Non c’è solo Luka Garza. Certo, la stagione di Iowa non sarebbe stata quella che è stata senza il suo centro di gravità permanente, che è stato il candidato MVP della Ncaa dal giorno zero e che ha poi confermato partita dopo partita le sue doti. Di lui ci occuperemo in dettaglio più sotto, ma si deve comunque partire da Garza per descrivere gli Hawkeyes perché attorno al senior si costruisce quasi tutto il gioco della squadra.
Iowa infatti gioca il 14.7% dei suoi possessi partendo da una situazione di post-up. Non sapete valutare? E’ tanto. Baylor per intenderci ci va l’1,8% delle volte, Gonzaga l’11%, ma con giocatori diversi. Ad Iowa in quei possessi l’85% delle volte la palla finisce a Garza. Cambiamo situazione. Pick and Roll? Oltre il 65% delle volte il rollante è Garza. Di fatto, l’attacco di Iowa ruota attorno al suo centro, ma lo fa da così tanti anni da essere diventato super efficiente e soprattutto oggi la squadra sa che contromosse adottare in base a come le difese decidono di trattare Garza.
C’è tutta una galassia di guardie-ali che ruotano attorno al lungo, tutte dotate di buon tiro da 3. Jordan Bohannon (38.9%), ma soprattutto Joe Wieskamp (47.5%) e CJ Fredrick (49.3%) ossia il secondo e terzo miglior tiratore della Big Ten. La PG Connor McCaffery (figlio dell’allenatore) fa da vigile e smista palloni. Ed ecco che il gioco degli Hawkeyes è spiegato: palla dentro a un fenomeno, palla fuori ai tiratori. Semplice quanto letale. Il risultato è una squadra che in fase offensiva esegue spesso come un orologio (secondo miglior attacco della Ncaa), che non spreca un solo pallone (prima in Ncaa per TO% e non-steal TO%) e terza tra le big nel tiro da tre dietro Baylor e Michigan.
I guai arrivano in fase difensiva dove il livello è buono, ma non da top team e dove Iowa paga la poca presenza sotto canestro fatta eccezione per Garza, che però tende a preservarsi dai falli. Una caratteristica, quella della mancanza di lunghi, accentuata dall’infortunio che ha terminato prima del previsto la stagione del centro di riserva Jack Nunge. Dalla panchina arrivano gli unici giocatori di colore (anomalia nel college basket odierno) ossia la guardia guastatrice Joe Toussaint e l’ala Keegan Murray. Attenzione a quest’ultimo, talento in crescita che potrebbe esplodere al Torneo.
Quintetto
G – Connor McCaffery
3.5 PTS, 2.8 REB, 3.8 AST
G – Jordan Bohannon
10.5 PTS, 3.2 REB, 4.4 AST
G – CJ Fredrick
8 PTS, 1.1 REB, 2.1 AST
F – Joe Wieskamp
14.8 PTS, 6.6 REB, 1 STL
C – Luka Garza
23.8 PTS, 8.7 REB, 1.7 BLK
Giocatori chiave
Perché non è considerato ai piani alti della Nba? Mistero. Probabilmente, come ci ha spiegato di recente Rick Fois, assistente allenatore dei Phoenix Suns, non ha le caratteristiche dei cosiddetti centri moderni, è un po’ pesante, poco mobile. Quest’anno ha segnato più punti di tutti (666) con una media di 23.8 punti per gara ed è diventato il leader di tutti i tempi per punti segnata con la maglia degli Hawkeyes. Grintoso, infaticabile e da sempre concentrato sul basket (come vi abbiamo raccontato in un focus dedicato a lui), è stato senza mezzi termini il giocatore più forte di questa stagione
- JOE WIESKAMP – Jr. – SF – 198 cm, 96 kg
Tutti pensavano che sarebbe stato Bohannon il secondo violino di Iowa e invece per l’ennesima volta avevano sottovalutato Wieskamp, il più classico dei giocatori che non brillano negli highlight ma che poi mettono insieme le statistiche più importanti e le giocate che cambiano le partite. Secondo miglior marcatore, secondo miglior rimbalzista, è quello che si prende i tiri più complessi, che peraltro segna con ottime percentuali. Candidato al premio di giocatore underrated.