UConn porta a casa il quinto titolo della sua storia con un altro successo in doppia cifra (76-59 su San Diego State), in una gara senza grosse sbavature e perlopiù tenuta saldamente in mano dagli Huskies, ma con un andamento a fasi alterne: la parola “fine” è arrivata durante gli ultimi 3 minuti di gioco grazie a canestri pesantissimi dei tre leading scorer di serata: prima Jordan Hawkins (19 punti) da tre a mettere subito un freno agli avversari, poi Tristen Newton (16) sia a cronometro fermo che in penetrazione e infine Adama Sanogo (17) dalla lunetta. Proprio il centrone maliano, alla quarta doppia doppia in sei gare di March Madness, ha infine ricevuto il riconoscimento individuale più importante del Torneo, quello di Most Outstanding Player.
L’inizio di match sembrava presagire un andamento almeno in parte diverso: 10-8 SDSU con otto giocatori diversi che mettono a segno un canestro a testa. Dopo il primo timeout (15:47) però tutto cambia: UConn prende in mano la partita e, minuto dopo minuto, per SDSU si fa notte. L’area degli Huskies è un buco nero che risucchia ogni tentativo (perlopiù maldestro) avversario di trovare il fondo della retina: 11 minuti filati senza canestri dal campo, a metà gara saranno 9 perse e 5/12 da due con una quantità imbarazzante di layup sbagliati per gli Aztecs. Dall’altra parte, la banda di Hurley diverte e si diverte, con Alex Karaban unico degli otto in rotazione a non segnare su azione durante il primo tempo (15/30 al tiro di squadra nei primi 20 minuti). 36-24 Huskies all’intervallo ma imponendosi con l’autorità sulle due metà campo di chi sta sopra di 20.
Il ritorno sul parquet mette a dura prova la pazienza di qualunque osservatore: tanti, troppi fischi arbitrali. Proprio quando la gara sembrava destinata a concludersi sui binari della noia e dei ritmi spezzettati, ecco il sussulto che rende la contesa di nuovo interessante: SDSU finalmente mostra il suo volto migliore, combatte sul serio e i canestri di Jaedon LeDee, Keshad Johnson, Darrion Trammell e Lamont Butler creano un parziale di 14-4 che nel giro di poco più di 4 minuti spinge gli Aztecs sul -5 con con 5:19 da giocare. La squadra di coach Brian Dutcher però si rivela incapace di capitalizzare l’ottimo momento: UConn torna ad eseguire in attacco ad alto livello, come sua abitudine, ed è sostanzialmente perfetta nel gestire il finale, dando così degna conclusione a un Torneo Ncaa dominante.