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Nike Hoop: Barrett Mvp, bene Bol Bol

BasketballNcaa - Nike Hoop - Barrett & Bol
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 17 Apr, 2018

La 21esima edizione del Nike Hoop Summit disputato al Moda Center di Portland ha visto R.J. Barrett guidare alla vittoria la selezione World. È costato caro il parziale finale di 28-12 al team Usa che è uscito sconfitto con il punteggio di 89-76, aggiornando lo storico della kermesse a 14-7 per gli americani. Il match è stato molto significativo, offrendo spunti interessanti e non cadendo nella leggerezza che sempre più spesso caratterizza questi appuntamenti dedicati ai liceali.

L’amico-nemico degli Stati Uniti

Canadese cresciuto cestisticamente in territorio americano, Barrett (#1 Espn top 100) quando vede la bandiera a stelle e strisce si esalta. Lo ha fatto l’estate scorsa al Mondiale U19, e lo ha rifatto al Nike Hoop Summit. Prestazione completa la sua (20 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 5 recuperi), nella quale ha messo in mostra tutto il proprio arsenale offensivo. Ha segnato in penetrazione, spalle a canestro, tirando con la destra e con la sinistra, e in transizione gli avversari gli hanno potuto prendere soltanto la targa. Non sono mancati i canestri spettacolari conclusi in alley-oop, soprattutto grazie alla Canadian connection con il futuro Florida Gators Andrew Nembhard (#30 Espn top 100), compagno di squadra alla Montverde Academy e suo migliore amico. Barrett ha giocato bene in entrambe le metà campo, dando una grande mano a rimbalzo, smistando assist e facendosi ammirare anche in difesa.

 

La torre umana

Il team Usa ha invece messo in mostra un solido Bol Bol (#4 Espn top 100), il più attivo e costante tra le fila degli americani. Il figlio d’arte è stato una presenza su entrambe le metà campo, realizzando 12 punti, con 14 rimbalzi e 6 stoppate. In difesa ha tenuto bene posizione negli uno-contro-uno rispedendo al mittente ogni tentativo di segnare del diretto avversario. In attacco ha fatto valere la statura e la mobilità ed è stato sempre pericoloso in area. Però c’è un però: agli addetti ai lavori non sarà passata inosservata la sua difficoltà a girarsi quando riceve spalle a canestro. Per il suo ruolo questa è una lacuna sulla quale dovrà lavorare tanto questa estate per farsi trovare pronto all’inizio del campionato Ncaa in maglia Oregon.

 

I big man del mondo

Bol Bol si è dovuto confrontare con due avversari non da poco. In primis il nigeriano Charles Bassey (#3 Espn top 60), nativo di Lagos ma ormai stanziato a San Antonio. La sua partita è stata un crescendo e ha dimostrato di avere fisico e agilità con una tecnica sulla quale può ancora lavorare essendo solo un junior. Al termine del match, il suo box score recitava una doppia-doppia da 13 punti e 16 rimbalzi. Il secondo è il francese Jaylen Hoard (#20 Espn top 100), che rispetto a Bassey è più un lungo di nuova generazione che non si risparmia mai, ottimo soprattutto a rimbalzo in attacco. Dopo aver collezionato 11 punti e 15 rimbalzi sicuramente lo staff di Wake Forest si sta strofinando le mani in vista della prossima stagione.

 

L’inizio che ha fatto ben sperare

Tra i prospetti più attesi di questo Nike Hoop c’era il Blue Devil Cameron Reddish (#3 Espn top 100) che ha giocato praticamente solo il primo quarto, così come Darius Bazley (#9 Espn top 100) che non giocherà più a Syracuse per una scelta storica, visto che andrà direttamente in G-League. Le due ali si sono date molto da fare propiziando l’iniziale allungo degli Stati Uniti, segnando in qualsiasi modo e soprattutto facendo caricare di falli gli avversari. Dopo il primo quarto, hanno staccato la spina e hanno giocato il resto della partita da comprimari, togliendo altri due terminali offensivi a una squadra che già aveva dovuto rinunciare agli infortunati Zion Williamson, Louis King, Romeo Langford e Keldon Johnson. I due sono stati davvero poco palpabili quando il gioco è iniziato a salire d’intensità, e così Reddish ha finito con 7 punti e 4 rimbalzi mentre Bazley ha segnato 6 punti.

L’opportunità di mettersi in mostra

Tra gli infortuni e le prestazioni opache, il Nike Hoop Summit è stata la vetrina per il play Darius Garland (#13 Espn top 100) e per il lungo Cole Swider (#34 Espn top 100). Garland, che si è impegnato con Vanderbilt, a tratti ha preso letteralmente per mano la squadra, dettato i ritmi e trascinato i compagni sia segnando (16 punti) che creando (5 assist). Swider, che ha invece firmato la lettera d’intenti con Villanova, ha portato il proprio contributo dimostrando di essere un giocatore che può rendersi utile sia da interno che da esterno, dove sfoggia un tiro dalla lunga distanza interessante. Atleta soprattutto da sistema – la scelta dei Wildcats campioni non è un caso – ha messo a referto 10 punti e 5 rimbalzi.

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