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MM 2022 | #10 Davidson Wildcats

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 14 Mar, 2021

La lunghissima carriera di coach Bob McKillop non è avara di successi e stagioni memorabili. Questa squadra però, pur avendo mancato la doppietta nell’Atlantic 10 per mano di Richmond, sembra avere qualcosa di speciale che la separa dalle versioni più recenti di Davidson. È forse troppo aspettarsi una cavalcata come quella compiuta nel 2008 sulle spalle di Steph Curry, ma questa potrebbe essere la volta buona per vederla finalmente infrangere la maledizione del primo turno, appunto mai più superato dai Wildcats nelle quattro successive partecipazioni al Torneo NCAA.

La motion offense quest’anno funziona proprio a meraviglia e i giocatori di Davidson sono spesso e volentieri un incubo da tenere a bada nei loro movimenti lontano dal pallone. I numeri messi assieme sono molto simili a quelli del 2018, anno in cui da seed numero 12 per poco non fece fuori Kentucky al primo turno. Top 15 della nazione in Adj. Offense, eFG%, Turnover% e percentuali da tre: ecco il biglietto da visita con su scritto “upset alert” da presentare a Michigan State al primo turno. E, come se non bastasse, gli Spartans dovranno guardarsi anche dalla vendetta dell’ex col dente avvelenato, perché uno degli ingredienti (non troppo) segreti di questa Davidson sta nell’apporto dato in regia da Foster Loyer, giocatore che a Lansing era stata appena una comparsa e che adesso ha sorpreso tutti sbocciando come ottima bocca da fuoco (16.3 punti e 44.5% dalla distanza) e metronomo imprescindibile (3.3 assist).

Giocatori chiave

  • LUKA BRAJKOVIC – Sr. – C – 208 cm, 113 kg

Un percorso di quattro anni abbastanza netto, da freshman molto utile a senior di valore raro nella sua conference (14.2 punti, 7.2 rimbalzi, 2.5 assist, 1.1 stoppate). Il mestiere in post basso con un tocco di mosse vintage l’ha contraddistinto da sempre e continua ad essere un marchio di fabbrica: nel frattempo però l’austriaco ha anche registrato miglioramenti evidenti sul piano della tenuta fisica e messo su un piazzato da tre punti non solo da rispettare ma proprio da temere (40.7% su 2.6 tentativi) fra i tanti pericoli che riserba l’attacco di Davidson. Ah metteteci pure che è stato clutch in parecchie occasioni: se si deve andare ripetutamente da lui in area, è facile che risponda presente ogni volta.

  • HYUNJUNG LEE – Jr. – SG/SF – 201 cm, 95 kg

In termini di prospetti (possibilmente da NBA), è senza dubbio lui il giocatore da tenere d’occhio. L’ala coreana quest’anno viaggia a quota 16.0 punti di media, è un tiratore sopraffino con un ampio ventaglio di soluzioni realizzative personali, velenoso e complicato da tenere a bada sia palla in mano che agendo off the ball, denotando astuzia e tempismo di un certo livello. Molto difficile che al Torneo stecchi di nuovo come nella finale dell’Atlantic 10 (di partite così brutte, gliene sono capitate giusto un paio in tutto l’anno).

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