Uno via Atlantico, l’altro per il Pacifico: attraverseranno due oceani diversi, ma Nikola Jovic e Ousmane Dieng hanno entrambi taglia, visione di gioco e capacità di creare palla in mano più che sufficienti per essere chiamati al primo giro del Draft 2022.
Nikola Jovic
Posizione Super Mock Draft: 23
È serbo, alto e ad una lettera di distanza dall’omonimia col due volte MVP della NBA, ma le similitudini fra il prodotto del Mega e Joker finiscono sostanzialmente qui. Alto 208 cm e decisamente più snello (95 kg) del fenomeno di Denver, Jovic è un’ala piccola che offre buona positional size e un repertorio offensivo di prim’ordine. Allarga il campo con un tiro da tre fra i migliori di questa Draft class, tanto fluido nell’esecuzione quanto complicato da contestare. La sua versatilità offensiva è ciò che lo separa da tanti altri giocatori: nei blocchi sulla palla non si limita ad agire come ricevente per un tiro in pick and pop, avendo anche visione di gioco e polso per indossare le vesti di playmaker e servire i compagni. Palla in mano non è il rim attacker più potente che si possa desiderare, ma la capacità di attaccare i closeout e di coordinarsi attorno al canestro lo rendono molto pericoloso. In definitiva, uno scorer con ottimi istinti, tecnica e un approccio alla gara privo di protagonismi estremi che, unito alle sua capacità di passatore, ne fanno un ball handler secondario prezioso. Buono per il primo giro, senza dubbio.
Ousmane Dieng
Posizione Super Mock Draft: 26
Francese emigrato in Nuova Zelanda per cercare la vetrina pre-Draft più adatta a lui, Dieng si trova in uno stadio di sviluppo tecnico complessivamente meno avanzato rispetto a quello di Jovic, eppure ha alcune cose in comune col serbo e il potenziale giusto per essere una scelta altrettanto azzeccata. 208 cm d’altezza anche per lui, ma il tiro dalla distanza, numeri alla mano (27%), non è dei più pericolosi al momento. Dieng però sta migliorando in tal senso (se non altro da piazzato) e può benissimo continuare a farlo, il tutto mentre già mostra grande tocco intorno al canestro, capacità di ball handling e di playmaking estremamente spiccate (specie per un 18enne della sua taglia) e un impatto già notevole nella propria metà campo. Tanto da offrire sul lungo termine.