North Carolina riesce a pareggiare i conti negli scontri stagionali con i rivali di Duke imponendosi per 90-83 davanti agli oltre 21mila spettatori (tra cui Michael Jordan) presenti al Dean Smith Center. Partita equilibratissima (24 “lead changes” e 14 parità, rispettivamente 18 e 5 nel primo tempo) e dagli attacchi prolifici, specialmente nei primi venti minuti, terminati sul 48-46 per i Tar Heels (50% dal campo) con i Blue Devils che avevano fin lì messo insieme un 54.2% al tiro.
Prima dell’intervallo, gli ospiti avevano dato il meglio di loro stessi ogni volta che avevano potuto condurre la transizione mentre i padroni di casa si godevano la gran prova balistica di Joel Berry II (19 punti nel primo tempo con 5/5 da tre). Fattore determinante per la partita, specialmente nella ripresa, è stato il maggior peso in area garantito dai lunghi di UNC che ha messo molto in difficoltà Jayson Tatum (13 punti, 4/13 dal campo, 3/4 ai liberi e 5 rimbalzi in 30′), con Isaiah Hicks che ha dominato il pitturato con 21 punti (7/9 da due, 7/8 ai liberi) e 9 rimbalzi in appena 22 minuti. Il tutto mentre Duke vedeva crollare le proprie percentuali al tiro (36.7% nel secondo tempo) e non riusciva più a sfruttare al meglio i tantissimi viaggi in lunetta conquistati: 19/20 di squadra nei primi 25′, 9/15 nella parte restante dell’incontro.
Make it rain, Joel
Chirurgico. Devastante. Provvidenziale. Scegliete voi l’aggettivo che preferite, tanto vanno tutti bene per descrivere la serata di Berry, chiusa a quota 28 punti (4/9 da due, 5/5 da tre, 5/6 ai liberi), 2 rimbalzi, 1 assist e 2 recuperi in 36 minuti. Prima, ha lasciato a bocca aperta con la già menzionata prova da cecchino nel primo tempo; poi, nella frazione successiva, non si è lasciato prendere da manie di protagonismo e non ha forzato nulla. Da un lato, ha preferito attaccare l’area cercando di approfittare della situazione-falli di Amile Jefferson (terzo personale commesso in apertura di ripresa e lasciato comunque in campo da Mike Krzyzewski), mentre dall’altro ha semplicemente aspettato che la partita andasse da lui. E così è stato: se Justin Jackson (come vedremo fra poco) è stato l’ispiratore del primo decisivo allungo di North Carolina, il numero 2 biancoceleste è stato l’autore di due canestri consecutivi che hanno dato ai suoi il +6 a 1’42” dalla fine, indirizzando il match con ulteriore decisione in favore dei Tar Heels.
Pinson e Jackson, a vostro servizio
Isaiah Hicks, Kennedy Meeks (8 punti e 8 rimbalzi in 24′) e Luke Maye (8 punti in 18′) hanno fatto un eccellente lavoro sotto i tabelloni avversari, catturando 9 dei 12 rimbalzi offensivi di North Carolina che, a loro volta, hanno portato a 15 second-chance points dei padroni di casa contro i soli 5 degli ospiti. Il bottino di canestri segnati in area da parte dei tre (14/19 al tiro complessivo), però, non sarebbe stato così cospicuo senza l’aiuto fondamentale di Theo Pinson (7 assist) e di Justin Jackson (4), autori di 11 dei 19 passaggi vincenti smazzati dagli uomini di coach Roy Williams e che sono riusciti a redimere perfettamente una serata senza punti (0/4 al tiro), per il primo, e da 15 punti ma 6/17 dal campo per il secondo. Jackson in particolare s’è contraddistinto nella parte finale del match quando, sul 71 pari, ha messo la sua unica tripla (dopo sei tentativi sbagliati) e poi servito due assist per Hicks (con libero aggiuntivo) e Maye: un 8-2 creato nel giro d’un minuto (79-73, -4’50”) che ha regalato a UNC un vantaggio che non avrebbe più abbandonato fino alla sirena finale.
Non meno importante, il canestro fulmineo creato sull’asse Pinson-Jackson che, negli ultimi secondi della partita, ha risposto prontamente all’ultimo disperato tentativo di rimonta da parte di Duke e che porta la firma di Luke Kennard, senza ombra di dubbio il migliore in campo fra i ragazzi di Coach K: 28 punti (9/17 dal campo, 8/9 ai liberi) e 5 rimbalzi in 39 minuti. Il sophomore ha vissuto un’altra grande serata offensiva (sedicesima partita chiusa quest’anno con almeno 20 punti segnati) sotto il segno della perfetta continuità lungo tutto l’arco del match (13 punti nel primo tempo, 15 nel secondo).
Allen dalla parte sbagliata, ancora
Mettere insieme 14 punti, 1 rimbalzo, 1 assist e 2 rubate in 23 minuti non suona affatto male di per sé, e ancor meno per un giocatore che si sta riprendendo da un infortunio che l’aveva tenuto fermo appena sette giorni prima. Ciò che rimarrà impresso della partita di Grayson Allen, però, è tutto tranne che positivo: il junior dei Blue Devils si è, infatti, reso protagonista dell’ennesimo episodio deprecabile della sua stagione, ovvero una gomitata rifilata a Brandon Robinson che gli è costata un tecnico nella parte finale del primo tempo. Ancor più grave, ai fini del risultato, il fatale 0/2 dalla lunetta che ha fatto da intermezzo ai due canestri clutch di Berry (piazzategli proprio in faccia) di cui vi abbiamo parlato prima. Fino a quel momento, Allen aveva messo insieme un bel 7 su 7 ai liberi: dopo? 1 su 4. Insomma, l’immagine che ci resta al termine dell’incontro non è delle più positive. E non è la prima volta.