Purdue va alle Sweet 16. A un minuto dalla fine Texas era a -3, aggrappata alla partita in qualche modo, tra difese con le unghie e coi denti e tiri da 3. E a quel punto Jaden Ivey ha pensato di mettere da star la seconda tripla della sua partita (18 con 2/4 alla fine) di fatto uccidendo le speranze di recupero dei Longhorns. E’ finita in quel momento una battaglia durata 39 intensi minuti.
#3 Purdue – #6 Texas 81-71
La strategia di Texas a tratti ha funzionato: rompere i giochi di Purdue difendendo sempre al limite del fallo e in attacco puntare sul talento da fuori dei suoi tiratori. Il risultato sono stati 29 falli e 46 tiri liberi tentati dai Boilermakers, un record per l’università (che ha suscitato anche qualche critica) e 28 tentativi da tre per i Longhorns, massimo stagionale. Il risultato è stata una partita bruttina da vedere ma molto intensa, nella quale hanno brillato i lampi di Ivey e quelli di Trevion Williams che soprattutto nel primo tempo ha dato spettacolo in post basso.
Il lungo allenato da Matt Painter ha chiuso con 22 punti e 10/13 dal campo in alcuni casi puntando sul gioco di piedi e in altri sulla mano morbida. Di fatto, Williams è stato molto più efficace di Zach Edey che ha comunque messo a referto 11 punti e 10 rimbalzi in 15 minuti di gioco, ma che non è sembrato pronto alla tonnara di Texas. Il lusso di Purdue è avere però due centri entrambi potenzialmente dominanti e molto complementari.
Peccato per l’uscita di scena di Marcus Carr (23 punti e 7 assist) che ha mostrato la miglior versione di se stesso al Torneo. Timmy Allen invece, il protagonista della stagione dei Longhorns, ha avuto troppi compiti difensivi per non uscire matto e ha chiuso con più falli (5) che punti (2). Purdue arriva alle Sweet 16 per la sesta volta da quando allena Matt Painter e ora sarà lei a vedersela con la terribile Saint Peter’s.