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Cade Villanova, Allen torna a giocare

Kethan Savage (Butler)
Autore: Raffaele Fante
Data: 5 Gen, 2017

La prima sconfitta di Villanova, il ritorno di Grayson Allen, un upset dietro l’altro: sono stati due giorni in cui è successo un po’ di tutto, a dimostrazione che la stagione del college basketball è entrata davvero nel vivo con tornei di conference molto equilibrati, a partire da quello dell’ACC. Vediamo cosa è successo.

Savage chi?

Dopo tre onesti anni a George Washington, Kethan Savage ha deciso di trasferirsi per giocare la sua stagione da senior a Butler. L’inizio della sua carriera con i Bulldogs è stato però a dir poco complicato, con problemi fisici vari che di fatto lo hanno costretto a giocare pochissimo. Per la gioia di coach Chris Holtmann, ha deciso però di alzare la sua media di 4 punti fino a 13 proprio nella partita (finora) più importante della stagione ed è stato lui l’eroe inatteso della vittoria per 66-58 contro Villanova che non perdeva da 20 partite, precisamente dalla finale della Big East dell’anno scorso contro Seton Hall.

Avanti 15-7 dopo 10′, i Wildcats si sono fatti rimontare e superare dopo un tecnico fischiato a un Jay Wright mai visto così arrabbiato, ma è stato nel secondo tempo che sono lentamente scomparsi dal campo. Sul 47 pari, Villanova ha concesso 19 punti nei 5′ finali, tradita dal suo attacco (37%) e da due orrende palle perse di Josh Hart e Kris Jenkins, cioè i due uomini migliori di Wright, a cui non è bastato un ottimo Jalen Brunson da 23 punti. Reduce da sette sconfitte contro i Wildcats, si può capire perchè Holtmann avesse questa faccia alla fine

Chris Holtman (Butler)

Chris Holtmann (Butler)

Così fa un po’ ridere

Grayson Allen sospeso “a tempo indeterminato”, aveva detto coach K (e aveva fatto sapere l’università). Un tempo indeterminato che è durato… una partita. E considerato il motivo della sospensione, cioè uno sgambetto deliberato per la terza volta in pochi mesi, il fatto che Duke si sia privata del suo potenziale miglior giocatore per una sola gara è apparso un po’ ridicolo. Certo, va detto che senza di lui i Blue Devils sono incappati in una sconfitta in casa di Virginia Tech, mentre con Allen in campo hanno asfaltato Georgia Tech, però resta una decisione molto “wow”. Qui uno dei (tanti) tweet di commento della notte.

Il royal rumble della ACC

Il royal rumble è una delle competizioni più longeve del mondo del wrestling e piace perché è una sorta di “tutti contro tutti” con 30 lottatori sul ring. Un po’ come negli ultimi anni (soprattutto dopo l’ingresso di Louisville e Syracuse) sta diventando la ACC. Nell’arco di soli due giorni, Duke ha perso contro Virginia Tech, North Carolina contro Georgia Tech, mentre Louisville è stata sconfitta da Notre Dame e infine Pittsburgh ha vinto contro Virginia dopo un supplementare. Per capirci, le squadre attualmente più in alto nel ranking AP (cioè Duke, Louisville e Virginia) finora hanno un record di 2-5. Florida State, che attualmente è fuori dal ranking, è 2-0. Risultati e prestazioni che rendono la ACC una sorta di Torneo Ncaa anticipato. E sabato si torna in campo.

Chi ferma Wisconsin?

E sono nove vittorie di fila per i Badgers, con l’ultima decisamente complicata anche se all’Assembly Hall di Bloomington ultimamente si divertono in tanti. Indiana ha perso infatti tre partite di fila in casa e sembra di nuovo tornata quella squadra con poche certezze vista spesso l’anno scorso. Wisconsin invece è solidissima e non perde più: pronti via e Bronson Koenig e compagni hanno subito spiegato un paio di cose agli Hoosiers con un parziale di 16-2, prima di subire il ritorno dei ragazzi di Tom Crean. Ma Greg Gard ha dato un’impronta chiarissima alla sua squadra, con la palla che scende sempre in post basso verso Ethan Happ e Nigel Hayes (leggi qui il nostro approfondimento) per poi finire o nella retina (Happ tira con il 67%) o nelle mani di ottimi tiratori. Koenig ha chiuso con 5/5 da 3, ma è stato Vitto Brown a chiudere la partita con questa tripla

 

Benedetta linea

Sono invece 12 le vittorie di fila di Oregon, che continua a divertirsi molto con il tiro da tre. Dopo il buzzer vincente contro UCLA di Dillon Brooks, contro Washington i Ducks hanno chiuso con 14/26 grazie soprattutto a Tyler Dorsey che nel secondo tempo ha preso letteralmente fuoco con 5 triple di fila segnate in una serata da 8/12.

 

Sempre dura la vita per gli Huskies alla seconda brutta partita della settimana. Troppi i 22 punti presi da Oregon, ma a far male è stata soprattutto la sconfitta casalinga contro Washington State con Markelle Fultz (di cui vi abbiamo parlato qui) vicino alla tripla doppia con 26+9+11 ma autore di due errori in penetrazione nel minuto finale che hanno dato la vittoria ai Cougars. E l’ennesimo dispiacere a coach Lorenzo Romar.

Baylor vince ma non convince

C’è voluto un arcobaleno cadendo indietro (insomma, una preghiera) a 8 secondi dalla fine di Manu Lecomte per dare a Baylor la 14esima vittoria consecutiva. Certo, i Bears sono riusciti a ricucire il deficit di 6 punti che a 5 minuti dalla fine vedeva Iowa State in vantaggio, ma non hanno convinto del tutto. La zona resta spesso molto efficace, ma se si esclude il netto vantaggio sotto canestro rispetto ai Cyclones, la squadra ha faticato molto contro la difesa di Iowa State. Due note. In netta crescita il freshman Solomon Young di Iowa State, chiamato in campo prima del solito per i problemi di falli di Deonte Burton (poi fondamentale nel finale). Da rivedere l’atteggiamento di Johnathan Motley (Baylor) che ha sì chiuso con 13+12, ma con un atteggiamento da superstar fuori luogo e a tratti un po’ superficiale nell’interpretare alcuni momenti chiave della partita. Alla fine, però, i Bears hanno vinto così

 

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