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Brunson e la forza di Villanova

Autore: Raffaele Fante
Data: 24 Mar, 2018

La partita più bella del torneo, non per le emozioni che ha regalato nel finale ma per la qualità della pallacanestro fatta vedere in 40 minuti. “What a game, man”, ha detto alla fine Jay Wright: merita di vincere il torneo Villanova, non meritava di uscire alle Sweet16 West Virginia.

MVP, MVP

L’ha vinta lui, anche se non da solo. Ma lo scontro più atteso e interessante tra le due migliori PG del college basket ha avuto un chiaro vincitore: 27 punti, il controllo costante della situazione e la capacità di fare sempre e comunque la cosa giusta. Jalen Brunson ha preso la squadra nel momento di maggiore difficoltà quando nel secondo tempo i Mountaineers sembravano aver preso l’inerzia del match, e con 5 punti di fila ha dato il via al parziale di 11-0 che ha segnato la gara.

Ha inciso di meno Jevon Carter in attacco (12 punti con 5/16 e 8 assist) mentre è stato la solita piovra in difesa (4 recuperi e un’infinità di mani addosso su chiunque portasse palla per i Wildcats). Alla fine si sono abbracciati: uno va avanti per cercare di vincere il suo secondo torneo, l’altro merita grande rispetto per una carriera universitaria meravigliosa anche se senza successi.

Il centro tiratore

L’altra battaglia che ha reso West Virginia-Villanova una partita stupenda è stata quella tra i lunghi, e anche questa volta è stato un Wildcat a vincerla. Omari Spellman ha il fisico del centro, ma la mano dello stretch four e quando mette insieme fisicità e tecnica, diventa inarrestabile.

 

A giocate di grande atletismo come questa, ha aggiunto un bel 4/7 da 3 con alcuni canestri in momenti chiave della gara, che hanno sempre fatto malissimo ai Mountaineers. Più di Mikal Bridges (ancora limitato dai falli) è stato lui la spalla di Brunson: 18 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate per una partita di grande sostanza e maturità.

Konate e non solo

Di fronte aveva peraltro un centro in grande forma come Sagaba Konate, che ha chiarito anche contro Villanova perché è uno dei migliori stoppatori della nazione

 

Grande intimidatore ma non solo, il lungo del Mali sarà l’uomo da cui West Virginia potrà ripartire l’anno prossimo, mentre Daxter Miles ha chiuso come Carter i suoi 4 anni al college con una buona partita da 16 punti. Dovrà ricostruire il backcourt, ma Bob Huggins avrà una squadra molto interessante anche nella prossima stagione.

Attacco batte press

E tornerà sempre con la sua press a tutto campo che anche contro Villanova ha funzionato: 16 le palle perse dai Wildcats contro le loro 10 di media e una fatica enorme a superare ogni volta la metà campo. Poi però guardi il tabellino a fine primo tempo e vedi 44 segnati, che a fine partita sono diventati 90. Inarrestabile l’attacco di Jay Wright che ha tirato con il 54% da 3 e l’85% dalla lunetta. E se non lo ha fermato la difesa di West Virginia, difficile che ci riesca qualcun altro.

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