Dopo i record di spettatori dello scorsa stagione, quest’anno la Ncaa femminile riparte da una certezza: il meglio deve ancora venire. Tra ritorni, vecchie ruggini e nuove rivalità, tante sono le storie che promettono scintille per la stagione 2023-24.
Showtime
La stagione 2022-23 si è conclusa con la partita più seguita di sempre nella storia della Ncaa femminile, con 9.9 milioni di telespettatori. Come superare questo storico traguardo? Semplice. Iniziando con un match di preseason con il numero record di 50.646 spettatori. In tanti hanno infatti assistito al “Crossover at Kinnick”, l’amichevole tra Iowa e DePaul giocatasi nel campo di football dell’alma mater di Caitlin Clark.
E se non bastasse, per la prima volta l‘opener tra South Carolina e Notre Dame del 6 novembre è andato in scena a Parigi. A rendere questo inizio anche più scintillante ci ha pensato Milaysa Fulwiley, freshman delle Gamecocks ed autrice di un coast to coast che ha incantato anche Magic Johnson. È stata lei insieme a Kamilla Cardoso (la migliore in campo con 20 punti, 15 rimbalzi e 4 stoppate) a trascinare South Carolina al primo successo stagionale per 100-71.
Sfide tra numeri uno
Reese vs Clark. La finale del 7 aprile a Dallas (vinta da LSU) ha dato vita a una delle rivalità più mediatiche degli ultimi tempi: come dimenticare iI gesto del “You Can’t See Me” da parte di Reese? Dopo che Clark aveva minimizzato il gesto etichettandolo come semplice competitività, a settembre è arrivata anche la “de-escalation” da parte della stella di LSU. Non c’è neppure bisogno di dire che tutti aspettano il secondo round tra queste due leader carismatiche e macchine da canestri (Reese 23.0 punti di media e Clark 27.8 l’anno scorso).
Clark vs Bueckers. La stella di Iowa è molto attesa anche nel confronto con Paige Bueckers, al ritorno dopo l’infortunio al crociato. Nell’unica stagione in cui sono state avversarie, Bueckers non solo ha vinto lo scontro diretto in campo (in un match di Sweet 16 senza storie), ma anche quello dei premi individuali (Wooden, Naismith, AP Player of the Year solo per citare i più importanti). Clark dal canto suo, è cresciuta molto la scorsa stagione e oltre al premio come Player of the Year ha collezionato record su record in termini di punti fatti, triple segnate, triple doppie registrate e distanze di tiro sempre più vicine al logo.
Reese insieme a Van Lith. Kim Mulkey lo scorso anno è stata molto brava ad integrare le nuove arrivate nel suo sistema di gioco, ma con queste due stelle la sfida sarà trovare la giusta amalgama. Entrambe sono giocatrici dalla forte personalità che non disdegnano il trash talking; entrambe hanno inoltre tanti punti nelle mani (23.0 per la stella di LSU e 19.7 per la nuova Tiger), ma c’è un ma: entrambe amano giocare con la palla in mano e costruirsi il loro tiro. Se le due riusciranno a giocare l’una per l’altra, allora LSU potrà contare su un tandem attacco-difesa sopraffino.
Ranking: c’è chi sale…
Per la prima volta nella sua storia LSU parte come la numero #1 del ranking. Tutti gli addetti ai lavori sembrano concordi nel fatto che la squadra di coach Mulkey quest’anno sarà migliore di quella che ha vinto il Torneo lo scorso aprile. L’obiettivo? Vincere il secondo titolo consecutivo, l’unica squadra a riuscirci dopo che UConn l’aveva fatto nel 2016. Le Tigers avranno Reese come pilastro del frountcourt e potranno contare su un backcourt da sogno che, con l’aggiunta di Van Lith, è addirittura migliorato.
L’unica squadra che sembra poter competere con il talento della squadra di Baton Rouge è UConn. Il blocco offensivo delle Huskies formato da Bueckers e Azzi Fudd è senza ombra di dubbio il migliore del Paese. E in fase difensiva la presenza di Aaliyah Edwards è una garanzia dopo quanto fatto vedere lo scorso anno (16.6 punti, 9.0 rimbalzi, 2.4 assist, 58.9 FG%). La vera questione sarà se queste tre stelle riusciranno ad evitare gli infortuni ed arrivare alla March Madness nella migliore condizione possibile. In quel caso, LSU avrebbe una seria contendente al titolo.
Sembra invece convincere di meno Iowa. Il motivo? Quest’anno a dar man forte a Clark non ci saranno più Monica Cinzano né McKenna Warnock, trio che la scorsa stagione aveva di fatto trascinato le Hawkeyes fino alla finalissima. Inoltre, Iowa non avrà vita facile durante la regular season: la Big Ten, infatti, vanta ben quattro squadre nella Top 13 (Ohio State, Iowa, Indiana e Maryland) e un passo falso in termini di posizionamento potrebbe essere cruciale al Gran Ballo.
La UCLA 2023-24 potrebbe essere infine la migliore squadra che coach Cori Close abbia mai avuto tra le mani. Era infatti dal 1999 che le Bruins non erano in Top 5. Il motivo principale di questa ascesa? L’arrivo di Lauren Betts da Stanford, l’extra year di Charisma Osborne e la maggiore maturità della top recruiting class della passata stagione. I presupposti per raggiungere nuovamente le Sweet 16 e superarle ci sono tutte.
…e chi scende
South Carolina appare infatti solo al numero 6 del ranking AP, posizionamento che mette fine alla striscia di 38 settimane consecutive nella Top 3. Le cose saranno molto diverse a Columbus quest’anno dopo la fine della “Freshies Era” (soprannome della strabiliante recruiting class del 2019 formata da Aliyah Boston, Zia Cooke e Brea Beal). Coach Dawn Staley dovrà così creare da zero un nuovo quintetto titolare e per la prima volta le Gamecocks non partiranno come favorita nella SEC. Ma il match di Parigi ha giù dimostrato che è meglio non sottovalutarle.
La squadra azzurra
In D1 troviamo un’altra delle stelline della nostra nazionale: Eleonora Villa. Gemella di Matilde (quest’anno protagonista del campionato italiano ed europeo con la Reyer Venezia), Eleonora è cresciuta a Costa Masnaga tra A1 e A2. Ma a differenza della sorella ha deciso di intraprendere la strada degli USA con la maglia di Washington State.
Dalla nazionale U19 proviene anche Vittoria Blasigh. Dopo l’esperienza in Spagna a Gran Canaria, Vittoria vestirà la maglia di South Florida, la ex squadra di Elisa Pinzan.
Continua poi l’avventura a Eastern Kentucky per Alice Recanati. Lo scorso anno è stata la leader della ASUN per assist (5.2, a cui si aggiungono poi 9.2 punti di media) permettendo a alle Colonels di piazzarsi al quinto posto della propria conference.
Le nuove leve andranno ad aggiungersi alle junior Silvia Nativi (Louisiana Tech) e Chiara Grattini (Tulane) e alle sophomore Clara Rosini (McNeese State) e Anna Rescifina (American).