivare dritto al ferro. Quest’anno ha dimostrato di poter essere una sentenza anche da oltre il perimetro come attesta il 42.7% da tre. “Timidezza” non è una parola presente nel suo vocabolario personale e quando la palla scotta va sempre nelle sue mani: non a caso dalle parti di Seattle lo conoscono come “Mr. Clutchness”. Capacità di servire i compagni e andare a rimbalzo sono un plus extra-lusso sul suo biglietto da visita. In stagione ha già rifilato 26 punti a Gonzaga: difese del Torneo siete avvisate!

 

24 – Asthon Hagans (Kentucky)

PG – 19 anni (freshman) – 191 cm 87 kg – 7.6 pts, 4.3 ast, 1.8 stl

Pass-first point guard, dopo un inizio lento e la partenza di Quade Green, John Calipari ha scommesso su di lui e ha fatto benissimo. Personalità e qualità del playmaking sono cresciuti partita dopo partita, fino a farne una delle guardie più interessanti della nazione. Non certo uno scorer e tanto meno un tiratore (29% da 3 con poco più di una tripla tentata a partita), le sue doti migliori sono difesa e gestione della squadra. Deve ovviamente diventare più pericoloso e produttivo in attacco, ma gli intangibles del suo gioco già ora lo rendono appetibile per le squadre Nba.

 

23 – Mathisse Thybulle (Washington)

SG/SF – 22 anni (senior) – 196 cm 88 kg – 9.5 pts 3.1 reb 2.2 ast

Artista della difesa, Spider-Man o The Disruptor chiamatelo come volete: Thybulle è semplicemente il miglior difensore dell’Ncaa. È il motore e il perno della zona 2-3 di Washington e rischia di essere il primo giocatore negli ultimi vent’anni a chiudere una stagione con almeno 3 rubate (3.5) e 2 stoppate (2.2) di media. Braccia interminabili (213cm di apertura alare), mani rapidissime, gran velocità laterale e capacità di anticipare e prevedere le giocate degli avversari sono la specialità della casa; aggiungeteci la mano calda da oltre l’arco e capirete perché ci troviamo di fronte a quello che si autodefinisce “the best 3&D of the next Draft”. Il suo impatto va oltre le stats e come ha ben indicato Jay Bilas può dominare una partita senza segnare. Quotazioni in ascesa per un ragazzo dalla storia personale particolare e un carattere esemplare. La storia.

 

22 – Naz Reid (Lsu)

PF – 19 anni (freshman) – 208 cm 111 kg – 13.3 pts 6.9 reb 34.8% 3 pt

Uno dei pochi lunghi davvero interessanti del prossimo draft, sembra in realtà una guardia imprigionata nel corpo di una PF per uno stile di gioco tutto suo. Più a suo agio lontano dal canestro che in area, preferisce palleggiare, passare e tirare anche da 3 (con il 34.8%) piuttosto che prendere posizione in post basso, dove in realtà non ha trovato molti avversari con il suo fisico. E’ questa attitudine non esattamente da combattente il suo difetto maggiore, dato che lo rende un rimbalzista medio e uno scarso rim protector. Ma il talento c’è tutto e, nelle giuste mani, un lungo del genere potrebbe diventare un giocatore importante anche al piano di sopra.

 

21 – Tyler Herro (Kentucky)

SG – 19 anni (freshman) – 196cm 95 kg – 14.1 pts, 37.1% 3pt, 93.6% TL

Il meno quotato e atteso dei freshman di Kentucky, si è preso il posto in quintetto dalla prima partita e non l’ha mollato più. John Calipari gli ha dato tanta fiducia (oltre 30’ di impiego medio) e lui l’ha ripagata tutta, steccando davvero solo contro Tennessee (6 punti con 2/11) all’interno di una stagione in cui il suo rendimento è stato davvero costante. Classe 2000, classico tiratore bianco con rilascio veloce, capacità di costruirsi tiri da solo e il 93% abbondante ai liberi, ha un fisico ancora da costruire ma sa dare una mano anche a rimbalzo (4.5) e deve inoltre ridurre il numero delle palle perse (quasi 2 a partita). Ma se cercate un tiratore, il suo è il nome giusto.

