L’intero quintetto Blue Devils andrà al Draft NBA 2022 e uno di loro punta alla prima chiamata (ma di lui non parleremo oggi). Ecco la truppa di Duke che vola in NBA.
AJ Griffin
Posizione Super Mock Draft: 7
È stato l’X Factor di questa stagione dei Blue Devils. Scorer dominante che facilitava la vita a Duke nei momenti di onnipotenza e la complicava quando trovava davanti a sé un difensore cinque stelle (5.8 punti di media nelle sconfitte). Griffin è sicuramente per struttura (198 cm per 100 chili) e per tiro da tre (44.7% su 4 tentativi) uno dei migliori prospetti di questo Draft, ma allo stesso tempo presenta difetti sui quali i GM NBA dovrebbero riflettere. Un cecchino che ha bisogno di spazio e di muoversi per giocare in maniera efficiente. Non è soltanto un tiratore, ma anche un attaccante in grado di creare il vantaggio per sé dal palleggio con finte ed esitazioni e soprattutto capace di chiudere al ferro con fantasia ed efficienza (65% al ferro). Se messo sotto pressione, come visto nelle ultime due sconfitte contro North Carolina, tende a scomparire dal campo. Il potenziale difensivo per diventare un 3&D di altissimo livello c’è tutto: fisico, velocità, wingspan di 213 cm che lo rende versatile ma ci sono anche difficoltà ad inserirsi in una difesa di squadra e delle letture deficitarie. Questo è dovuto anche alle “poche” ore di basket giocate, visti i molteplici infortuni che hanno complicato la sua carriera sia in high school (dove ha perso quasi due anni) che a Duke.
Mark Williams
Posizione Super Mock Draft: 13
Le misurazioni di Mark Williams alla Combine sono state un colpo di scena inaspettato di questo processo di avvicinamento al Draft. Gli hanno regalato, con molta probabilità, la certezza di una chiamata in Lottery visto che il Draft non presenta troppi centri appetibili. Williams è un centro capace di giocare più tipi di difese sul pick and roll: copertura in drop grazie a delle braccia infinite (231 cm di wingspan), aggressivo con show profondi sul portatore di palla ma allo stesso tempo si muove abbastanza bene per recuperare la posizione sotto canestro. Anche in isolamento in post basso o con avversari fronte a canestro riesce a dire la sua, il tutto condito con una buona dose di stoppate (2.8 in questa stagione). Da rivedere la possibilità di cambiare sulle guardie: i risultati sono stati alterni durante la stagione e il tipo di velocità che troverà in NBA potrebbe metterlo in difficoltà. Williams è atletismo puro in un corpo statuario e mani interessanti (72% ai liberi). Dominante a rimbalzo offensivo e sui lob.
Wendell Moore
Posizione Super Mock Draft: 28
Wendell Moore ha otto mesi in più di Chet Holmgren e due anni in più di esperienza al college. Prospetti del genere a fine primo giro sono sempre apprezzati. Ci ha messo tanto a carburare, a rispettare le aspettative con cui era arrivato a Duke. È diventato infine capitano, leader di una squadra giovanissima e, soprattutto, è migliorato in diversi aspetti del gioco diventando un interessante coltellino svizzero. Ha taglia e capacità per essere una guardia moderna che crea il gioco in NBA con pazienza e pochi errori ma allo stesso tempo non disdegna la possibilità di giocare off-the-ball. É migliorato al tiro da tre toccando il 37% in questa stagione, condendo il suo gioco con intelligenza, tagli e ordine. Difensivamente è fastidiosissimo sia sulla palla che sulle linee di passaggio (1.4 palle rubate a partita). Quello che preoccupa di più è l’impatto fisico con il piano di sopra: riuscirà a creare vantaggi anche se non possiede un primo passo velocissimo? Riuscirà a reggere in difesa senza avere grande rapidità? Riuscirà a sopravvivere senza essere un’atleta di prim’ordine? A livello college era riuscito a trovare una quadra e a diventare la migliore ala piccola della Division I. In NBA il discorso si complica e non poco.
Trevor Keels
Posizione Super Mock Draft: assente
Indeciso fino all’ultima ora se rimanere all’interno del Draft o tornare a Duke, alla fine Keels ha deciso di puntare sulle proprie qualità fisiche e provare la carta NBA. Al momento sembra essere un giocatore abbastanza indefinito, uno di quelli che può puntare sul proprio atletismo e sui propri muscoli ma su poco altro. Bocciato come playmaker durante la stagione, non a caso Duke ha iniziato a diventare una pericolosa contender quando lui è diventato sesto uomo, ma bocciato anche come potenziale difensore o tiratore. Pesante, massiccio e poco rapido per stare con le guardie più veloci, il tiro va e viene e anche nel gioco a campo aperto, il suo punto di forza, spesso l’abbiamo visto incepparsi a causa di una scarsa lucidità nel leggere azioni, finendo per fare fallo o perdere la palla. Passatore interessante ma sprovvisto della capacità di reggere sulle sue spalle una grande mole di possessi e di essere un floor general. Al momento, oltre al fisico, c’è poco altro. C’è da sottolineare però come sia stato l’unica fonte di punti nel finale complicato della semifinale contro North Carolina.