Quale modo migliore di approcciare la March Madness se non mettendo insieme un sacco di opinioni che ci si ritorceranno contro nel giro di qualche giorno o anche qualche ora? La redazione di BN si lancia a testa bassa, come ogni anno.
Auburn, Duke, Florida e Houston sono le quattro teste di serie #1 del tabellone, come arrivano alla March Madness?
Raffaele Fante: Florida è senz’altro quella che arriva meglio dopo aver vinto il torneo della Sec con autorità, mentre Auburn ha perso 3 delle ultime 4 gare e qualche dubbio l’ha fatto venire. Houston e Duke hanno mostrato grande solidità, dimenticandosi delle assenze di giocatori importanti (recuperati per il Torneo) e sono sicuramente due candidate per le Final Four.
Manuel Follis: Florida col vento in poppa e tutti i principali giocatori in forma fisica e mentale. Houston con la consueta consapevolezza di essere una roccia in difesa e con in più (che in ottica Ncaa non fa male) una squadra che tira da tre come poche altre. Auburn ha un po’ tirato il fiato nel finale di stagione e qualche granello di sabbia sembra entrato nei meccanismi, mentre Duke deve verificare le condizioni di Cooper Flagg che deve dare segnali di pieno recupero per infondere certezze a tutta la squadra.
Riccardo De Angelis: Manuel qui ha riassunto tutto alla perfezione, mi viene giusto da aggiungere che Duke secondo me può fare meglio di quanto acciacchi o assenze sembrino doverla debilitare.
Paolo Mutarelli: L’infortunio che pesa di più per Duke non è la scavigliata di Cooper Flagg ma l’assenza di Maliq Brown che potrebbe aver finito la stagione. Il suo ingresso dalla panchina alzava il livello difensivo. Florida è la squadra più in forma della stagione ma il bracket non è così comodo. Houston è l’acciaio fatto a squadra e le tre sconfitte di Auburn saranno servite più come sveglia che come segnale negativo.
North Carolina è l’ultima big entrata per il rotto della cuffia e ce ne sono altre, da Kansas a UConn a Gonzaga, con seed bassi. Quale farà più strada?
RF: Alla fine è proprio North Carolina uscita bene dalle First Four ad avere più chance di arrivare al secondo weekend perché sulla sua strada c’è una battibile Ole Miss e una big acciaccata come Iowa State. Qualche chance anche per Kansas nella parte bassa del West ma dovrebbe trovare una continuità in attacco che quest’anno non ha mai avuto.
MF: Punto su UConn, per la voglia di vincere dell’antipatico coach Hurley, per come gioca quando tutto funziona bene e per il mix tra tiro, centimetri ed esperienza del roster. Molto dipenderà dalla difesa, che è un po’ mancata in stagione. Come seconda scelta punto più su Gonzaga che su Kansas.
RDA: North Carolina m’ispira in un certo senso, non tanto per meriti propri (ne han dati quasi 30 a SDSU però) ma più che altro considerando l’inossidabile tradizione di marzo che vede sempre la classica squadra che “non doveva esserci ma eccola lì a fare danni”.
PM: Non sarà una big ma in quel quadrante di tabellone Xavier potrebbe fare qualche colpo interessante. Gonzaga e UConn hanno dei match-up veramente difficili da superare, lo stesso per Kansas che però, se dovesse limitare le palle perse, potrebbe giocare un brutto scherzo.
Sembra un Torneo molto equilibrato ma con poche prospettive per le Cinderella. Considerando anche le big, quali saranno le sorprese positive e negative?
RF: La sorpresa negativa potrebbe essere Auburn, che ha squadre temibili sul suo cammino e soprattutto sembra aver già dato il suo meglio, mentre quella positiva potrebbe essere BYU che ha una batteria di tiratori molto pericolosa guidata da Egor Demin e da coach Kevin Young che ha fatto un gran bel lavoro al suo primo anno tra i mormoni.
MF: Non credo sarà un Torneo da Cinderella e aggiungo “purtroppo”. Quindi puntando sul cuore spero (più che penso) in una lunga marcia per Louisville e/o per Drake, che è una delle storie più interessanti della stagione (che abbiamo raccontato).
RDA: Lo so che sembra eresia ma come sorpresa negativa dico Florida perché non mi sembra fuori dall’ordinario che possa finire per essere la numero 1 che esce per prima, magari con UConn al secondo turno. Per quella positiva mi butto appunto sugli Huskies e una loro rinascita improvvisa.
PM: Ci sono otto squadre, poi il resto del bracket. É davvero complesso non fidarsi dei primi due seed per come hanno condotto la stagione. Ho messo Michigan State alle Final Four ma è quella che incontra giocatori che possono fare l’exploit. Visto che hanno vinto le First Four, sorpresa in positivo mi gioco Xavier di un super Ryan Cowell e di una vecchia volpe come Sean Miller.
Chi sarà la star della March Madness e quale giocatore mid-major potrà sfasciare dei bracket?
RF: Walter Clayton ha chiuso il torneo della Sec con oltre 20 punti di media e sembra aver preso in mano Florida per portarla molto lontano. Attenzione a Donovan Dent, piccola guardia di New Mexico e tra i migliori realizzatori della Division I, che potrebbe fare disastri nella parte bassa del South.
MF: Se in forma credo che Cooper Flagg se la contenderà con Johni Broome, perché le altre big non hanno grandissime star (a meno che Chaz Lanier non decida di alzare ancora di più il livello dell’asticella).
RDA: Johni Broome semplicemente perché è il giocatore più forte di quella che continuo a considerare (un po’ testardamente) la squadra più temibile in assoluto. Per il mondo mid/low-major, confido nel bombarolo John Poulakidas di Yale.
PM: Il Fante mi ha fregato il nanetto tutto pepe di New Mexico, quindi sarà costretto a nominare il nome più bello del bracket: Aniwaniwa Tait-Jones di UC San Diego che potrebbe fregare una Michigan scostante. La stella del Torneo è sicuramente Cooper Flagg ma le prospettive di Duke passano più per delle gran partite di Kon Knueppel.
L’immancabile ultimo punto: la vostra Final Four, la vostra finale e la vostra vincitrice della March Madness.
RF: Ho puntato sulle big che hanno un seed alto perché le vedo molto solide e con basso rischio di upset. Spero molto di vedere una semifinale tra Houston e Duke, mentre dall’altra parte Florida se la vedrà con Michigan State e la batterà. In finale i Gators perderanno contro Duke che tornerà a vincere il Torneo dopo 10 anni, a conferma di una stagione con i freshman assoluti protagonisti
MF: Sarò così originale da puntare su un caso statistico rarissimo, tutte le numero 1 alla Final Four, con Houston che batte Duke in semifinale e Auburn che ha la meglio di Florida. In finale punto sulla vittoria dei Cougars di coach Sampson.
RDA: Non sarò estremo quanto Manuel ma quasi: due numero 1 e due numero 2 per me. Non mi fido mai completamente delle squadre che arrivano al Torneo in quello che sembra l’apice della forma. A volte quelle che invece hanno balbettato ma anche dimostrato tanto nel corso dell’anno m’ispirano di più. Per questo dico Auburn vincitrice contro Houston nell’atto conclusivo di una Final Four senza underdog che comprenderà St. John’s e Alabama.
PM: Nel mio bracket serio (in quello pazzo c’è Marquette alle Final Four) i seed numero 1 e 2 arrivano alle Élite Eight. Michigan State e St John’s si scontrano in una semifinale di grande fascino e storia, mentre Duke si va schiantare sul monolite Houston. I Cougars hanno poi la meglio sul ritorno di Tom Izzo in finale.