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Matteo Porto, un tiratore per la giovane Fresno State

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Il committ di Matteo Porto è passato sotto traccia, ma un italiano nella tostissima Mountain West è una notizia da sottolineare. Ala classe 2005, nato a Brescia, dopo essere cresciuto nel settore giovanile della Germani e aver vissuto una preziosa esperienza negli Stati Uniti con la Sunrise Christian Academy in Kansas, è pronto per compiere un ulteriore salto di qualità a Fresno State, in una delle squadre più competitive dell’universo mid-major NCAA.

Abbiamo intervistato Matteo – uno dei tantissimi italians presenti nei roster NCAA nella prossima stagione – che ci ha raccontato con quanta determinazione ha inseguito il suo sogno americano, le sfide già affrontate e la scelta consapevole di continuare il proprio sviluppo oltreoceano.

L’America non è sconosciuta per te: hai giocato in un’high school importante come Sunrise Academy dopo aver esordito a Brescia. Com’è nata l’idea di andare in America già a frequentare il liceo?

 L’idea di andare in America è nata perché io inizialmente dovevo rimanere a Brescia però ci sono stati dei problemi così ho deciso di prendere questa strada.

Con il basket com’è scattata la scintilla e com’è andato il tuo percorso a livello di gioco fin qui?

Inizialmente io neanche giocavo a basket, ho sempre fatto piscina e calcio Poi ad un certo punto ho deciso di iniziare a giocare a basket e poi da lì negli anni sono sempre migliorato di più.

Matteo Porto - Highlights Brescia - Trento LBA Next Gen 2022

Com’è la vita in un’Academy come Sunrise, scuola cattolica molto famosa per il basket?

Vita piena di sport e di basket, ci allenavamo sempre per migliorare il più possibile.

Arriviamo a come nasce l’idea di andare negli USA: conoscevi già l’NCAA oppure ti sono arrivate delle offerte e hai iniziato a prenderla in considerazione?

L’NCAA era già un sogno mio da quando ero piccolo. Poi durante gli ultimi due anni sono arrivate anche offerte molto buone. Nel corso del recruiting mi hanno contattato molte squadre tra cui Drake e Seattle. Però ho scelto Fresno per lo staff. Sono molto bravi e hanno tutti esperienze in NBA (coach Vance Walberg e il suo assistente John Welch hanno lavorato a lungo in NBA con George Karl) e anche perché penso sia il posto perfetto per me.

Che corso di laurea hai scelto e come stanno andando questi primi mesi a Fresno?

Stanno andando molto bene e la mia Major per ora è Inglese e comunicazione. La squadra è molto giovane e mi ci trovo molto bene, stiamo costruendo una bella chimica. Mi reputo un giocatore abbastanza completo, sicuramente un tiratore, che potrà dare una mano.

Parliamo del NIL, che è la possibilità per voi giocatori di guadagnare soldi che in Italia non vedreste mai. Pensi che l’Ncaa sarà una strada sempre più battuta dai giocatori italiani ed europei?

L’NIL ormai è una cosa molto seria che influisce anche sulla scelta e finché ci sarà, penso che i giocatori sceglieranno sempre di giocare in America anziché in Europa.

Facciamo che tra un anno esatto, ci risentiamo sempre per un’intervista. Sei felice se fosse successo cosa?

Sarò felice se avrò fatto un buono campionato con la squadra e se migliorerò ancora di più

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