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20 – Jordan Nwora (Louisville)

SG/SF – 20 anni (sophomore) – 203 cm 98 kg – 17.2 pts, 7.7 reb, 37% da 3

Nigeriano nato e cresciuto negli Stati Uniti, ha esordito e fatto registrare il record di punti (36) con la sua nazionale, che allena il padre ex giocatore. Inutile dire che è un giocatore interessante e particolare, perché ha il fisico da ala ma lo stile di gioco da tiratore puro. La stazza lo porta comunque a lottare a rimbalzo, dove spesso vince grazie alla sua caparbietà. Deve comunque lavorare su diversi aspetti, a cominciare dal trattamento della palla.

19 – Admiral Schofield (Tennessee)

SG/SF – 22 anni (senior) – 197 cm 109 kg – 16.4 pts 6.4 reb 40.4% 3pt

Una bestia con il fisico da giocatore da football nell’ala piccola tuttofare che ti fa vincere le partite. Personaggio quasi unico per la combinazione di struttura muscolare e tecnica, da due anni è ormai tiratore stabile sul 40% dall’arco il che lo rende credibile anche nel ruolo di guardia, anche se la partenza in palleggio è uno dei suoi movimenti più deboli. Ma sa muovere bene i piedi e in difesa può marcare praticamente chiunque e Semi Ojeleye ha già dimostrato che giocatori con queste caratteristiche possono avere discreto spazio in Nba.

 

18 – Charles Matthews (Michigan)

G/SF – 23 anni (senior) – 198 cm 92 kg – 12.8 pts 5.1 reb 1.4 ast

Potenzialmente una guardia fatta e finita per la Nba, ma anche un giocatore enigmatico. Capace di giocare partite da urlo ma di alternarle ad altre anonime. Il fisico esplosivo e atletico e le sue caratteristiche difensive ne fanno materiale molto interessante in ottica professionismo. È sicuramente già oggi il prototipo di player che potreste mettere a marcare una guardia Nba. I problemi sono l’età e il fatto che non è un classico 3&D visto che la principale lacuna in ottica pro è proprio l’incostanza al tiro. Il suo 32.1% dall’arco (massimo in carriera) non è considerato abbastanza solido, così come il 64.1% dalla lunetta (anche qui massimo in carriera).

 

17 – Ty Jerome (Virginia)

PG – 21 anni (junior) – 196 cm 88 kg – 13.5 pts, 5.3 ast, 1.4 stl

A guardarlo per la primissima volta non gli si darebbe una lira in ottica NBA. Al netto di fisico e doti atletiche da ragioniere, Jerome è un giocatore che sta riscuotendo consensi crescenti grazie a un QI sopraffino. Benché assistman principale di Virginia, è un passatore ancora piuttosto sottovalutato e, nella metà campo offensiva, sono il suo range di tiro e la capacità di mettere triple difficili (42.6% in stagione) ad aver fatto luccicare gli occhi degli scout.

 

16 – Grant Williams (Tennessee)

SF/PF – 20 anni (junior) – 200 cm 107 kg – 19.1 pts 7.6 reb 3.3 ast

Giocatore strano, dominante nel college ma con un grosso punto di domanda in ottica Nba: può un giocatore che raggiunge a fatica i 2 metri diverso da Zion Williamson giocare prevalentemente in post basso? La risposta l’ha data partita dopo partita, aggiungendo qualcosa al suo gioco: dal 3/25 da 3 della scorsa stagione è salito a un passabile 33% con quasi una tripla e mezza tentata a partita, mantenendo una super produzione in tutte le voci, perché resta uno dei giocatori più forti e completi del college basket. Tosto, maturo e tecnico quanto basta, sa sfruttare al meglio i suoi punti di forza ed essere utile in molti modi. Per questo non è proprio il caso di lasciarselo scappare.

