Home 9 Focus 9 Cronin e UCLA, un matrimonio strano

Cronin e UCLA, un matrimonio strano

Autore: Manuel Follis
Data: 23 Apr, 2019

Mick Cronin dalla panchina di Cincinnati passa a quella di UCLA. Dove sta la notizia? Ok, la riscriviamo. Mick Cronin, coach che viene dalla scuola di Rick Pitino e Bob Huggins, che vede le partite come delle battaglie fisiche, tipico esponente del West Side di Cincinnati, tutto casa, famiglia e torte di mele la domenica, andrà ad allenare UCLA, uno dei college più blasonati d’America, che viene da anni bui fatti di aspettative deluse e circondato da commentatori dalla penna avvelenata pronti a gettarti in pasto agli squali dopo una sola sconfitta.

Tradotto: una combinazione così strana che per molti potrebbe anche funzionare. D’altronde, come ricorda chi a Los Angeles voleva cacciare l’ex allenatore Steve Alford fin da prima che arrivasse al campus (come sono carini gli angeli…), quello che è mancato ai Bruins fino ad oggi è proprio il carattere. E quello Cronin ce l’ha di sicuro.

Mick Cronin durante la sua prima conferenza stampa come coach di UCLA

La domanda – che a Los Angeles è tutto fuorché banale – è: basterà? Alford è stato cacciato perché la squadra ha quasi sempre performato al di sotto delle aspettative, ma il tutto va misurato. Cioè, se le aspettative sono troppo alte il rischio di fallire è molto alto. Il coach che veniva da New Mexico ha preso in mano UCLA dalla stagione 2013-2014 e da allora ha centrato la qualificazione al Torneo in 4 stagioni su 6, raggiungendo tre volte le Sweet 16.

Come dire che c’è molto di meglio, ma che c’è anche molto di peggio. I problemi sono stati tre: il primo è che Los Angeles vuole vincere, sempre e comunque. E UCLA, parlando di università, è il cuore di Los Angeles. Già se arrivi secondo è un po’ un problema. Un altro problema è che il gioco espresso dalla squadra è sempre stato modesto, con qualche picco legato al talento offensivo di singoli giocatori, ma con un sistema (soprattutto difensivo) davvero rivedibile. Infine, altro tassello importante, il reclutamento è sempre stato buono ma mai eccellente.

Quest’anno è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Organizzazione di gioco casuale, sconfitte casalinghe in non-conference schedule contro Belmont o Liberty (che ok, sono squadre da Torneo, ma vaglielo a spiegare ai tifosi dei Bruins) e infine la totale assenza dalla post season, né Torneo né NIT. Quasi un’onta. E quindi il segnale che fosse ora di cambiare.

Steve Alford al termine della gara persa con Liberty

La vulgata losangelina racconta che lo staff dirigenziale dell’università si sia mosso per tempo per trovare un sostituto ma abbia dovuto incassare molti rifiuti eccellenti (un po’ come sembra stia capitando a St John’s). Sono stati pubblicati articoli in cui si accusava esplicitamente UCLA di essere un college presuntuoso e che si sovrastima. Poi è arrivato Cronin, il coach nato e cresciuto nell’area di Cincinnati. Cattolico, lavoratore, che ama la sua famiglia e la figlia 13enne. Che ha accettato la panchina dei Bearcats quando nessuno la voleva (e quella panchina scottava molto di più di quella di UCLA oggi). Lui ha detto di sì dopo i rifiuti di John Calipari, Jamie Dixon, Rick Barnes. Lui ha detto “accetto la sfida”.

Los Angeles ama il bel gioco, Cronin ama le “deflections”, ama le difese quasi impenetrabili e il gioco lento a metà campo. Los Angeles ama le star, Cronin ama i giocatori che si sbucciano le ginocchia. Gli avevano messo in mano un programma disastrato nel 2007 e in quattro anni, nel 2011, l’ha riportato al Torneo. Appuntamento che non ha più mancato da allora, portando Cincinnati a essere sempre nella Top 25 per efficienza difensiva della nazione. Anno dopo anno.

Ora, Cronin si misura con una sfida anche più complessa. Non basta arrivare al Torneo, non basta vincere qualche partita, non basta difendere (anche se vista la UCLA di Alford sarebbe un buon inizio). Bisogna guidare la Pac-12 e tornare alla Final Four. La sorte dovrebbe regalare al nuovo coach uno Shareef O’Neal, figlio di Shaq, pronto a tornare in campo dopo l’operazione al cuore. Ma da lì in poi sarà una scalata complessa.

Articoli correlati

Nozze tra Under Armour e UCLA
Under Armour UCLA

La lotta delle sponsorizzazioni sportive legate al basket americano continua senza esclusione di colpi. Mentre gli analisti (non quelli sportivi, Leggi tutto

UCLA, la stagione della verità

Adesso o mai più, o Steve Alford mette a segno una stagione vincente alla guida di UCLA oppure tutti sanno, Leggi tutto

Preview – UCLA Bruins – 13

The Bruins have a lottery pick in Lonzo Ball and surrounded him with talent, but the team will have to Leggi tutto

Preview – UCLA Bruins – 13
Lonzo Ball - UCLA

I Bruins hanno un potenziale giocatore da lottery come Lonzo Ball e parecchio talento attorno a lui, ma devono migliorare Leggi tutto

Preview – Arizona Wildcats – 8

Arizona has talent, experience, athleticism and depth. Will that be enough for coach Miller to lead the team to the Leggi tutto