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Hanno detto, parola ai protagonisti

Autore: Stefano Russillo
Data: 4 Apr, 2017

Da coach Roy Williams che esalta i suoi ragazzi e ricorda l’amicizia con coach Mark Few, mettendo da parte i paragoni con Dean Smith, al coach di Gonzaga che, come i suoi ragazzi, riconosce la straordinaria stagione dei Bulldogs, senza nascondere la delusione per essere arrivati a un passo dalla vittoria, commentando da gran uomo di sport l’operato della terna arbitrale. Ecco le parole dei protagonisti nel post-gara.

 

Roy Williams

Sulla partita: “Entrambe le squadre hanno giocato in maniera dura, non credo che nessuna delle due abbia giocato davvero bene. Ho detto alla mia squadra durante l’allenamento che, se a tre minuti dalla fine ci saremmo trovati punto a punto, l’avremmo vinta”.

Sull’aver sorpassato Dean Smith con tre titoli vinti: “Non credo che dovrei essere nemmeno menzionato nella stessa frase con lui. Io non sono Dean Smith, non lo sono mai stato, né mai lo sarò. Lui è migliore di me. Ho ottenuto il mio terzo titolo perché ho questi ragazzi con me e questo è tutto ciò che mi interessa in questo momento”.

Sulla sua amicizia con Mark Few: “Sapete, lui è davvero un buon amico. Uno dei momenti più divertenti che ho vissuto con lui è stato quando gli ho dato un passaggio sul mio jet privato per andare da Las Vegas a Orlando per osservare una recluta. La guarnizione della porta ha iniziato ad avere una perdita, ha iniziato a fare un rumore assordante provocando grande disagio. E lui era seduto con le mani a tapparsi le orecchie e a dire: perché sto seguendo Roy su questo aereo?”.

Sulla possibilità di visitare la Casa Bianca in qualità di campioni nazionali: “Non lo so, ci dovrò pensare” (Williams è sempre stato critico nei confronti del presidente Donald Trump).

Mark Few

Sulla sua squadra: “Ho chiesto alla squadra di vincere la lotta a rimbalzo, e loro lo hanno fatto (49-46). Ho chiesto loro di abbassare le percentuali da tre di North Carolina, specialmente per quanto riguarda Jackson e Berry. E loro le hanno abbassate (14.6%). Loro hanno fatto tutto ciò che ho chiesto di fare. Questo è il motivo per il quale i miei ragazzi sono incredibilmente sorpresi (della sconfitta)”.

Sulla partita: “E’ stato uno scontro duro, tra due squadre che volevano disperatamente vincere il titolo nazionale. Ed esserci arrivati così vicino credo che sia per noi, attualmente, un colpo mortale”.

Sulle polemiche sull’arbitraggio: “Questi sono tre tra i migliori arbitri di tutta la nazione. Penso che abbiano fatto un ottimo lavoro. Dovevano dirigere una partita di basket ed è ciò che hanno fatto. Non ho avuto alcun problema con loro, credo che abbiano fatto un ottimo lavoro”.

Mark Few

Joel Berry II

Sul giocare nonostante l’infortunio: “Se avessi potuto fare una foto dei lividi che ho sulle mie caviglie ve l’avrei mostrata. Ho giocato tutto il torneo con questi lividi, ho combattuto nonostante ciò. È stato possibile grazie al mio cuore. Questo è il modo nel quale sono cresciuto”.

Sulla fiducia nella vittoria: “Ci ho sempre creduto. Mi son detto durante tutta la partita: credi nella tua squadra, credi in te stesso. Non ho giocato al 100%, Ho solo cercato di combattere, di non preoccuparmi”.

Theo Pinson

Sul cambio dello sfondo del suo cellulare (per un anno ha avuto “the shoot” di Jenkins): “Cambierò il mio screensaver, ora posso farlo. Nessuno può davvero spiegare questa sensazione. È qualcosa che non dimenticherò mai. Amo questi ragazzi a morte”.

Nigel Williams-Goss

Sulla stagione di Gonzaga, nonostante le lacrime: “Credo che sia stato un bene per i Zags arrivare a giocarsi il titolo nazionale. Abbiamo fatto un sacco di cose che nessuno si aspettava durante la stagione. Abbiamo lasciato la porta aperta ai prossimi Zags, abbiamo dato loro la possibilità di fare quello che noi non siamo riusciti a fare”.

Sulle sensazioni post partita: “Fa tanto male in questo momento, ma migliorerà. Non credo che nessuno di noi abbia giocato la sua miglior partita. Fa male, ma se non ti uccide, ti fortifica”.

Przemek Karnowski

Sui ricordi e le emozioni che gli rimarranno della sua ultima partita con i Zags: “Ho sbagliato un sacco di layups. Non è stata la mia miglior partita. Mi hanno cercato in post e io non ho contribuito. Ricorderò questo. Ma allo stesso tempo giocare con questi ragazzi per l’ultima volta è stato il giusto coronamento di un anno fantastico”.

 

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