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15 – Bruno Fernando (Maryland)

C – 20 anni (sophomore) – 208 cm 108 kg – 14 pts, 10.5 reb, 63.5% 2pt

Forse il miglior fisico che si presenterà al prossimo draft Nba. Se parliamo solo di centimetri e muscoli è difficile trovare di meglio in generale nella Ncaa. In più, Fernando ha mostrato sensibili miglioramenti da un anno all’altro, diventando il vero leader di Maryland nonostante assieme a lui scenda in campo Jalen Smith, talento che era quotatissimo in ottica Nba. Nei pressi del ferro grazie a pochi ma solidi movimenti è già quasi una sentenza così come non scende a patti sotto canestro, soprattutto se si parla di rimbalzi difensivi. Certo, resta un po’ acerbo e legnoso in molti aspetti del gioco, aspetti sui quali però sta lavorando, come mostrano i progressi mostrati quest’anno.

 

14 – Coby White (North Carolina)

PG – 19 anni (freshman) – 196 cm 84 kg – 16.3 pts, 4.1 ast, 1.0 stl

Estremamente esplosivo e rapido per la sua taglia, White si è affermato fra le migliori PG della sua conference, elevando il suo gioco proprio nella metà più complicata della stagione, il che non è mai scontato per un freshman e men che meno per una matricola agli ordini di coach Roy Williams. La sua gestione del pallone è migliorata gradualmente ed è meno imprevedibile, ossia meno turnover prone. Possono capitargli delle giornate no, ma il suo tiro dalla distanza è assolutamente temibile e sembra poter segnare da qualsiasi mattonella quando è in palla. Sicuramente una delle sorprese della stagione.

 

13 – Tre Jones (Duke)

PG – 19 anni (freshman) – 188 cm 83 kg – 8.7 pts, 5.2 ast, 2.1 stl

Giocatore arrivato a fari spenti in mezzo alle grandi stelle annunciate di Duke, ha fatto esattamente quello che doveva fare al meglio, rendendosi utile alla squadra facendo tante piccole cose. Volendo fare un paragone con il fratello Tyus, è meno realizzatore ma più completo: difende forte sul palleggiatore, detta i ritmi di gioco ed ha una visione di gioco eccellente. Non sarà mai una star, ma un ottimo gregario decisamente sì.

 

12 – PJ Washington (Kentucky)

PF – 20 anni (sophomore) – 203 cm 106 kg – 14.9 pts 7.4 reb 43.5% 3pt

Quando una stagione in più al college fa la differenza: dopo un anno stracolmo di alti e bassi, è diventato il leader di Kentucky lavorando molto sul suo tiro e sulla sua testa. Da giocatore quasi esclusivamente da post basso, è diventato un più che affidabile tiratore dall’arco (43-5%), allargando clamorosamente il suo raggio d’azione offensivo. Il che risolve anche la questione ruolo visto che da 4 potrebbe essere un po’ undersize per l’Nba ma ora può essere impiegato anche da credibile 3. Ogni tanto la concentrazione lo abbandona, soprattutto in difesa, ma ha dimostrato grande crescita anche sotto questo aspetto. Qui il suo profilo

 

11 – Brandon Clarke (Gonzaga)

PF – 22 anni (junior) – 203 cm 98 kg – 16.6 pts 8.5 reb 3.2 blk

Terzo stoppatore della nazione, è stato la vera grande sorpresa della stagione di Gonzaga e il motivo per cui la squadra di Mark Few non ha risentito delle tante assenze di Killian Tillie. Verticale, agile, gran rim protector, nessuno si aspettava però che il transfer da San Josè State potesse dare un contributo simile in attacco in una squadra di tutt’altro livello. E invece ha migliorato la mano (dal 57 al 68.5% ai liberi) anche se deve ampliare ancora il suo raggio di tiro per non essere unicamente uno specialista difensivo al piano di sopra. Anche la stazza non è propriamente quella da lungo Nba, ma sa andare bene a rimbalzo ed è un giocatore pronto e maturo che può essere subito utile.

