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Verso il Draft 2020 – Tyrese Haliburton

Tyrese Haliburton
Autore: Raffaele Fante
Data: 19 Ott, 2020
Tyrese Haliburton

Tyrese Haliburton

Luogo di nascita: Oshkosh, Wisconsin
Data nascita: 29 febbraio 2000
Altezza: 195 cm
Peso: 79 kg
Ruolo: 1-2
Squadra: Iowa State
Stat 2019/20: 15.2 PTS, 4.4 REB, 6.5 AST, 2.5 STL
#9 nel Super Mock Draft Nba

Carriera

Dal profondo del Wisconsin, “skinny little” Tyrese ha fatto di corsa la strada verso la lottery Nba. L’acqua gli fa ancora paura e di nuotare non se ne parla, ma la timidezza del ragazzo cresciuto nei campi del Northwest non c’è più. Non era tra i primi 150 giocatori usciti dall’high school quando è arrivato ad Ames, eppure ha iniziato subito a lavorare duro e già da freshman si è conquistato tanti anche se silenziosi minuti, oltre che il torneo della Big 12. Poi l’esplosione in quest’ultima stagione finita in anticipo per un infortunio al polso: coach Steve Prohm gli ha chiesto di prendersi più responsabilità in attacco e di produrre più punti e lui ha eseguito nel modo migliore, passando da 6.8 a 15.2 punti a partita sempre con ottime percentuali. È rimasto un giocatore unico nella Ncaa ma è anche diventato un sicuro prospetto da Nba.

Punti di forza

Giocatore totale – A chi non lo hai mai visto giocare, possono bastare le sue statistiche che si trovano sopra. Ma chi ha avuto il piacere di seguire la sua stagione, sa che tra quelle cifre mancano intangibles che rendono Tyrese Haliburton il super role player della Division I. Produce punti sia con il suo tiro da fuori (41.9% da tre) che in penetrazione, è una presenza in difesa con tanti recuperi e ha la gestione totale della squadra grazie a una grande capacità di leggere il gioco. E arriviamo quindi al secondo punto.

Visione di gioco – In quella stat line la cifra che sorprende di più è la quantità di assist dati via in una squadra come Iowa State che, dopo un discreto inizio, ha preso schiaffi a ripetizione nella Big 12 causa quantità molto limitata di talento. Ma Haliburton ha fatto segnare chiunque, in contropiede, con il pick’n’roll o semplicemente trovando il compagno libero in qualsiasi situazione di attacco: “The No. 1 thing he always did, he always made people better, ha spiegato coach Steve Prohm. Questione di tecnica, di IQ e di altruismo.

Potenziale – La sua possibilità di miglioramento è direttamente proporzionale alla sua etica del lavoro. Che è super solida. Arrivato a ISU da 3-star recruit come tanti, si è appiccicato a Marial Shayok, il miglior giocatore oltre che l’ultimo ad andarsene dalla palestra dei Cyclones 2018/19, ed è diventato subito un giocatore da quintetto. Nella stagione successiva, ha assorbito tutto quello che il suo coach gli ha chiesto di fare, imparando a sfruttare spazi e libertà che il sistema di Prohm lascia a chi occupa il ruolo di PG, per diventare un attaccante di gran livello. Di fianco a stelle Nba (qualcuno ha detto Steph Curry?), è pacifico che migliorerà ancora. E allora conviene decisamente prenderselo.

Punti deboli

Fisico – L’altezza di certo non è un problema e anche i 203 cm di wingspan sono tutt’altro che male, ma superare gli 80 kg aiuterebbe e non poco per affrontare l’Nba. In campo la sua corporatura esile risalta anche a livello Ncaa e, dato che non ha due missili nelle gambe, al livello superiore potrebbe soffrire anche difensori più bassi di lui, ma che gli si appiccicano seriamente addosso. Anche perché si trova a suo totale agio in campo aperto, ma il primo passo non è di quelli fulminanti e le sue avventure al ferro (dove tira con il 70%) potrebbero essere molto meno numerose ed efficaci.

Tiro – Con il 41.9% da tre, l’82.2% ai liberi e il 50.4% complessivo dal campo, l’ultimo dei problemi dovrebbe essere la sensibilità della sua mano, ma il rischio che queste percentuali si possano abbassare al piano di sopra è concreto. Il motivo? Un’orrenda meccanica di tiro con la palla che parte molto più in basso di quanto dovrebbe e che in Nba rischia di tornare indietro molto più di quanto sia accaduto nel college basket. Non particolarmente lento, il tiro di Tyrese Haliburton è comunque facilmente stoppabile e potrebbe non bastargli un ottimo range, assolutamente già da piano di sopra, per avere la stessa efficacia mostrata in Ncaa.

Paragone

Shai Gilgeous-Alexander è anche visivamente il giocatore a lui più simile anche se la visione di gioco di Haliburton è di livello superiore, più dalle parti di Lonzo Ball al quale (purtroppo) lo avvicina anche la meccanica di tiro.

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