Home 9 Analisi 9 South Dakota, la stagione della svolta

South Dakota, la stagione della svolta

Ncaa basketball - South Dakotaj
Autore: Stefano Bei
Data: 27 Nov, 2016

Wermillion, South Dakota, abitanti 10.500. La classica città degli Stati Uniti dove si vive tranquilli nel quotidiano tran tran fatto di casa, lavoro, chiesa e scuola. Qui però c’è anche l’università, che è fondamentale per la vita di questa cittadina e non solo per l’istruzione e lo sport: quasi il 10% della popolazione locale infatti è impiegata alla South Dakota University che, oltre ad essere il principale datore di lavoro degli abitanti di Wermillion, è anche un polo per diverse aziende di svariati settori.

Manco a dirlo, fanno tutti il tifo per il college. Dopo oltre mezzo secolo passato in Division II, con un unico vero momento di gloria nel 1958 quando vinsero il titolo della seconda divisione dell’Ncaa, i Coyotes di South Dakota University stanno vivendo il momento migliore della loro storia cestistica. Salita nel 2008 in Division I come indipendente e poi affiliata alla Great West Conference, SDU nel 2009 ottiene finalmente il pass per il CollegeInsider.com Postseason Tournament, torneo destinato alle mid major che non vengono selezionate nel tabellone dell’Ncaa o del Nit.

Nel 2011-12 il cambio di conference e i Coyotes passano a giocare nella Summit League, mentre nel 2014 arriva Craig Smith come capo allenatore. Smith, allievo di Tim Miles (che da oltre 10 anni allena con buoni risultati in Division I, attualmente a Nebraska), nel 2007 aveva vinto il premio di allenatore dell’anno della NAIA Division II e così era stato chiamato dal suo maestro nello staff di Colorado State prima e Nebraska poi, per poi fare il salto definitivo alla guida dei Coyotes. Sotto la sua guida, la squadra con un record di 9-7 arriva quarta nella conference ma peggiora decisamente la stagione seguente vincendo solo 5 partite su 16.

Sanford Coyote Sports Center

E così arriviamo alla stagione 2016-2017, che molti pensano possa essere quella della svolta nella storia della scuola. Il college ci crede, tanto che i ragazzi giocano in un nuovo palazzo dello sport da 6.000 posti, il fiore all’occhiello della città. Coach Smith ha lavorato duramente per cercare di alzare il livello tecnico della squadra con ben 5 transfer che quest’anno saranno chiamati a fare pesare in campo la loro esperienza.

Non solo, ma questa estate per la prima volta i Coyotes sono andati in tournee in Spagna, una tappa fondamentale per l’unione di squadra visto il roster con ben 10 giocatori nuovi rispetto alla scorsa stagione. I Coyotes durante la permanenza nel Vecchio Continente hanno avuto a disposizione dieci allenamenti non calendarizzati e 4 amichevoli per rodare i nuovi sistemi di gioco che saranno implementati rispetto al passato viste le potenzialità del nuovo roster a disposizione.

South Dakota 2016-2017

Proprio l’allenatore alla vigilia della stagione si è detto entusiasta della strada intrapresa dal programma: “Stiamo lavorando ad un progetto totalmente diverso rispetto a quello degli scorsi anni, abbiamo un roster più profondo e decisamente molto più atletismo. Anche gli allenamenti saranno di livello più alto. Stiamo facendo grandi passi in avanti”.

Le prime partite della stagione hanno fatto vedere ottime cose, mostrando una squadra che gioca un basket divertente e che ha portato a 5 vittorie e 2 sconfitte contro avversarie più quotate. I punti di media sono praticamente gli stessi dello scorso anno, cosa non facile con una squadra quasi totalmente nuova, ma soprattutto i nuovi arrivi stanno facendo molto bene e si sono già messi in evidenza soprattutto Trey Burch Manning e Matt Mooney.

Trey Burch Manning – South Dakota

L’ala Trey Burch Manning è e sarà sicuramente il giocatore chiave e il leader della squadra per le prossime stagioni. Il capellone prodotto della Todd Beamer HS è il frutto di un abile scouting nel mondo degli Junior College, dove Burch Manning ha giocato al North Idaho College mettendo insieme cifre dignitose nel suo anno da freshman (7,8pt e 4,4 rimbalzi a partita). In questo primo scorcio di campionato ha mostrato di essere un giocatore completo dotato di un buon tiro dalla media e un ottimo senso per la posizione a rimbalzo. Da non sottovalutare a questi livelli la buona capacità di portare palla per iniziare l’azione in uno spot di play che vede il solo Trey Dickerson vera PG di ruolo, visto che Matt Money non garantisce costanza.

Proprio Matt Mooney è il secondo arrivo di qualità. Dopo una stagione nelle fila di Air Force, si è calato nei panni del tiratore designato della squadra con quasi 6 triple tentate a partita nelle prime 5 uscite. Attualmente con 12,4 punti è il miglior marcatore della squadra anche se le oltre 3 palle perse di media pesano e non poco sul suo impatto in campo.

Matt Mooney – South Dakota

Chi scalpita alle spalle di Mooney è il freshman Triston Simpson che sta cercando di accreditarsi come play affidabile e sta mostrando ottimi segnali con 4,4 punti, 3,4 rimbalzi e 2,1 assist di media. Buone cifre per un ragazzo di un metro e 80 che gioca poco più di 15 minuti a partita.

L’altro freshman con buon potenziale è Tyler Peterson, guardia con la faccia tosta, di quelli che se li vedi per strada pensi possano fare qualsiasi cosa, ma non giocare a basket. Peterson nonostante un desolante 2/23 stagionale non esita a prendersi la tripla se ha spazio, mette anima e cuore in ogni azione, e si è già guadagnato la fiducia da parte del coach che punta molto su di lui e sul suo “tiro” (che al momento sembra equivalente a scommettere sul 31 nero alla roulette) per allargare il campo in favore di Burch Manning e Tyler Flack.

Tyler Peterson – South Dakota

Al momento hanno vinto contro tutte le squadre contro cui dovevano vincere, cioè quelle considerate di pari livello, e hanno perso solo contro formazioni effettivamente più forti e provenienti da conference migliori (Houston e Hofstra). La stagione però, in attesa di un upset che li faccia salire alla ribalta delle cronache, si deciderà all’interno della Summit League, dove North Dakota State è considerata favorita. A marzo i 10.500 abitanti di Wermillon sapranno se effettivamente questa sarà stata la stagione della svolta.

Articoli correlati

Finale Ncaa, la parola ai protagonisti

Dopo una finale così emozionante decisa da un tiro allo scadere è normale che le reazioni dei protagonisti che l’hanno Leggi tutto

Italia-Arcidiacono, c’è ancora da aspettare
Ryan Arcidiacono (Villanova)

Un ragazzo “con il dna del leader”, da prendere “a prescindere dal passaporto” perchè può diventare “un giocatore da medio-alta Leggi tutto

Villanova, una questione di tradizione
Novanation

“This is Villanova basketball”: a sentire un’intervista di coach Jay Wright o di qualsiasi giocatore del roster dei Wildcats, ritroverete Leggi tutto

Niente Arizona, Ferguson va all’estero

Terrance Ferguson saluta Arizona e decide di "parcheggiarsi" per un anno in una squadra di professionisti in Australia. "Terrance mi Leggi tutto

Nozze tra Under Armour e UCLA
Under Armour UCLA

La lotta delle sponsorizzazioni sportive legate al basket americano continua senza esclusione di colpi. Mentre gli analisti (non quelli sportivi, Leggi tutto