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10 – Nassir Little (North Carolina)

SF – 19 anni (freshman) – 198 cm 100 kg – 9.5 pts, 4.5 reb

Ci aspettavamo tutti di vedere qualcosa di più da lui. Agli occhi degli appassionati di college basket, appare un po’ come un oggetto misterioso. North Carolina non è il posto migliore del mondo per i one-and-done e lo si vede bene con l’ala di Orange Park: relegato a minutaggi abbastanza contenuti (18.3 di media) non è mai riuscito ad acquisire troppa sicurezza in campo, sollevando interrogativi sul suo effettivo QI cestistico. Per misurazioni e forza, è dotato di un fisico eccellente per il gioco NBA. Rimane un prospetto da zona lottery alla luce di quanto mostrato a livello di high school e probabilmente ha ragione chi dice di non basare troppo il proprio giudizio su quanto avvenuto in questa stagione. La sua storia.

 

9 – Nickeil Alexander-Walker (Virginia Tech)

SG – 20 anni (sophomore) – 196 cm 93 kg – 16.6 pts, 3.9 ast, 38.4% da 3

Dopo una prima stagione così così, quest’anno ha fatto vedere tutto il suo potenziale e ovviamente non è sfuggito agli scout tanto da essere proiettato in lottery al draft. In attacco sa leggere bene le situazioni ed evitare i difensori con un ottimo controllo del corpo. In difesa si spende tanto, e quando marca il portatore di palla, dà sempre fastidio con le mani senza sbilanciarsi (1.9 recuperi). Tira da tre e va a rimbalzo (4.1), ha tanti cm e poche lacune gravi. Ed ecco perché il canadese verrà scelto in alto al primo giro.

8 – Jarrett Culver (Texas Tech)

SG/SF – 20 anni (sophomore) – 198 cm 88 chili – 18,3 pts, 6 reb, 3,6 ast

Il salto di rendimento fatto da Culver tra il primo e il secondo era difficile da ipotizzare. Il fresco Mvp della Big 12 ha dimostrato di essere una prima punta di razza, capace di elevare il proprio livello nelle partite più importanti, quella al MSG contro Duke, e decisive, i 31 punti per il titolo della Big 12 contro Iowa State, e di non essere dannoso alla circolazione della palla della squadra. Se aggiungesse un po’ di peso, 88 chili sono una piuma in Nba, assorbirebbe i contatti meglio. Inoltre, è un eccellente difensore per taglia e velocità negli spostamenti. La sua storia.

 

7 – Cam Reddish (Duke)

SG/SF – 19 anni (freshman) – 203 cm 99 kg – 14 pts, 3.7 reb, 2.1 ast

Nella sua stagione ha dovuto affrontare diverse difficoltà, anche a causa di un infortunio. Il mix tra fisico e tecnica è qualcosa di cui andar fiero, ma ha dimostrato di non essere pronto per reggere la pressione in un ambiente ambizioso. Pian piano ha comunque fatto vedere di essere abile nel tiro dall’arco – suo cavallo di battaglia, 33% con poco meno di 8 tentativi a gara – ma di saper anche creare per sé e per i compagni quando mette palla a terra. Reggere i contatti in penetrazione non è proprio il suo forte, ma fisico e mano gli garantiscono una sicura chiamata in lottery. La sua storia.

 

6 – De’Andre Hunter (Virginia)

SF – 21 anni (redshirt sophomore) – 15.2 pts, 5.2 reb, 2.2 ast

Se dovessimo fare una classifica dei migliori difensori del college basket, lui sarebbe di sicuro fra i primi tre. E la cosa ovviamente non stupisce essendo un giocatore di Virginia. Nessuno difende sulla palla con l’aggressività e l’efficacia di Hunter, un’ala che, nella propria metà campo, incarna il concetto moderno di versatilità in maniera perfetta. Sull’altro lato del campo, la sua produzione offensiva è vitale per gli Hoos ed è capace di segnare in tanti modi diversi pur non eccellendo davvero in un singolo aspetto. Il suo futuro fra i pro è legato allo scioglimento di un quesito: saprà andare al di là degli schemi imposti dallo stile di Virginia? Qui il suo profilo.

