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Chi ha deluso e chi ha sorpreso

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 7 Mar, 2018

Dopo aver passato in rassegna i migliori giocatori delle 9 conference più importanti, vediamo chi sono stati i nomi che si sono segnalati nel bene e nel male fino a questo punto della stagione.

Ecco tutte le delusioni e le sorprese.

Big 12

Sorpresa: Desmond Bane di Tcu è passato da essere un freshman interessante a prospetto sorprendente nel secondo anno. Migliorato in tutto, a partire dalla percentuale da tre passata dal 38% a un ottimo 48% raddoppiando i tiri. Il faro offensivo di un attacco bilanciato e prolifico come quello degli Horned Frogs. Se rimane in Ncaa, possibile Mvp il prossimo anno.

Delusione: 15-1 senza di lui, 7-8 da quando Esa Ahmad è tornato in campo. Doveva essere l’anno dell’esplosione definitiva per l’ala di West Virginia, invece è stato impalpabile nei big match e poco continuo. Qualche segnale di ripresa c’è stato, però poco per scrollarsi da dosso le incertezze. Il torneo servirà per rilanciarlo.

ACC

Sorpresa: dire Luke Maye è troppo facile, e allora scegliamo il compagno di squadra Theo Pinson. L’ala di North Carolina è diventato sempre più l’ago della bilancia scoprendosi un grande passatore per visione e capacità, oltre ad un realizzatore. Si è caricato sulle spalle i Tar Heels, dimostrando che può essere utile su due lati del campo e non solo un eccelso difensore.

Delusione: ci si aspettava tanto da Bruce Brown e da tutta Miami, data in preseason tra le candidate alla vittoria dell’ACC. Invece per la guardia è stata una stagione in chiaroscuro, in cui persino il tiro da 3 è stato ondivago. Poi ci si è messo pure l’infortunio al piede sinistro che gli farà saltare il torneo di conference. In ottica Nba però, sembra che nulla sia precluso.

BasketballNcaa - Miami Hurricanes - Bruce Brown

Bruce Brown in azione – Miami Hurricanes

Big East

Sorpresa: coach Kevin Willard ha avuto di che rallegrarsi nell’osservare l’emergere del sophomore Myles Powell in una Seton Hall che doveva essere guidata in primis dai senior Delgado, Rodriguez e Carrington. C’è ancora qualcosa da migliorare in quanto a scelte, ma la guardia ha dimostrato di poter essere pericolosa dall’arco (38.4% in stagione) e caricarsi la squadra sulle spalle in momenti critici. Ha chiuso una regular season da 15.6 punti e 2.9 assist di media, cifre sufficienti da fargli vincere il premio di Most Improved Player della conference.

Delusione: la partecipazione al Torneo Ncaa non è in discussione (pur con un seed basso) e non manca nemmeno una vittoria – quella con Villanova – che farà bella figura al Selection Sunday, ma era lecito aspettarsi qualcosa di più da Providence. Ed Cooley non ha mai davvero trovato il bandolo della matassa e la squadra ha viaggiato sulle montagne russe per tutta la stagione. Ora che si fa sul serio, i senior Kyron Cartwright, Rodney Bullock e Jalen Lindsey dovranno compiere un deciso passo avanti per dare una svolta all’annata dei Friars.

SEC

Sorpresa: ha subito fatto vedere tante buone cose ma a febbraio Daniel Gafford è letteralmente esploso, con 14.5 punti, 6.5 rimbalzi e oltre 3 stoppate di media. Ai suoi grandi mezzi atletici, il lungo di Arkansas sta aggiungendo scelte migliori e una confidenza sempre maggiore con la palla tra le mani, come dimostra il 60.7% dal campo. Per lo spettacolo, comunque, rimane il n.1.

 

Delusione: dato tranquillo al primo giro in molti mock di inizio stagione, Nick Richards doveva essere uno dei punti di forza di Kentucky e invece è stato giusto uno dei freshman meno pronti a disposizione di John Calipari. Tre punti nelle ultime 4 partite, solo tre volte in doppia cifra in 18 partite di conference, 2.11cm con oltre 223 cm di wingspan inutili in attacco e superflui in difesa. Al primo giro, sì, ma delle delusioni.

