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East – Tom Izzo balla sempre a marzo, John Calipari no

Autore: Raffaele Fante
Data: 20 Mar, 2023

Tom Izzo riporta per l’ennesima volta Michigan State alle Sweet 16 dopo aver eliminato la #2 Marquette. Prosegue anche l’incredibile stagione di Kansas State con il suo esordiente coach Jerome Tang che manda a casa John Calipari e una Kentucky ormai abbonata alle delusioni. E finisce anche il torneo di Fairleigh Dickinson che dopo aver battuto Purdue, lotta fino alla fine ma viene eliminata da Florida Atlantic.

#7 MICHIGAN STATE 69
#2 MARQUETTE 60

E in qualche modo Tom Izzo c’è sempre, sia che parta da favorito e sia che parta da sfavorito. Ci sono poche certezze nel college basket ma una è che Michigan State al torneo è sempre una squadra durissima da battere e a farne le spese questa volta è Marquette, che chiude una stagione comunque super positiva. Partita subito complicata per i ragazzi di Shaka Smart perché Tyler Kolek, cioè il miglior giocatore dei Golden Eagles, ha due falli dopo poco più di 5’ e fare canestro è una mezza impresa. Anche la difesa, che coach Smart alterna sia a uomo che a zona, non è la solita. Gli Spartans però non scappano via, arrivano al massimo a 13 punti di vantaggio e non appena Marquette inizia a difendere come sa, il divario si restringe anche perché Kam Jones inizia a fare il suo lavoro, cioè produrre punti aiutato dalle triple di Prosper che riportano avanti la squadra di Shaka Smart con un parziale di 8-0 all’inizio del secondo tempo.

Non funziona una delle armi migliori di Michigan State, cioè il tiro da 3: terza nella nazione con oltre il 39% di media, Hauser e compagni chiudono con un insolito 2/16. Ma anche senza triple, i ragazzi di Tom Izzo restano lì attaccati, sfruttando le palle perse di Marquette, comprese quelle di un Kolek meno lucido del solito. Oltre ai 6 palloni regalati agli avversari, il sophomore di Marquette si prende le due stoppate da Sissoko che decidono il match, perché alla March Madness l’esperienza conta. E Tyson Walker sa come si vincono le partite: 22 i punti del senior di Tom Izzo, decisivo assieme a AJ Hoggard per segnare tutti i canestri che portano gli Spartans alle Sweet 16

#3 KANSAS STATE 75
#6 KENTUCKY 69

Per un grande coach del college basket che a marzo balla sempre, ce n’è uno che invece a marzo non balla praticamente più. Kentucky ancora una volta non arriva al secondo weekend e John Calipari chiude un’altra stagione se non fallimentare, quasi.  E’ invece un capolavoro la prima annata di Jerome Tang come capo allenatore perchè la sua Kansas State era data come la peggiore delle squadre della Big12 e invece non solo ha disputato una grande conference, ma arriva anche alle Sweet 16, continuando a sorprendere tutti. Anche quest’anno non bastano i punti (25) e i rimbalzi (18) di Oscar Tshiebwe a Kentucky perchè Antonio Reeves e Jacob Toppin mettono insieme un deprimente 2/22 al tiro.

Bastano invece eccome i 27 punti di un giocatore che sta vivendo semplicemente una stagione senza senso: Markquis Nowell ne segna 23 nel solo secondo tempo con canestri a dir poco fondamentali

 

Ma non è solo, e proprio nel momento di maggior difficoltà con 2/17 complessivo dall’arco fino a quel momento, Nowell si inventa la prima tripla in step back da 8 metri comodi, poi Ismael Massoud lo segue sempre da 8 metri e  Keyonte Johnson chiude il conto con un’altra tripla in step back. E tanti saluti a Kentucky anche quest’anno.

#9 FLORIDA ATLANTIC 78
#16 FAIRLEIGH DICKINSON 70

L’abbiamo messa per ultima solo per il seed delle due squadre ma per capire qual è il vero spirito del college basket, questa è la partita giusta. Difesa, lotta alla morte su ogni pallone, organizzazione di gioco, errori certo ma anche incredibili canestri realizzati da giocatori che non diventeranno pro in nessuna parte del mondo. Florida Atlantic arriva per la prima volta nella sua storia alle Sweet 16 battendo la squadra più bassa di tutta la Division I, cioè Fairleigh Dickinson che non ripete il miracolo compiuto con Purdue.

Applausi veri a entrambe le squadre comunque che giocano a ritmo alto una partita divertente e in bilico fino alla fine. La chiude Johnell Davis, che mette insieme 29 punti, 12 rimbalzi, 5 assist e 5 recuperi mentre a FDU non basta  l’incredibile Demetre Roberts, 1.70 e poco più, che chiude con 20 punti, 7 rimbalzi (!) e 4 assist ma questa volta non riesce a portare i Knights alla vittoria. Ma per uno che l’anno scorso giocava in Division II assieme ad altri due suoi compagni e a coach Tobin Anderson, questa March Madness è stata poco meno che trionfale.

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