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South, Creighton sulle spalle di Kalkbrenner

Creighton e Baylor si affronteranno al secondo turno dopo le vittorie conseguite rispettivamente con NC State e UCSB. Ryan Kalkbrenner sugli scudi per i primi, Caleb Lohner e la difesa per i secondi.

 

#6 CREIGHTON 72
#11 NC STATE 63

In una gara per Creighton passata più sopra che sotto nel punteggio ma sempre in bilico, il colpo di grazia l’ha dato Baylor Scheiermann con due triple nel giro di circa un minuto, la seconda per il +9 con 1:08 da giocare. Il cecchino ex South Dakota State era però a quota 0/6 dall’arco fino a quel momento. E infatti, quella di questa gara, non è la solita storia d’amore fra i Bluejays e i canestri dalla distanza: 3/20 in totale, una rarità per loro.

Chi l’ha messa quell’altra tripla? Ryan Kalkbrenner, il lungagnone di 216 cm che non si avventura troppo spesso in quella zona del parquet (adesso è a 9/32 in carriera). A dire il vero, non c’è parte del campo in cui il junior non abbia fatto la differenza in questa sofferta vittoria, stracciando il povero DJ Burns (2 punti, 4 rimbalzi e 4 falli in 19 minuti) nello scontro diretto: 31 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate, prendendo e infilando nel cesto quasi tutto quel che gli è capitato fra le mani (11/14 al tiro), che si trattasse di rollare/tagliare a canestro o di ricevere in post. Il tutto dominando in difesa, come suo solito, assumendo le sembianze di una piovra gigante sui pick and roll avversari.

Doveroso chiudere con una nota d’amore per lo sconfitto Terquavion Smith: il sophomore ha tenuto in piedi la baracca con 32 punti (12/27 al tiro, 7/9 ai liberi) e piazzato una schiacciata clamorosa che, lo diciamo già adesso, è uno scandalo se non finirà nel montaggio di One Shining Moment.

#4 BAYLOR 74
#13 UCSB 56

Poco più di un tempo: ecco quant’è durata la resistenza di UC Santa Barbara al cospetto della favorita Baylor. In una giornata no per Keyonte George (9 punti e solo 2/9 dal campo), ci hanno pensato Adam Flagler (18 punti e 5 assist) e LJ Cryer (15 punti) a tenere alta la bandiera del pericolosissimo backcourt dei Bears mentre il lungo ex BYU Caleb Lohner, fin qui autore d’una stagione scarsa di acuti, ha giocato un ruolo importante entrando dalla panchina (13 punti senza errori al tiro e 5 rimbalzi in 18 minuti) e facendo capire da subito agli avversari che battere Baylor è davvero molto complicato. Specialmente quando bevono molta acqua, a quanto pare.

L’atletismo e la fisicità dei Bears, uniti alla loro precisa esecuzione dei piani difensivi, si è rivelata inaffrontabile per i Gauchos, volenterosi ma, benché non spreconi in termini assoluti, troppo imprecisi rispetto a degli avversari superiori sulla carta e visibilmente in forma.

Tanto di cappello al nostro pallino Ajay Mitchell, che anche con un avversario di primissimo piano ha dimostrato di essere uno scorer di livello attaccando il canestro e ha smazzato una quantità di passaggi precisi non adeguatamente rappresentata dal bottino personale di 4 assist.

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