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DeAndre Ayton come Kevin Love

“Se c’è un altro giocatore migliore di lui mi piacerebbe incontrarlo” parola di coach Sean Miller. La finale del torneo della Pac12 ha confermato qualcosa che non ci stancheremo mai di ripetere: DeAndre Ayton è il giocatore più dominante di tutto il college basket. 32 punti (sui 75 di squadra) e 18 rimbalzi per la 23ª doppia-doppia stagionale (pareggiato il record di Kevin Love in Pac12 per un freshman) e gli avversari costretti a ripetere le solite frasi di circostanza: “I don’t think you’re going to stop a guy like that, so we just have to try to do our best to contain him” il democratico pensiero di Nick Rakocevic.

 

Un 2+1 di Ayton a 11 minuti dalla fine ha cambiato il volto di una finale fino ad allora in sostanziale equilibrio con Wildcats e Trojans sul 41 pari. Una giocata frutto di talento, dominio fisico e senso della posizione: tutto ciò che rende unico il centro di ‘Zona. Da lì un parziale di 34-20 con inclusa quella che il solito Dusan Ristic (16 punti) ha definito “one of the best dunks I’d ever seen in my life”, opera di Rawle Alkins.

 

Giusto a titolo informativo: Arizona era arrivata in finale grazie ad un’altra prova monstre di Ayton contro UCLA: 32 punti e 14 rimbalzi in una partita tiratissima, vinta all’overtime e dove il centro bahamense oltre al solito dominio ha messo in mostra tutta la sua clutchness segnando 13 punti consecutivi per i suoi a cavallo tra fine regolamentari e OT.

USC, arrivata in finale dopo aver strapazzato Oregon, ha dimostrato ancora una volta quanto sia dipendente dal duo di guardie Mathews-Stewart e dalle loro percentuali dalla lunga distanza: 10/15 da tre vs i Ducks in semifinale, 1/10 in finale vs i Wildcats. Aggiungeteci un Chimezie Metu in serata no (7 punti limitati dai problemi di falli) e così è rimasto il solito eroico Jordan McLaughlin a combattere da solo (12+9 assist).

Capitolo promossi&bocciati del torneo. Iniziamo dalle due gradi delusioni: Arizona State e Washington che, uscite a sorpresa al primo turno, dovranno ora aspettare la Selection Sunday per sperare di ricevere un invito per il gran ballo, cosa pressoché impossibile per gli Huskies dopo la sconfitta vs Oregon State. I Sun Devils hanno invece incontrato sulla loro strada uno dei freshmen più sottovalutati dell’Ncaa: McKinley Wright IV (20pts+8rim+11ast) e faticato ai liberi (12/21) confermandosi la squadra più bipolare della stagione.

Promosse le due semifinaliste: UCLA e Oregon. I Bruins si sono affidati al solito Aaron Holiday tanto determinante nella vittoria vs Stanford (34punti+7rimbalzi+8assist) quanto nella sconfitta vs Arizona (5/20 al tiro e 0/3 nell’OT) e al sempre eterno Thomas Welsh (due partite, due doppie-doppie a 17.5 punti e 14 rimbalzi di media). I Ducks hanno fatto strada al torneo grazie alla loro organizzazione difensiva a discapito di un attacco che ha dimostrato tutti i suoi limiti (tre partite mai oltre il 38% dal campo) con un Kenny Wooten che ha dimostrato per ben due volte come una stoppata possa valere un buzzer beater.

 

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