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Top 5 SF: Nwora vuole essere il migliore

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 20 Set, 2019

Continua la nostra rassegna dei migliori giocatori, freshman esclusi, della prossima stagione. Dopo aver visto i migliori playmaker e le migliori guardie, oggi è il turno delle ali piccole. Tra candidati al titolo di National Player of the Year, come Nwora, gregari di lusso, come Eastern e Bey, e vecchi freshman che dovranno prendere la squadra in mano, vediamo chi si presente al meglio ai nastri di partenza.

 

1. Jordan Nwora, Louisville 

Fresco dall’esperienza ai mondiali, Nwora potrebbe candidarsi ad un posto tra gli All-American di quest’anno. Inserito in una squadra molto profonda e competitiva come Louisville, il nigeriano dovrà condividere l’onere della prima punta offensiva con il graduate transfer da Saint Joseph’s Lamarr Kimble. Mack ha sfruttato il suo junior sempre lontano dalla palla, in situazioni di pick and pop per sfruttare il suo tiro dal range illimitato (37.7% su oltre sei tentativi a partita) o in transizione dove Nwora, dopo aver raccolto il rimbalzo, può far valere la combinazione di fisico e velocità che lo rende difficilmente marcabile. Ha spesso giocato da quattro, dove patisce un po’ la fisicità in difesa, e Mack non ha mai sfruttato le sue doti, sottovalutate, da passatore (solo il 9.1% dei suoi possessi sono finiti in assist la scorsa stagione). Nwora torna dunque dalla combine NBA per dimostrare di essere più di un realizzatore.

 

2. Tyrese Halliburton, Iowa State

Tanto della stagione dei Cyclones passa dalla trasformazione di Halliburton da quinto giocatore del quintetto a leader principale della squadra. Nel viaggio in Italia, abbiamo visto come il sophomore abbia condiviso il peso dell’attacco con Prentiss Nixon, ma la leadership è prevalentemente sua. Un’antilope in campo aperto, corre il parquet con ampie falcate, ha una visione di gioco davvero a livello élite unita ad una meccanica di tiro stramba ma efficace (43% su quattro tentativi). Halliburton è un playmaker nel corpo di un’ala che deve irrobustirsi. Ha ottimi istinti difensivi sia sulle linee di passaggio che in aiuto. Se Iowa State spera di rimanere competitiva, Halliburton dovrà avere molti più possessi, rispetto al 9.2 di USG% dello scorso anno.

 

3. Nojel Eastern, Purdue

Un’altra ala particolare. Lo scorso anno era chiamato a portare su il possesso per togliere pressione e far ricevere la palla a difesa già mossa a Carsen Edwards. Probabile rivederlo nelle stessi vesti con Jahaad Proctor a fare il surrogato del neo Celtics. Eastern si presenta come uno dei difensori più versatili della nazione. Abbastanza rapido per tenere i playmaker dal palleggio, abbastanza grosso e lungo per tenere i lunghi sotto canestro. Al torneo, ha marcato sia Ty Jerome che l’Ammiraglio Schofield. Matt Painter ha dichiarato che la sua posizione varierà in base alla maturazione dei suoi compagni più giovani. Insomma, Eastern sarà il punto di riferimento dei Boilermakers. Da migliorare assolutamente un tiro da tre inesistente (14 tiri in due anni) che lo rende battezzabile, anche se quando punto il canestro ha diverse soluzione per segnare.

 

4. Naji Marshall, Xavier

Schizofrenica la stagione dei Musketeers, passati dal perdere sei partite consecutivamente a vincerne cinque una dietro l’altra. Gran parte del merito del filotto va data a Naji Marshall, esploso definitivamente a Febbraio, e chiamato ad una stagione costantemente proiettato al livello dei migliori. È stato dominante durante il viaggio estivo in Spagna, dove ha mostrato di aver lavorato sul tiro da tre, vero tallone di Achille nella scorsa stagione (27% in stagione, 38% a febbraio). Al secondo anno della gestione Steele, Marshall ha alle sue spalle una squadra solida, con diversi elementi esperti, ma la profondità sarà data da quanto i freshman si sapranno adattare. Lo junior è una sicurezza dal palleggio. Va a canestro facilmente grazie al suo fisico, sa attaccare i close-out e coinvolgere i compagni a vantaggio acquisito. 

 

5. Saddiq Bey, Villanova

Ogni versione vincente di Villanova si è poggiata su un grande playmaker – Arcidiacono, Brunson, Reynolds – ma ogni playmaker vincente si è poggiato su un grande gregario – Hart, Bridges, Cunningham. Per questo, Colin Gillespie e Saddiq Bey, insieme ad una grande classe di reclutamento e buonissimi role player, possono riportare Villanova nella Top 10. Bey è arrivato in sordina (137° freshmen per ESPN) ma si è imposto subito come il più pronto. Fisico, attento e rognoso in difesa, sempre pronto in angolo per tirare sugli scarichi di Booth (38% da tre). Dovrebbe elevare il suo livello aggiungendo qualcosina in attacco (attaccare i close-out, per esempio) e provare ad essere più decisivo in difesa per arrivare ai livelli dei sopracitati.

 

Honorable Mentions

Ochai Agbaji, Kansas

Desmond Bane, TCU

LJ Figueroa, St John’s

Braxton Key, Virginia

Jermaine Samuels, Villanova

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