Big Ten

Sorpresa: dovrebbe essere una gara a due fra Tony Carr e Keita Bates-Diop, ma di entrambi vi abbiamo parlato a lungo. Per questo segnaliamo il junior Corey Sanders di Rutgers, guardia mai nel mirino Nba, ma di quelle con punti nelle mani, in tutti i modi e in tutte le situazioni tecniche.

Delusione: Bryant McIntosh era atteso all’anno della consacrazione, lui e tutta Northwestern. Invece la guardia bianca che l’anno scorso aveva incantato la Big Ten ha vissuto una stagione pessima. Qualche problema fisico non ha aiutato, ma peccato chiudere la carriera al college così.

Pac 12

Sorpresa: di Jaylen Nowell vi abbiamo già parlato qui, andiamo dunque con Tres Tinkle l’ala tuttofare di Oregon State che ha dimostrato di essere un giocatore totale. Le statistiche parlano da sole: top10 in Pac12 per punti (18), rimbalzi (7.2), assist (3.8) e rubate (1.4). Quanto sia imprescindibile lo dimostra un dato: 4.3 vittorie in più stimate con lui in campo per OSU.

Delusione: Troy Brown Jr. è arrivato a Oregon con tante aspettative, perchè è una SF versatile e atletica capace di giocare PG, prendere rimbalzi e segnare da ogni zona del campo, con i mock Draft che lo davano in lottery. In questi mesi abbiamo visto un giocatore dal gran potenziale, ma che ha faticato a trovare continuità e ritmo al tiro (31% da tre). Bocciato anche dalla Pac12 che lo ha escluso dall’All-Freshmen Team.

American Athletic

Sorpresa: nessuno si aspettava una stagione così da protagonista per Rob Gray, che per fortuna vedremo anche al torneo. Menzione per l’annata di AJ Davis di UCF, il lungo ha dovuto sopperire all’infortunio di Tacko Fall e ha onorato il compito in maniera egregia.

Delusione: Antwoine Anderson è stato un po’ lo specchio di Connecticut. La guardia titolare del quintetto di Kevin Ollie si è spento lasciando sempre più solo Jalen Adams. La sua stagione è stata la cartina di tornasole di quella degli Huskies. Da dimenticare.

Atlantic 10

Sorpresa: uno dei freshman meno chiacchierati del paese, ma Kellan Grady ha fatto faville nella motion offense di Davidson. Tre volte sopra i trenta punti, ha recitato alla grande il ruolo di spalla di Peyton Aldridge, e le chiavi dell”attacco l’anno prossimo saranno sue. Certo, se si parla di imprese, non c’è stato nulla di più sorprendente dei tre buzzer beater consecutivi di Ian Boyd di George Mason.

Delusione: dispiace dirlo, ma E.C Mathews quest’anno ha leggermente deluso le aspettative. Rhode Island è andata alla grande, migliore stagione della storia, però lui ha dovuto fare un passo indietro, dando le chiavi dell’attacco a Jared Terrell. Statistiche al minimo in carriera, soprattutto a causa di troppi infortuni che hanno condizionato uno dei migliori giocatori degli ultimi anni in A10.

WCC

Sorpresa: non male il primo anno, ma alzi la mano chi si sarebbe aspettato un rendimento del genere da Killian Tillie. Il francese di Gonzaga è diventato una delle chiavi del gioco di Mark Few che lo schiera in quintetto da finto centro, con il risultato di coprire bene l’area in difesa e aprirla in attacco. Perchè il ragazzo tira con uno strabiliante 48.8% da 3 e ha semplicemente dominato il torneo della WCC con 24 punti di media e 13/14 dall’arco. Chapeau.

 

Delusione: due estati fa, tutta la Pac 12 era andata a caccia di Evan Fitzner che poi aveva stupito un po’ tutti decidendo di andare a Saint Mary’s. Stretch four di 2.10 dalla mano educata, dopo un discreto anno da freshman, doveva spaccare il mondo e soprattutto gli avversari della WCC e invece è diventato un anonimo giocatore da rotazione da 4.6 punti a partita in poco più di 15 minuti. Esemplare il suo torneo di conference, chiuso con 3 punti in due partite.

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