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Caos nelle conference e nuovi protagonisti

Deandre Ayton (Arizona)
Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 16 Gen, 2018

La settimana è iniziata con due grandi partite che vi abbiamo raccontato qui nel dettaglio ma molto altro è successo prima, con tutte le power conferences sempre molto combattute. Villanova si conferma n.1 della nazione, Duke è tornata nella top5 e Texas Tech con Davide Moretti si conferma al n.8.

Vediamo tutti gli spunti più interessanti.

Qualche protagonista da scoprire

Nel giro di una settimana NC State ha fatto la voce grossa in ACC e battuto prima Duke e poi Clemson. Il segreto è la metamorfosi del sette piedi turco Omer Yurtseven rivitalizzato dal sistema di gioco di coach Kevin Keatts. Ve ne parleremo presto analizzando i miglioramenti del suo gioco.

La terza forza nella American Athletic quest’anno si chiama Houston, che un po’ sfrutta il pessimo inizio di SMU e un po’ si gode Rob Gray, un senior che zitto zitto guida la conference per punti segnati e sta aumentando esponenzialmente anche il numero di assist distribuiti. Uno dei classici talenti nascosti della Ncaa, cui abbiamo dedicato un focus a parte.

È da inizio stagione che vi parliamo di Chandler Hutchinson, il senior di Boise State che a colpi di super prestazioni sta tenendo i Broncos sulla scia di Nevada (record 5-1). Dopo la prima tripla doppia nella storia del college, sabato è arrivato un nuovo record di scuola alla voce punti segnati: 44. Il prossimo obiettivo? Il Draft Nba. Ecco perchè.

Acc, Big12 e Sec, chi sale e chi scende

Continua l’ascesa di Clemson nonostante la sconfitta contro NC State. I Tigers si sono subito rifatti battendo Miami trascinati dalla solida coppia composta dall’ala Donte Grantham e dalla guardia Marcquise Reed. Da tre settimane sono presenza fissa nell’AP top25, sognare non costa nulla.

Texas Tech vince il match ad alta quota con West Virginia per 72-71, in una partita incredibilmente elettrizzante (specie nel secondo tempo) e decisa solo dal +4 segnato da Keenan Evans (20 punti in 24′) in acrobazia a 39″ dalla fine. Un successo dai mille significati positivi, vista anche l’assenza – che rischia di essere prolungata – di Zach Smith, giocatore chiave in difesa.

 

Con le sconfitte contro Duke e Kansas, per Miami e West Virginia sono arrivate quindi due sconfitte di fila in due conference come l’Acc e la Big12 sempre super competitive.

Florida ha perso contro Ole Miss e Auburn è rimasta ora l’unica squadra imbattuta nella Sec. Lo scontro più interessante della conference in settimana è stato quello tra Collin Sexton (15+7r ma 9 perse) e Tremont Waters (19+5a e 3 recuperi). Ha vinto Alabama, ma il freshman di Lsu ha giocato meglio ed è stato l’ultimo a mollare. Solo che quando ha segnato la tripla del -5 a 70 secondi dalla fine, coach Will Wade ha pensato bene di prendere un tecnico che ha chiuso la gara

 

Pac12, cercasi sfidante per Arizona

Prime partite di Pac12 e prime difficoltà per la rivelazione della stagione Arizona State (record 2-3). Nelle due partite della settimana sono venuti fuori i punti deboli dei Sun Devils: scarsa presenza interna e efficienza difensiva nella sconfitta contro Oregon (38-16 i punti in area per i Ducks) e la dipendenza dal trio senior Holder-Evans-Justice nella sofferta vittoria (Holder 1/9 al tiro) vs Oregon State.

Trier-Ayton-Alkins cambiando l’ordine dei protagonisti il risultato non cambia: Arizona vince. Due partite rognose in settimana, contro Oregon State e Oregon, e due vittorie per i Wildcats grazie a giocate spettacolari e parziali finali dove i big three di coach Sean Miller mettono in mostra tutto il loro talento: Ayton con il suo solito dominio, Alkins con difesa e versatilità e Trier con la sua clutchness.

 

Settimana di record in Pac12: Colorado, vince per la prima volta nella sua storia al Pauley Pavilion contro UCLA nonostante le difficoltà di McKinley Wright IV, Robert Franks (una delle due stelle di Washington State) con 10 triple a referto nella vittoria vs Cal sigla un nuovo record di scuola mentre Stanford centra vs Washington la 4ª W consecutiva (non accadeva dal 2007/2008).

Le delusioni della Big Ten

Ok, a Minnesota mancano Amir Coffey e Reggie Lynch che sono due lunghi e due pedine fondamentali. Ma i Gophers hanno perso 81-47 in casa contro Purdue, la seconda peggior sconfitta nella storia del college (peggio c’è solo il 90-51 del ’68 contro la UCLA di John Wooden e Kareen Abdul Jabaar). Bene ma non benissimo.

Che diavolo succede a Northwestern? La squadra aveva le carte in regola per fare meglio della scorsa stagione (per Espn era la n. 19 del ranking di preseason). Ora è 2-4 nella conference e non ha ancora affrontato le più forti. Cosa non va? L’attacco. La sconfitta 66-46 contro Indiana è stata una delle peggiori performance offensive della Big Ten quest’anno e per trovare un’altra prestazione così pessima dei Wildcats bisogna tornare indietro di 2 anni.

Un giro tra le altre conference

Qualcuno potrebbe dare per scontate le vittorie di Wichita State contro East Tennessee e Tulsa, ma è stato quasi un back-to-back: due gare in trasferta contro università che distano 2.000 chilometri. Logico che la W contro i Golden Hurricane sia stata più sofferta. Gli Shokers ringraziano Conner Frankamp, che sembra uno sfigato di 53 anni (scusa Conner), ma quando conta segna sempre triple pesanti.

 

Per la prima volta dall’inizio della WCC, Gonzaga ha sofferto un po’: Jordan Ratinho ha infilato due triple e i San Francisco Dons sono rientrati a -6 a 3’ dalla fine. Buon per gli Zags che i padroni di casa abbiano segnato solo altri 2 punti fino alla sirena e chiuso con un pessimo 9/19 ai liberi. E peccato per coach Kyle Smith che quest’anno ha dovuto schierare 11 quintetti diversi nelle 19 partite giocate a causa di un’incredibile serie di infortuni, comprese tre commozioni celebrali in due mesi.

Nel big match dell’Atlantic 10, Rhode Island ha regolato St. Bonaventure per 87-73: cinque uomini in doppia cifra (Jeff Dowtin in grande spolvero con 18 punti e 9 assist) e una gara praticamente perfetta, a parte qualche balbettio iniziale. Nessuno sembra poter competere con questi Rams, per ora gli unici nella conference ad avere un curriculum degno d’una at-large bid.

In MWC Nevada continua ad andare al doppio della velocità rispetto alle avversarie: record di 5-0, decimo miglior attacco per efficienza offensiva di tutta l’Ncaa, 41.8% da tre di squadra e nella classifica di KenPom per l’MVP della Mountain West ben 3 giocatori su 5 (Jordan Caroline i gemelli Martin) sono dei Wolf Pack. Bisogna aggiungere altro?

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