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Maryland pensa in grande col trio da Nba

Autore: Manuel Follis
Data: 27 Giu, 2019

Se ne è andato Bruno Fernando. Punto. Il resto di Maryland per la prossima stagione guarda con sfida le rivali della Big Ten e dell’intera Division I. Maryland l’anno scorso schierava un solo junior a roster ed era una delle più giovani squadre dell’intero college basketball. Nonostante questo, è riuscita a partecipare al Torneo Ncaa, eliminata al secondo turno (69-67) da LSU, salvata da una prodezza del trottolino Tremont Waters (ora in maglia Boston Celtics).

Chiariamo, non che quest’anno i Terrapins saranno molto più “esperti”. La squadra farà leva su soli due upperclassmen, il senior Anthony Cowan, votato nel secondo miglior quintetto della Big Ten, e il junior Darryl Morsell. Il resto del team sarà formato da freshmen o giocatori al secondo anno, ma già così Maryland fa paura. L’anno scorso la squadra ha perso di più di 10 punti solo tre volte su 11 sconfitte e metà dei match persi si sono conclusi con uno scarto entro i 5 punti. Insomma, quasi sempre se la sono giocata.

Anthony Cowan Jr.

Di fatto, Maryland vedrà tornare 7 dei suoi 8 giocatori di rotazione: l’83,3% dei minuti e l’80,6% dei punti di squadra. “Dovendomi occupare meno di reclutamento ho passato molto più tempo di quanto fatto in passato occupandomi di schemi e tattica“, ha commentato coach Mark Turgeon che non ha nascosto le ambizioni del college. Ed ecco spiegato perché la squadra sta già godendo di molto credito. Andy Katz nel suo recente “Power 36 ranking” l’ha inserita al quinto posto, subito dietro corazzate come Michigan State, Kansas, Kentucky e Duke. L’asse portante della squadra sarà il duo formato dal citato Cowan e da Jalen Smith, entrambi con ambizioni da Nba.

Cowan in realtà già quest’anno ha fatto un workout con i Sacramento Kings ma non era stato invitato alla combine, motivo per cui sapeva già che le sue chances di essere scelto al primo giro erano sostanzialmente nulle. Il senior sarà probabilmente il perno attorno a cui ruoterà la stagione di Maryland. La sua capacità di gestire la squadra e controllarne i ritmi non è in discussione, mentre lo è un po’ la qualità della sua produzione offensiva, fase nella quale comunque l’anno scorso è stato il primo dei Terrapins con 15.6 punti per gara.

L’interrogativo (anche in ottica Nba) riguarda il tiro da fuori. Le percentuali dall’arco di Cowan sono passate dallo scintillante 39.8% tenuto in Big Ten nell’anno da sophomore al più modesto 33.9% della scorsa stagione. La sensazione è che il giocatore sia a un passo dall’essere una vera star e questo sarà quindi un anno chiave per lui, tanto più che la Nba ha mostrato chiaramente che l’età è una variabile importante di cui tenere conto nel corso del draft, ma non sempre vincolante.

 

La vera stella della squadra sarà però Jalen Smith, un 6-10 atletico e agile che ha chiuso la stagione con 11.7 punti e 6.8 rimbalzi. Numeri dignitosi, ma non abbaglianti per un prospetto che un anno fa era considerato una scelta sicura al primo giro Nba. Che il ragazzo piaccia ancora è chiaro, tanto è vero che ha sorpreso quando, finita la stagione, Smith ha annunciato che sarebbe rimasto al college un altro anno, senza nemmeno andare a sondare il parere dei professionisti. È anche vero che il ragazzo probabilmente è consapevole di quanto lavoro abbia ancora da fare.

Un lavoro che però va di pari passo con il potenziale. Smith ha mostrato sì incertezze e incostanza, ma anche lampi offensivi e difensivi notevoli. La partenza in palleggio per un 2,08 è notevole, così come è interessante la sicurezza con cui il ragazzo prende tiri da fuori. Il 26.8% da 3 (su 71 tentativi) dice che al momento Smith è più che battezzabile, ma se il lavoro fatto in estate dovesse mostrare un significativo aumento delle percentuali questo si tradurrebbe in un immediato problema per gli avversari e in un segnale interessante per gli scout Nba.

Jalen Smith

Il quintetto di Maryland vedrà dunque Cowan e Smith in campo, affiancati probabilmente dal fromboliere Eric Ayala (oltre il 40% da 3 nella stagione da freshman) e dal versatile Morsell nel ruolo di ala (con Aaron Wiggins che però scalpiterà per un posto al sole). Ecco, il nome di Wiggins segnatevelo, anche in ottica Nba, visto che alla fine la vera sorpresa della stagione potrebbe essere il 6-6, che ha chiuso la stagione con il 42.3% da 3 in Big Ten e una sicurezza offensiva notevole nei 23 minuti di media in campo. Il più recente mock draft 2020 stilato da Bleacher Report, considera sia Smith che Wiggins due scelte da primo giro.

Fin qui si va abbastanza sul sicuro, dopodiché andrà colmato il vuoto lasciato dal centro roccioso Bruno Fernando e la sfida sarà raccolta da due freshmen, ossia i due principali recruit dei terrapins per la stagione 2019-2020: Chol Marial (accreditato di 218 centimetri) e Makhi Mitchell, più basso (6-9) ma più piazzato e muscoloso. Tra le curiosità, il terzo centro sarà Makhel Mitchell, fratello gemello di Makhi (stesse misure e stesso peso), ma considerato meno talentuoso. In ogni caso, un ipotetico quintetto in cui Ayala dovesse fare il portatore di palla (cosa già successa la scorsa stagione), i Terrapins potrebbero schierare quintetto con Ayala (6-5), Morsell (6-5), Wiggins (6-6), Smith (6-10) e Marial (7-2), che sarebbe molto più vicino agli standard fisici dei professionisti che a quelli della Ncaa.

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