Tra Cameron Boozer e AJ Dybantsa, c’era lui nel miglior quintetto dell’ultimo mondiale Under 17. Maikcol Perez, romano classe 2007, prodotto dell’Orange Bassano, dalla prossima stagione sarà nel roster di Baylor, aggiungendo un’altra bandierina italiana a una nutrita flotta di giovani expat che popoleranno la Division I.
Alla conquista del mondo
Le annate 2006-2007 della nazionale italiana sono tra le più talentuose degli ultimi decenni, e Maikcol Perez – 18 anni a dicembre – è senza dubbio uno dei giocatori più forti di questa classe. Ala di 207 centimetri già ben strutturata fisicamente, Perez ama avere la palla in mano per creare gioco. La sua presenza fisica non è dominante solo in Italia: lo abbiamo visto imporsi sia in transizione sia contro le difese schierate durante le ultime due estati, tra Europei U16 e Mondiali U17.
Il suo ball handling, unito alla varietà di soluzioni offensive e alla forza che gli permette di recuperare possessi a rimbalzo, lo rendono un attaccante temibile e completo, soprattutto quando taglia lontano dalla palla. A livello offensivo, è un prospetto completo, per nulla accentratore; anzi, la presenza di compagni di alto livello con ItalBasket gli ha permesso di esprimersi al meglio, liberandogli spazi fondamentali per sfruttare la sua potenza.
Con una media di 14,6 punti, 8,6 rimbalzi e 4,3 assist ai Mondiali U17, Perez ha guidato la nazionale alla medaglia d’argento, confermandosi uno dei migliori talento italiani della sua classe, insieme ad altre stelle emergenti in odore di NCAA come Achille Lonati, Luigi Suigo e Diego Garavaglia. Il tiro da tre punti è discreto, ma rappresenta un punto su cui ancora lavorare, soprattutto a causa di una meccanica che parte molto dal basso. Il contesto europeo non l’ha portato a prendersi tante triple (siamo a dodici in totale tra Euro U16 e Mondiali) e sarà una dei lati su cui concentrarsi.
La scelta di Baylor è anche una dichiarazione d’intenti dal punto di vista difensivo: coach Scott Drew non regala spazio a chi è un peso dietro e Perez ha tutto per poter essere un two-way player di livello: velocità, versatilità, capacità di aiutare a rimbalzo, oltre a un potenziale tutto da scoprire sotto canestro in termini di protezione del ferro.
Un NCAA sempre più International
Nel panorama NCAA, dominato dalla capacità dei programmi di accumulare risorse economiche da redistribuire ai ragazzi, sempre più università stanno ampliando i loro orizzonti verso i prospetti europei per due motivi principali. Il primo riguarda il timing del reclutamento: mentre i giovani americani vengono spesso ingaggiati durante la stagione, per gli europei si tende ad aspettare la conclusione della March Madness o delle rispettive stagioni giovanili. Questo perché i recruiter possono così pianificare viaggi mirati per visionare i talenti, come ha fatto Rick Pitino recandosi a Reggio Emilia per assicurarsi Imran Suljanovic, futura ala di St. John’s, e Milano per incontrare Luigi Suigo. Inoltre, durante la stagione, l’attenzione dei recruiter è maggiormente rivolta ai licealità americani.
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Il secondo motivo è di natura economica: con la fine del vincolo di amatorialità, anche i prospetti europei, anche più maturi come il 22enne Mihailo Petrović – reduce da un’ottima stagione in Lega Adriatica e prossimo freshman a Illinois – possono ora guadagnare grazie al NIL. Le cifre richieste da questi giocatori sono spesso inferiori rispetto a quelle dei migliori prospetti americani, ma il rendimento può risultare superiore, grazie all’esperienza accumulata e a una maggiore familiarità con il basket ad alto livello. Questa nuova dinamica sta trasformando il college basket in un terreno sempre più fertile per i talenti europei, offrendo loro opportunità di crescita e visibilità in un contesto professionistico in evoluzione
Nello specifico, Baylor sembra rappresentare la scelta ideale per Maikcol Perez. Si parte da una tabula rasa totale rispetto al roster dello scorso anno, che ha deluso non poco le aspettative. Le migliori versioni della squadra allenata da Scott Drew si sono sempre basate su un nucleo di guardie dominanti, capaci di creare gioco e di difendere con intensità. Perez potrebbe rappresentare un mismatch intrigante in campo, grazie alle sue qualità offensive da esterno unite a una notevole stazza e a un impatto fisico importante.
Negli ultimi anni, lo staff tecnico guidato da Drew – uno dei migliori a livello nazionale, e per questo spesso saccheggiato – ha dimostrato grande abilità nel valorizzare prospetti internazionali come Jeremy Sochan e Yves Missi, oltre a saper gestire anche esperimenti meno riusciti come Miro Little e a mandare spesso giocatori al Draft. In questa stagione, oltre a Perez, Baylor potrà contare sul centro croato Marino Dubranovic e, soprattutto, su Tounde Yessoufou, ala cinque stelle proveniente dal Benin, convocato al McDonald’s All American dopo esser diventato il miglior marcatore nella storia delle high school della California
Dopo anni in cui gli europei hanno conquistato la NCAA, finalmente anche l’Italia può vantare i suoi protagonisti pronti a lasciare il segno oltreoceano. Lonati e Perez hanno già scelto le loro destinazioni, mentre Dame Sarr sembra destinato a una blue blood come Duke o Kansas. In attesa dell’arrivo anche di Luigi Suigo e Diego Garavaglia – entrambi inseriti nella classe 2026 – la nuova generazione azzurra è pronta a godersi il suo Shining Moment in Division I.