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Il riassunto della stagione

Ncaa basketball - Lonzo Ball - UCLA
Autore: Manuel Follis
Data: 11 Mar, 2017

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mancano poche ore e 20 finali (14 sabato e 6 domenica) prima del Selection Sunday, il momento in cui la Ncaa seleziona le 68 candidate al Torneo Ncaa che decreterà poi la squadra campione del 2017. Nel mondo del college basketball è il momento più caldo dell’anno: tre settimane in cui anche chi non ha seguito la stagione regolare viene a vedere le squadre del cuore o i futuri prospetti Nba.

In attesa della consueta guida alla March Madness di BasketballNcaa, per tutti quelli che non hanno avuto tempo (mannaggia) o voglia (vergognatevi, almeno un pochino) di seguire la stagione, ecco una sintesi di quello che è successo. In modo che in massimo 5 minuti possiate entrare nel clima perfetto per godervi la March Madness.

– All’inizio della stagione Duke e Kentucky erano considerate le squadre più forti della nazione, grazie al solito super reclutamento fatto da entrambe le squadre con almeno (almeno!) 8 giocatori a roster da primo giro del draft: le guardie Grayson Allen, Luke Kennard, Malik Monk, De’Aaron Fox e Isaiah Briscoe, l’ala piccola Jayson Tatum e i lunghi Harry Giles e Bam Adebayo.

 

– Alle loro spalle stavano Kansas e Villanova, i primi con un super reclutamento da draft (l’ala piccola Josh Jackson) inserito in un back court esperto e i secondi “solo” campioni Ncaa in carica con un nucleo rodato cui affidarsi (clicca qui per approfondire)

 

– Le prime sorprese della stagione sono state Baylor (clicca qui per approfondire la loro storia), che nessuno aveva minimamente considerato all’inizio, rimasta imbattuta per 15 partite e UCLA che trainata dai super freshmen Lonzo Ball (la PG che ha scalato posizioni al draft e ora sarà tra le prime 3 chiamate) e dal lungo bianco TJ Leaf ha superato le attese di precampionato.

 

– Parallelamente sono arrivate le prime delusioni, quasi tutte in Big Ten, dove Michigan State e Indiana, squadre dalla grande tradizione e che ambivano a stare ai vertici del college hanno deluso parecchio le aspettative, complici anche gli infortuni. Ma non sono state le uniche a sottoperformare (leggi qui tutte le altre grandi “delusioni” della stagione).

– Nel corso dell’anno ci sono stati ovviamente anche tanti infortuni: la storia più triste è quella di Ray Smith (Arizona) che si è rotto i legamenti del ginocchio per la terza volta e ha detto addio al basket. Ma anche l’ala OG Anunoby di Indiana (primo giro del draft), il centro Udoka Azubuike di Kansas, la guardia Eron Harris di Michigan State, solo per citarne alcuni, sono state assenze pesanti.

La ACC si è confermata la conference più combattuta con una serie di squadre che nel corso della stagione sono sembrate molto in forma: North Carolina (in testa alla fine della stagione regolare) trascinata dall’ala Justin Jackson (mvp della conference e prospetto da draft), Florida State (con l’ala grande Jonathan Isaac da lottery), Louisville, Notre Dame e ovviamente Duke.

 

– Confinata in preseason al #14 posto del ranking, Gonzaga come al solito si è mostrata una squadra più completa e pericolosa del previsto e forte anche di due freshmen talentuosi (Zach Collins e il francese Killian Tillie) e di un centro quasi immarcabile come Przemek Karnowski ha chiuso la stagione con una sola sconfitta e un record di 32-1. Sarà probabilmente una testa di serie n.1 al Torneo. Qui vi abbiamo raccontato la loro storia con un’intervista esclusiva.

– Le power conference sono state vinte rispettivamente da North Carolina (ACC) come abbiamo già ricordato, Kansas (Big 12), Villanova (Big East), Purdue (Big Ten), Kentucky (Sec), Oregon (Pac 12), SMU (AAC) e Dayton (A 10).

– I giocatori che si sono più messi in evidenza singolarmente sono Frank Mason (Kansas) e Josh Hart (Villanova) i due candidati più probabili per l’mvp della stagione, i lunghi Jock Landale (Saint Mary’s), Ethan Happ (Wisconsin), Johnathan Motley (Baylor), Caleb Swanigan (Purdue) e John Collins (Wake Forest), con gli ultimi tre (Motley/Swanigan/Collins) sicuramente da Nba, la PG Nigel Williams-Goss (Gonzaga) e il finto-lungo Bonzie Colson di Notre Dame. Li potrete vedere tutti al Torneo.

 

Gli italiani presenti nel college hanno giocato una stagione fatta di luci ed ombre (leggi qui il nostro bilancio completo) con il solo Nicola Akele che (quasi certo, ma non ancora sicuro al 100%) parteciperà al Torneo con Rhode Island.

– La probabile prima scelta assoluta del draft, la PG freshman Markelle Fultz, ha giocato per Washington (e vi abbiamo raccontato la sua storia), risultando il leader indiscusso della squadra ma conquistando pochissimi successi (gli Huskies hanno finito penultimi in Pac 12 e sono usciti al primo turno del torneo di conference). Sarà lui il grande assente del Torneo Ncaa, un po’ come era accaduto l’anno scorso con Ben Simmons.

– E Kentucky e Duke, le favorite a inizio stagione, come hanno chiuso? Infortuni, assenze a causa di sgambetti irregolari (clicca qui per saperne di più) e il fatto che i roster sono sempre pieni di freshmen hanno causato grandi alti e bassi nelle prestazioni. Entrambe le squadre però sembrano arrivare in forma per il Torneo e i veri prospetti da draft oggi sembrano 3 per parte. Kennard (qui il nostro approfondimento su di lui), è stato il vero mvp per Duke, anche se il più grande talento da draft è Tatum mentre per Allen bisogna verificare testa e carattere. Per UK Fox e Monk staranno probabilmente in lottery (leggi l’articolo che confronta Jackson e Monk), il primo per le skills abbinate alla velocità, il secondo per il tiro e i punti facili nelle mani. Adebayo ha un fisico Nba-ready, difficile andrà sotto le prime 15 chiamate.

Non vi basta? Volete di più? Qui sotto potete trovare i nostri recap settimanali, dall’inizio alla fine della stagione. Se invece vi volete un po’ divertire, tra stranezze e canestri impossibili, vi proponiamo una lunga lista di articoli con il nostro “meglio e peggio del college”

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