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5 – Keldon Johnson (Kentucky)

SF – 19 anni (freshman) – 198 cm 95 kg – 13.7 pts 5.7 reb 38.4% 3pt

Tra le tante ali piccole di livello del prossimo draft, poche hanno la sua eleganza: il movimento di tiro è pulito ed efficace in qualsiasi zona, ma sa anche essere esplosivo e inarrestabile in campo aperto. Come (quasi) ogni 19enne, la costanza non è stata proprio il suo forte e non sempre ha dato a Kentucky quella leadership offensiva che ci si aspettava da lui, anche se il suo difetto principale è un altro: il fisico è ancora leggero per assorbire contatti sia in penetrazione che in difesa, dove soffre giocatori più grossi di lui. E al piano di sopra ne incontrerà parecchi. Qui la sua vita

 

4 – Rui Hachimura (Gonzaga)

SF/PF – 21 anni (junior) – 203 cm 104 kg – 20.4 pts, 6.7 reb, 61.3% FG

Giapponese con padre del Benin, arrivato in un’università gesuita in mezzo al niente dello stato di Washington senza sapere una parola di inglese, ha superato un mare di difficoltà e in tre anni è diventato la stella di una squadra da titolo. Prima molto più a suo agio vicino al ferro, è diventato ora pericoloso anche da fuori e il passo successivo sarà usare di più il tiro da 3 (una tripla tentata a partita, con il 47%). Ha quindi ancora margini di miglioramento, ma già ora è una SF credibile perchè ha lavorato molto per muoversi meglio con la palla in mano e variare i suoi movimenti offensivi. Dopo Zion, ecco quindi il miglior mix di agilità e potenza che l’Ncaa possa offrire. Qui la sua storia.

 

3 – Ja Morant (Murray State)

PG – 19 anni (sophomore) – 191 cm 80 kg – 24.6 pts, 5.5 reb, 10.0 ast

Ha sorpassato a destra praticamente tutti nei mock draft di quest’anno (ma noi vi avevamo detto di tenerlo d’occhio in tempi non sospetti!) grazie a un talento straripante e davvero esagerato per il livello della Ohio Valley. Point guard dall’atletismo spaventoso, Morant è capace di tagliare le difese come un coltello nel burro grazie alla sua esplosività e a cambi di passo imprevedibili. “Stat stuffer” come nessun altro in Division I, è il fautore della stagione super di Murray State non solo grazie ai (tanti) canestri ma anche tramite visione di gioco e capacità di passaggio d’élite. Al piano superiore dovrà però lavorare molto su tiro da tre (33.6%) e difesa.

 

2 – RJ Barrett (Duke)

SG – 18 anni (freshman) – 201 cm 92 kg – 23.3 pts, 7.4 reb, 4.2 ast

Attaccante capace di segnare praticamente in qualsiasi maniera, la sua grande personalità lo ha portato a prendersi anche troppe responsabilità ma è senz’altro il talento più pronto e finito di questo draft. Il canadese ha confermato infatti tutte le aspettative, dimostrandosi un all around totale. Spesso impiegato da play, ha mostrato ottima visione di gioco e deve solo imparare a non tenersi troppo il pallone e a giocare troppi 1vs5. Per il resto, la sua mano sinistra è in grado di segnare in tutti i modi e gli oltre 200cm lo rendono una point guard perfetta per il piano di sopra. Qui la sua storia.

 

1 – Zion Williamson (Duke)

SF/PF – 18 anni (freshman) – 198 cm 129 kg – 21.6 pts, 8.8 reb, 2.2 ast

Giocatore unico per atletismo e fisicità. A rimbalzo è una forza della natura e non è un caso che la maggior parte dei punti li realizzi proprio su seconde opportunità. Difensivamente non è un mastino – ma legge bene le situazioni su lato debole – ma le capacità fisiche gli permettono di recuperare e oscurare l’avversario con una stoppata. Con la palla in mano può diventare più pericoloso e creare di più, così come è ancora migliorabile il tiro dalla lunga distanza (14/48 in stagione). Il grande punto di domanda è se il modo di giocare con l’altezza che ha sarà così efficace anche in Nba, ma è stato uno spettacolo dal primo giorno e l’attrazione assoluta dell’anno. Qui la sua vita.

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