La settimana del Thanksgiving è sempre una grande abbuffata di pallacanestro che, spesso, svela il vero volto delle squadre dopo un mese di college basketball. Ecco cos’è successo nelle pagelle della Week 4, con Michigan fenomenale e Achille Lonati in palla.


Duke Miles (Vanderbilt) – Coach Mark Byington sta riuscendo nell’impresa di riportare Vanderbilt sulla mappa delle squadre che contano nel college basket grazie alla super guardia Duke Miles, un girovago della Ncaa che, dopo Troy, High Point e Oklahoma, ora ha trovato il suo posto a Nashville. Vanderbilt ha vinto il Battle 4 Atlantis e Miles è stato chiaramente l’MVP: 28 punti contro Western Kentucky, 20 contro VCU e 25 in finale contro Saint Mary’s.
Melvin Council (Kansas) – Kansas soffre, lotta e sgomita. Senza Darryn Peterson, coach Bill Self ha chiesto un salto in avanti al supporting cast e il transfer di St Bonaventure ha risposto presente. Con il suo stile dinoccolato e i pantaloncini anni ’80, Council non è solo il miglior difensore sugli esterni ma anche uno slasher di primo livello capace di mettere pressione al ferro e smistare assist. Perfetto complemento per uno come Peterson, quando ritornerà.

Carson Cooper (Michigan State) – Dopo un minuto di gioco è già sudato come se avesse appena finito un Iron Man, in compenso con lui sotto canestro non è facilissimo scendere a patti. La mano è morbida, l’attitudine a rimbalzo tipica dei giocatori Spartans. L’ultimo a farne le spese è stato Henri Veesaar di North Carolina, in teoria una futura scelta NBA, che però si è trovato di fronte un gladiatore.
Achille Lonati (St Bonaventure) – Non veniva da un periodo facile ed è per questo che la bella partita del freshman italiano contro Florida Atlantic conta ancora di più. E soprattutto l’ottima notizia non sono solo i 13 punti con 3/4 da 3 quanto i tre recuperi e la difesa nel decisivo possesso finale che ha dato la vittoria ai Bonnies sul campo della squadra di Niccolò Moretti. Coach Schmidt ha un roster lungo e non guarda in faccia a nessuno: può far giocare insieme i suoi 3 freshman international e panchinare la sua guardia americana migliore in un finale punto a punto. In sostanza, bisogna conquistarsi tutti i minuti ma, se gioca con questa intensità sui due lati del campo, quelli di Lonati sono solo destinati ad aumentare.

Lamar Wilkerson (Indiana) – C’è tutta Indiana che al primo anno sotto la guida di Darian DeVries gira a mille. Ovviamente grande impatto del figlio dell’allenatore (Tucker DeVries) e del centro Reed Bailey, ma soprattutto è la guardia-ala da Sam Houston State che sta martellando il canestro con continuità, con percentuali oltre il 40% da tre. E il 6 dicembre arriva la sfida con Louisville.
Caleb Foster (Duke) – Le fortune dei Blue Devils passeranno parecchio dal backcourt perché Cameron Boozer non può fare tutto da solo. Contro Arkansas la risposta di Caleb Foster è stata quella che serve a Jon Scheyer: preciso, assistman e perfetto a punire dall’arco dove flirta col 50%. Sua la tripla decisiva che ha indirizzato la partita in direzione di Duke.

Chris Bell (California) – Saranno anche separate, una in ACC e una in Big Ten, ma il derby tra le due più rinomate università della California è stata una gran partita. A beffare UCLA ci ha pensato il transfer di Syracuse, on-fire in questo inizio di stagione. Terzo ventello in sette partite e soprattutto un rebus per una difesa forte come quella dei Bruins. 5/7 dall’arco per 22 punti e i Golden Bears mandano un bel segnale all’ACC.
TCU – Si staranno mangiando le mani per quella pessima partita all’esordio contro New Orleans. Se non fosse stato per quello, TCU avrebbe potuto accamparsi in Top 25 con le due belle vittorie contro Florida e Wisconsin al Rady Children’s Invitational. La notizia più positiva per coach Jaime Dixon sono i diversi protagonisti: prima Brock Harding e Jace Posey contro i Gators, poi David Punch contro i Badgers.

