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Darryn Peterson e AJ Dybantsa guidano la top ten dei freshmen

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 17 Ott, 2025

Se il talento dei freshman lo scorso anno non era a livelli altissimi, quest’anno le cose sembrano diverse. Le incognite ci sono sempre e l’impatto con il college basketball e i suoi giocatori più esperti può non risultare facile per chi è appena arrivato in Division I ma quest’anno ci sono ragazzi che sembrano già pronti e a cui coach anche insospettabili come Bill Self intendono affidare le chiavi di nuove squadre.

Tra atletismo sopra la media, ottimi istinti e qualità tecniche da sviluppare, ecco i dieci migliori talenti che sono sbarcati in Division I.

10. Koa Peat, Arizona Wildcats

Il nativo dell’Arizona è molto più della ala versatile media. Grazie al suo frame fisico e alle abilità atletiche, si tratta di un match-up difficile in entrambi i lati del campo. Difende bene e può cambiare su diversi ruoli grazie alla velocità di piedi. In attacco va deciso al ferro e sembra avere fiducia con la palla in mano. Tra i fondamentali, il tiro è quello che richiede ancora un po’ di lavoro, soprattutto da fuori area, ma il tocco fa ben sperare in uno sviluppo positivo e la stagione di Arizona dipenderà molto da lui.

9. Dame Sarr, Duke Blue Devils

E’ una grande notizia avere un po’ d’Italia in questa classifica. La nuova ala piccola di Duke è un talento dal primo passo esplosivo e un motore che in pochi hanno e che sa sfruttare su entrambi i lati del campo. Ha già giocato in Eurolega, un livello che nessuno dei freshman americani ha mai frequentato, e quindi ha un chiaro vantaggio rispetto agli altri in termini di esperienza ma ci sono margini per migliorare il suo gioco. Soprattutto in attacco dovrà abituarsi ad avere di più la palla in mano e giocare 1 vs 1, mentre in difesa deve mettere su chili per affrontare meglio i contatti.

8. Chris Cenac Jr., Houston Cougars

La combinazione di atletismo, talento e capacità tecniche di Cenac Jr. è unica. Sa controllare l’area, andare a caccia di rimbalzi e difendere ad altissimo livello. Fa tante cose e le fa molto bene. Certo, ogni tanto ci scappa qualche turnover o fallo di troppo, ma sono davvero pochi i lunghi di 7 piedi che hanno dimostrato queste qualità prima ancora di mettere piede in campo a livello collegiale. Sarà interessante capire che ruolo e responsabilità sarà in grado di ritagliarsi in una squadra esperta come Houston.

7. Darius Acuff Jr., Arkansas Razorbacks

La prima guardia di questa lista è uno scorer di altissimo livello. Creatore a tre livelli, sa anche segnare in transizione ed essere efficace a ritmi diversi, anche grazie alla maestria che dimostra da portatore di palla sul pick and roll. Jhon Calipari gli ha dato la guida della squadra e dovrà migliorare le sue scelte, anche perchè con volumi molto alti di palloni da gestire dovrà limitare le forzature che a volte si concede  e non puntare il canestro come prima opzione. Trovare un maggiore equilibrio nel suo playmaking sarà la scommessa da vincere per diventare davvero una lottery pick.

6. Tounde Yessoufou, Baylor Bears

Il prospetto del Benin ha tutto il necessario per fare una gran bella figura in un programma che ha tanto bisogno di atleti come lui per rilanciarsi. Non solo è esplosivo e veloce, ma è un’ala con tanti punti potenziali nelle mani. Inoltre, si distacca dalla concorrenza grazie a una resilienza e mentalità fuori dal comune, che gli permettono di non fermarsi mai. Difensivamente è già versatile e può aiutare i Bears fin da subito. Raffinare le scelte e il tocco, in palleggio e sul tiro è la priorità del suo primo anno.

5. Mikel Brown Jr., Louisville Cardinals

Mikel Brown è una guardia in grado di segnare da ogni parte del campo. Stupisce però il ritmo a cui gioca, sempre in controllo di partita, ritmo e compagni, senza mai abbassare la produttività. Vero è che non si tratta del piccolo più esplosivo della lega e potrebbe soffrire contro qualche grosso rim protector, ma la maturità palla in mano e un po’ di creatività gli permetteranno di trovare il modo di essere efficace anche al ferro. Al tiro ha una meccanica pulita e fiducia da vendere. In difesa, anche se non fortissimo fisicamente è molto abile ad anticipare le mosse avversarie.

4. Nate Ament, Tennessee Volunteers

Lungo, fluido nei movimenti e tecnico, Ament è un’ala moderna molto versatile. Difensivamente porta il maggior contributo con scivolamenti veloci sul portatore di palla e con una capacità di eseguire bene aiuti dal lato debole. È attivo a rimbalzo e la sua coordinazione è un ottimo indizio di grande upside offensivo. Rimane qualche dubbio sulla capacità di diventare un creatore primario dal palleggio, ma questo non inficia le sue potenzialità di impattare la partita in attacco.

3. Cameron Boozer, Duke Blue Devils

Un lungo alto, maturo e vincente. Dicono di lui che è facile dimenticare l’età appena lo si vede in campo. Oltre a un ottimo frame da lungo moderno e degli istinti purissimi, fa impressione il controllo del corpo. Difensivamente è molto più disciplinato della media ed è estremamente affidabile a rimbalzo. Se chiamato a prendere troppe decisioni, capita che vada fuori giri. Non è ancora chiaro (neanche a lui) che tipo di giocatore possa diventare e quale sia il limite fino al quale può arrivare ma di certo ha tutto per essere un grande protagonista del college basket.

2. AJ Dybantsa, Brigham Young Cougars

AJ Dybantsa ha già gli occhi addosso di tutti gli scout NBA. Prospetto fatto e finito, sa creare dal palleggio sfruttando le lunghe leve, attacca il ferro con esplosività e il suo footwork non ha eguali tra i suoi coetanei. Le percentuali non sono sempre altissime, ma sembra abbastanza sotto controllo in ogni situazione. Difensivamente sa marcare più posizioni, può proteggere il ferro e non è timido nell’utilizzare il proprio atletismo. Sicura prima scelta, potrebbe portare davvero in alto BYU

1. Darryn Peterson, Kansas

Il prospetto numero uno della nazione è una guardia con altissimo potenziale a livello NBA. Si tratta di uno scorer completo da ogni posizione del campo, maturo e con ottime qualità fisiche. Sa assorbire il contatto per segnare al ferro, crea vantaggio facilmente e si trova a suo agio nel midrange. Stupisce anche il suo IQ cestistico, applicato perfettamente alla gestione della squadra in attacco e sarà interessante capire quanto userà il suo già consolidato tiro da tre.. Di solito non così fiducioso nei freshman, Bill Self ne ha fatto il perno della squadra per riscattare le ultime deludenti stagioni

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