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MM 2022 | #7 Ohio State Buckeyes

Ohio State
Autore: Andrea Mauri
Data: 14 Mar, 2021

La squadra

Per la prima volta da quattro anni a questa parte i Buckeyes chiudono sotto le venti vittorie stagionali e portandosi alcuni dei problemi che lo scorso anno ne hanno decretato l’uscita al primo turno contro la Cinderella Oral Robert. Coach Chris Holtmann sa bene i difetti della propria squadra e ha provato a porvi rimedio in off-season garantendosi l’arrivo di Jamari Wheeler da Penn State. Il senior ha portato in dote tanta aggressività sulla palla, ma la mancanza di un vero e proprio centro si fa ancora sentire e dati alla mano la difesa di Ohio State non è migliorata rispetto all’anno scorso risultando la 131esima per adjusted defense. Uno dei grandi problemi riguarda la libertà concessa sull’arco agli avversari. Nessuno degli esterni riesci a difendere in maniera efficace e Eugene Brown, che parte in quintetto da ala piccola, non riesce a fronteggiare i pari ruolo creando quindi un grande problema. Nella sconfitta contro Penn State nel torneo di conference si è intravista una difesa a zona, ma anche quella ha dato pochi risultati. Insomma, Holtmann ha una bella gatta da pelare e qualcosa deve inventarsi per il torneo.

Un discorso differente va fatto per l’attacco che si attesta come il tredicesimo della nazione e su cui Holtmann ha già apportato cambiamenti a stagione in corso. Prima ha dovuto far fronte all’infortunio ai muscoli dell’addome di Justice Sueing che lo ha tenuto fuori per tutta la stagione, poi per far adattare al meglio il suo freshman di punta: Malaki Branham. Il prodotto di St.Vincent-St. Mary ha dimostrato difficoltà con il gioco veloce di Ohio State a inizio anno e ha costretto la squadra ha rallentare il passo, ma i frutti sono davvero ottimi. Si può tranquillamente dire che se E.J. Liddell è Batman, Branham è il suo Robin.

Va posta attenzione anche alle triple, fondamentale dove i Buckeyes eccellono con due giocatori oltre il 40% di media e tre oltre il 35%. A dare il loro apporto, oltre ai già citati Liddell e Branham, danno un fondamentale apporto Cedric Russell e Justin Ahrens che si fanno sempre trovare pronti quando chiamati in causa, con il primo fondamentale nella second unit.

I giocatori chiave

E.J. Liddell – Jr – F – 201 cm, 109 kg

Tutti noi eravamo in attesa della sua esplosione e possiamo serenamente dire che è arrivata. Grandi miglioramenti nel tiro da tre, suo grande punto debole nei primi due anni di college, e sempre più decisivo come spot-up shooter. In attacco è ormai un mismatch nightmare acclarato, anche se in stagione ha mostrato qualche difficoltà quando viene raddoppiato in post. Ovviamente il suo apporto non manca nella metà campo difensiva e il posto nel Big Ten Defensive Team ne è la prova. Ha lavorato tantissimo sul suo timing quando decide di contestare i tiri e questo ha prodotto un’impennata nelle stoppate per partita, statistica in cui viaggia a 2.6 di media. Insomma, è pronto a vendicare quanto successo nella March Madness 2021.

 

Malaki Branham – Fr – G – 196 cm, 82 kg

Freshman dell’anno nella Big Ten e secondo violino perfetto quando Liddell riceve troppe attenzioni indesiderate. Per lui coach Holtmann ha deciso di rallentare il gioco della squadra e gli effetti si stanno vedendo. Spesso viene chiamato un blocco off the ball per liberarlo sull’arco dove tira con percentuali criminali (42.5% in stagione) e quando la difesa non trova il modo di arginarlo finisce per dominare il match come contro Nebraska o Rutgers, anche se poi con quest’ultimi è arrivata una sconfitta di misura. Oltre ad essere un cecchino, Branham possiede anche una buona lettura del gioco. Più volte in stagione si è trovato con la palla in mano nel finale e raramente si è intestardito per fare lui il tiro della volta, anzi ha spesso tenuto in vita il possesso fino a trovare qualcuno meglio piazzato e in grado di far più male di lui. Non sorprendetevi quindi se in un finale incandescente la palla la avrà in mano lui e non Liddell.

Jamari Wheeler – Sr – G – 185 cm, 77 kg

Tanta esperienza e difesa arcigna per il transfer da Penn State che si è preso sin dal primo giorno le responsabilità difensive della squadra. Wheeler è uno dei migliori difensori della nazione ed è capace di mettere in difficoltà qualunque play gli giochi di fronte con il suo stile di gioco aggressivo e le mani veloci che gli permettono di strappare il pallone dalle mani senza che l’altro se ne accorga. Se avete bisogno di uno che si butti nel fuoco per recuperare la palla, lui è l’uomo che fa per voi.

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