Xavian Lee (Florida) – Ma che è successo al giocatore che l’anno scorso aveva fatto scomodare gli scout NBA giocando a Princeton? Speriamo che i 20 punti contro Providence siano il segno della riscossa. Ma nelle precedenti 6 partite Lee è sembrato l’ombra di se stesso. Peggior percentuale in carriera da 2 e da 3 punti, scelte strane, tiri forzati e la sensazione di un pesce fuor d’acqua.
NC State – Il Battle 4 Atlantis, privo delle big attirate tutte dai dollaroni di Las Vegas, poteva essere la rampa di lancio perfetta per i Wolfpack che invece escono con le ossa rotte. L’indiziata No.1 è la difesa, crollata prima contro Seton Hall e poi contro Texas, capace di scavallare 100 punti. Una squadra molto leggera sotto canestro, ma soprattutto l’aggressività non sta pagando. Troppi falli che mettono in crisi le rotazioni e regalano tanti viaggi in lunetta.

Damon Stoudamire (Georgia Tech) – Terza stagione sulla panchina di Georgia Tech e non ci siamo. Le sconfitte contro DePaul e Drake, peraltro nette, dicono che la squadra non gira. Per carità, il nucleo è giovane, ma bisogna capire quanta pazienza avranno i tifosi. L’anno scorso la squadra è stata eliminata al primo turno del NIT da Jacksonville State.
Arkansas – Se il modo migliore per far emergere il talento di Darius Acuff è quello di circondarlo i giocatori improduttivi al fine di farlo spiccare, Arkansas ci sta riuscendo di brutto. In una partita anche tirata contro Duke, non si salva nessuno a parte il freshmen di Calipari. DJ Wagner e Karter Knox inesistenti con (stats), il frontcourt impalpabile si è fatto mangiare da Cameron Boozer. Servono delle soluzioni al più presto.

Ian Jackson (St John’s) – Gioca poco e quel poco che gioca fa più danni che altro. Ha chiuso il torneo Players’Era (per carità, contro squadre toste) con 2 assist e 8 perse in nemmeno 20 minuti di gioco di media. Coach Pitino lo fa partire dalla panchina sperando porti la scintilla, ma la scintilla non si vede quasi mai. E ovviamente ne risente tutta la squadra.
Balkan Brothers (Illinois) – Non veniva da un periodo facile ed è per questo che la bella partita del freshman italiano contro Florida Atlantic conta ancora di più. E soprattutto l’ottima notizia non sono solo i 13 punti con 3/4 da 3 quanto i tre recuperi e la difesa nel decisivo possesso finale che ha dato la vittoria ai Bonnies sul campo della squadra di Niccolò Moretti. Coach Schmidt ha un roster lungo e bisogna conquistarsi tutti i minuti: se gioca con questa intensità sui due lati del campo, quelli di Lonati sono solo destinati ad aumentare.

Creighton – Un colpo di reni finale contro Oregon li salva dallo 0-3 a Vegas, ma c’è tanto da fare per Bluejays per tornare sulla retta via. Inermi contro Baylor – più atletica e più veloce – e contro Iowa State – più fisica e difensiva – non sanno ancora a chi dare la piena responsabilità in attacco di creare. Anche contro i Ducks, sopra di 15 a fine primo tempo, la partita era stata rimessa in discussione con una serie di dormite difensive.
Ole MIss – Fa strano a dirsi ma a questa Ole Miss manca la proverbiale cattiveria delle migliori di difese di Chris Beard. Segnerà più punti, grazie ad Ilias Kamardine e un rinato AJ Storr dopo il brutto passaggio a Kansas, ma la difesa è in balia delle sfuriate dei top player avversari. Bennett Stirtz di Iowa prima e Doc McHenry di Utah poi li hanno tartassati


