“O” di Offense e anche di Ohio. Fra le mid-major dal seed basso capaci di scherzetti al primo turno col loro attacco, contate tranquillamente i Bobcats (e anche Oral Roberts, per rimanere in tema di iniziali).
Per la squadra di coach Jeff Boals, le cose non sono andate sempre secondo i piani (l’infortunio di Jason Preston a gennaio, tre settimane di pausa-Covid a febbraio), ma ha resistito ed è riuscita a farsi trovare pronta al momento clou, vincendo il torneo della MAC da testa di serie numero 5 dopo aver segnato 85.3 punti di media contro Kent State, Toledo e Buffalo (queste ultime due erano le favorite per il successo finale).
Ohio fa il suo ingresso al Torneo Ncaa col 29° attacco della D-I per Adj. Efficiency (113.7), un attacco bilanciato (l’intero quintetto titolare viaggia in doppia cifra realizzativa di media), che sa giocare a velocità diverse e muovere bene il pallone imbeccando soluzioni ideali sia con tagli a canestro che intorno la linea da tre punti. Un attacco in cui tutto parte dal talento immenso del già citato Preston, anche se è bene sottolineare che i Bobcats hanno infilato 3 vittorie su 5 gare in cui lui era assente, pure battendo di 17 una buona Akron.
Anche se nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti, la vittoria sfiorata a inizio stagione contro Illinois dà un po’ l’idea di cosa Ohio sia capace quando affronta una grande squadra. Per passare il primo turno, però, dovrà anche trovare gli aggiustamenti necessari per non subire troppo nella propria metà campo. I Bobcats, infatti, si sono dimostrati parecchio vulnerabili nella MAC (ottavi nella conference per Adj. Defense) e potrebbero soffrire molto la taglia e la classe dei lunghi high-major, non disponendo di rim protector adeguati.
Quintetto
G – Jason Preston
16.6 PTS, 6.8 REB, 7.2 AST
G – Lunden McDay
10.3 PTS, 2.3 REB, 1.3 AST
F – Ben Roderick
12.4 PTS, 3.0 REB, 1.0 AST
F – Ben Vander Plas
12.8 PTS, 5.7 REB, 3.8 AST
C – Dwight Wilson
14.9 PTS, 7.5 REB, 0.7 AST
Giocatori chiave
Protagonista, prolifico ma anche altruista. Jason Preston è il cuore della squadra, la PG che illumina la scena catapultando il pallone in contropiede e tracciando linee di passaggio non banali, che segna in modi diversi (occhio al suo 40.8% da tre, così come ai suoi floater) e che non ha bisogno di avere sempre la boccia in mano per fare la differenza. Impossibile non fare il tifo per lui, visto come gioca e vista la sua storia da underdog fra gli underdog: troppo basso e magro alle superiori per essere notato, giunto di sguincio in una prep school dove all’inizio giocava nella terza squadra, arrivato nella Ncaa grazie a un video capitato casualmente sotto gli occhi di un assistant coach di Ohio e, infine, apprezzato oggi come prospetto da NBA.
- BEN VANDER PLAS – Jr. – PF/C – 203 cm, 105 kg
Il leader in seconda dei Bobcats. Vander Plas è un lungo che in attacco dà il meglio giocando fronte a canestro (un 4 schierabile anche da 5 in assetto small) e che ha una chimica perfetta con Preston. Si cercano e trovano in maniera eccellente e Ben, oltre a essere un buonissimo passatore, ringrazia per i palloni che gli vengono affidati infilando triple con una naturalezza ed un’efficacia che stanno crescendo (34.6%), ma soprattutto facendosi trovare pronto in contropiede e, a difesa schierata, agendo come rollante.