La Stella Azzurra e la nazionale Under 20 della Lituania lo sapevano. Hanno scoperto in estate che il matrimonio tra Dalton Knecht e Tennessee poteva riservare grandi sorprese e, ora che iniziata la stagione NCAA, anche la Division I lo sa. Il fresco giocatore della settimana della SEC è una macchina da punti che sta svoltando le ambizioni di Tennessee e che potrebbe anche interessare all’NBA.
Una sorpresa continua
A Tennessee, Rick Barnes non ha mai potuto contare su un attaccante del genere: uno con questa capacità di crearsi il tiro autonomamente, di attaccare senza palla e finire al canestro con qualità. Ci sono servite giusto un paio di partite per capire che l’ex Northern Colorado ha qualità traducibili ben al di sopra dell’ambito low-major cui apparteneva. Un’ala moderna, fluida creativa con un gioco già strutturato e la capacità da vera stella di saper in quali momenti colpire. Wisconsin lo sa bene visto che, dopo una sfuriata iniziale, è stata affondata dalla la zampata decisiva di Knecht nel finale con un tocco con la mano destra e un canestro dal mid-range.
E dire che Knecht arriva a Knoxville dopo un percorso complicato: terza squadra dell’High School, Junior College, la Big Sky e solo alla fine la SEC. Un percorso fatto di crescite improvvise (a 14 anni era alto appena 167 cm, ora sfiora i 2 metri) e di cadute repentine, come quella della media scolastica che l’ha fatto passare per il purgatorio dei JuCo. A tenerlo a galla in questo saliscendi, c’è sempre stato il lavoro in palestra maniacale. Come ogni gym rat che si rispetti, pullulano le storie di shootaround alle due di notte e chiavi della palestra sempre tra le sue mani.
Dalton Knecht's dunk was 😉😉😉 pic.twitter.com/m9s8H6Pieo
— gmannVOLS (@gmannVOLS) October 29, 2023
Grazie alla mano sinistra, Knecht riesce a fare qualsiasi cosa, anche fare un crossover e attaccare con la destra oppure mangiarsi il canestro con il suo atletismo o soprattutto caricare di falli la difesa avversaria e guadagnarsi facili viaggi in lunetta (83.3% su 6.0 liberi tentati a partita). Di fronte ad un attaccante così le soluzioni sono poche e Rick Barnes sta facendo di tutto per cavalcarlo il più possibile. I 20 punti dello scorso anno forse non sono replicabili in un contesto come la SEC, ma il peso può essere sicuramente lo stesso.
Come te nessuno mai
Knecht si è sempre accontentato. Il desiderio dei quattro anni in Division I si è trasformato nel passaggio per Northeastern Junior College. La volontà di giocare per Colorado è passata ad essere la realtà di giocare per Northern Colorado. Ovunque sia andato la stella era un’altra: Dylan Kountz a Northern Colorado, Santiago Vescovi e Zakai Ziegler qui a Tennessee. Ora ad accontentarsi sono gli altri. Le motivazioni del matrimonio con Rick Barnes sono ovvie: Knecht voleva un posto in cui imparare a difendere, Barnes sono anni che sta cercando un giocatore offensivo in grado di smuovere un attacco perennemente stagnante. Ci fai poco con tre difese da Top 5 (5°, 3° e 1° per AdjDef nelle ultime tre stagioni) se poi a marzo non hai nessun creatore di gioco.

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Tennessee ha provato con 5-star come Jaden Springer e Keon Johnson o con transfer del livello di Tyreke Key o Justin Powell. Nessuno ha saputo sobbarcarsi l’ingente carico di responsabilità richiesto dall’horror show offensivo dei Vols. Knecht al momento sembra essere il prescelto: aiutato dal dinamismo e dal tiro da tre di un altro transfer, Jordan Gainey, la sua presenza di colpo regala le giuste spaziature e i giusti equilibri ad un attacco che deve ancora re-inserire Ziegler.
E dire che il tiro da tre stenta ancora a decollare. 36.1% e 38.1% nelle stagioni a Northern Colorado, ma solo 28.1% in questo primissimo scorcio di stagione. Al momento è l’unico neo di un giocatore che ha reso Tennessee, parola di Tom Izzo, una seria contender per le Final Four. La prova del nove arriverà settimana prossima: i Vols scendono in campo nel Maui Invitational più atteso di sempre, dove oltre alla #1 Kansas, troviamo altre due squadre della Top 5 (Purdue e Marquette) Gonzaga, UCLA e Syracuse. Uscire vincitori da queste forche caudine significa essere la #1 della nazione. Non male per uno con questa storia.