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ASU ferma la corsa di Washington

Autore: Stefano Russillo
Data: 16 Feb, 2019

La notizia della settimana in Pac12 è stata la prima sconfitta di Washington, dopo dieci partite. Una debacle che non fa male agli Huskies visto che le due dirette inseguitrici, Oregon State e Utah, si confermano da una parte le underdog della conference, ma dall’altra rimangono ancora a tre partite di distanza.

ASU sulle montagne russe (pt.1)

Chi è stata la protagonista della prima sconfitta di Washington? Ovviamente Arizona State: la squadra più imprevedibile della Pac12. Dopo la sorprendente sconfitta casalinga contro Washington State, coach Bobby Hurley ha deciso di punire i suoi ragazzi con una seduta di allenamento senza tiro. Le conseguenze? Contro la miglior difesa della conference, i Sun Devils hanno messo su un vero e proprio show balistico: 61.7% dal campo, Romello White a fare la voce grossa sotto i tabelloni (17+8reb), Luguentz Dort tornato sui livelli ai quali ci aveva abituato (15+6ast) e il solito Zylan Cheatham in versione coltellino svizzero (9pts+9reb+7ast).

 

ASU sulle montagne russe (pt.2)

È tutto bene quel che finisce bene? No. Contro Colorado, ASU ha faticato sin dall’inizio: se da un lato Dort ha continuato a macinare punti su punti (21), dall’altro c’è ancora grande tendenza a commettere errori superficiali da parte dei vari giocatori californiani. A questo punto sorge una domanda spontanea: qual è la vera ASU?

Utah: che settimana!

Sotto di 22 a 12 minuti dalla fine, parziale di 23 a 9 quando mancano 2:45 alla sirena finale. Il risultato allo scadere? Vittoria. Se avete dubbi sul carattere degli Utes, date un occhio alla coppia giovane-veterano Barefield-Allen, capaci di guidare da soli i propri compagni verso la vittoria. Se volete l’eroe di settimana, però, segnatevi il nome di Parker Van Dyke: prima la tripla allo scadere contro i Bruins, poi il career-high da 23 punti contro Arizona.

 

OSU formula vincente

La stagione di Oregon State ci ha regalato, ormai, due certezze: i Beavers non sono più una sorpresa e daranno filo da torcere fino all’ultimo (attenzione a loro in ottica torneo di conference) e il trio Tinkle-fratelli Thompson, quando è in serata, equivale a una vittoria per OSU. La prova? Contro California i tre tenori hanno combinato per 60 dei 79 punti di squadra e hanno smazzato 10 dei totali 11 assist di OSU. Risultato? Vittoria, ovviamente.

Lo Special One di Colorado

Coach Tad Boyle lo ha definito “a special one”, noi di BN vi diciamo che si tratta del miglior play della Pac12. McKinley Wright IV di Colorado, nelle 2W settimanali dei Buffaloes, ha viaggiato a 22 punti, 7 rimbalzi e 5.5 assist di media. Ah non c’è solo lui: i due lunghi Tyler Bey e Evan Battey faranno parlare di loro.

Franks = “On Fire”

Il giocatore della settimana nella Pac12? Semplicemente Robert Franks. Nei due (sorprendenti) successi di Washington State ai danni di Arizona e Arizona State, il senior ha messo su due prove da 34 e 31 punti tirando con 12/18 dall’arco. GM di tutta l’Europa segnatevi il suo nome.

 

I dubbi di UCLA…

Farsi recuperare un vantaggio di +22 contro Utah, nonostante il career-high da 27 punti di Jaylen Hands, e poi andare a vincere, dopo un supplementare e non senza difficoltà (per usare un eufemismo), contro California rende bene l’idea della caotica settimana dei Bruins. La coppia di freshmen Bernard-Singleton, in uscita dalla panchina, cresce partita dopo partita ma è Kris Wilkes quello che continua ad essere un predicatore nel deserto: 27+10reb nella W vs Cal mentre il resto del quintetto (Ali-Brown-Hands-Hill) ha chiuso con 4/21 dal campo. Lo diciamo e lo confermiamo: UCLA è un vero e proprio rompicapo.

… e i dubbi di USC

Non se la passano di certo meglio i cugini di USC a quota 3 sconfitte consecutive. I Trojans continuano a soffrire nei finali punto a punto come dimostrano le due debacle settimanali. Quando c’è Bennie Boatwright a fare la voce grossa nei pressi del ferro viene a mancare l’apporto (decisivo) di Nik Rakocevic (8 timidi punti nella L vs Colorado). Quando i due top-scorer di USC decidono di dire la loro (metà dei punti di squadra segnati in coppia contro Stanford), il resto dei Trojans (e soprattutto il play Thornton) decidono di prendersi un giorno di ferie. Buona fortuna coach Enfield.

P.s: in ottica Draft Nba abbiamo uno slogan da lanciare per tutti voi: A.A.A. cercasi Kevin Porter Jr., assente ingiustificato da un mese a questa parte.

Oregon: che squadra sei?

Sappiamo che Oregon non vincerà quest’anno la regular season ma, allo stesso tempo, sappiamo che si tratta di una di quelle squadre che lotterà fino all’ultimo per ottenere un invito per la March Madness. 4 vittorie nelle ultime 5 con un Payton Pritchard tornato sui suoi livelli standard e, soprattutto, la giovane coppia King-Bailey Jr a mettere a segno ogni palla che passa per le loro mani.

Arizona: mai così!

Era dalla stagione 1983/84 che i Wildcats non registravano tante sconfitte consecutive: siamo già a quota sei. Aggiungeteci un Brandon Randolph che continua a lottare inutilmente con il canestro e capirete perché ‘Zona è “condannata” ad aspettare la prossima venuta di tale Nico Mannion.

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