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I nuovi coach, da Jon Scheyer a Kenny Payne

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Autore: Andrea Mauri
Data: 23 Ago, 2022

In questa stagione ci saranno oltre sessanta cambi di panchina in Division I. Scopriamo chi sono gli head coach in questione e cosa ci possiamo aspettare da loro, partendo dall’esordiente più atteso di tutti, Jon Scheyer.

Coach giovani per squadre dal sangue blu

JON SCHEYER – DUKE

Coach K ha scelto il suo miglior recruiter come suo erede. Scheyer sta provando a differenziare sin da subito il suo lavoro da quello del suo mentore e predecessore, cominciando da un calendario di non-conference fino all’anno scorso allergico a trasferte toste e in cui ha inserito un doppio scontro con un top team come Arizona tra il 2023 ed il 2024. Il nuovo coach ha anche tra le mani un roster totalmente rivisto ad eccezione di Jeremy Roach, l’unico starter rimasto a Durham dallo scorso anno, con tanti transfer (Jacob Grandison il più importante) e la solita infornata di freshman tra cui spiccano Kyle Filipovski, Dereck Lively e Dariq Whitehead.

KYLE NEPTUNE – VILLANOVA

Il nuovo volto sulla panchina di Villanova invece non è un esordiente, anche se poco ci manca. Lo scorso anno ha infatti allenato Fordham portandola ad un impressionante record 16-16 (arrivavano da un 2-12 nel 2019-20) impostando un gioco incentrato sulla difesa che ha portato i suoi frutti: 95.1 punti per cento possessi e 7.3 rubate di media a partita. Numeri che gli sono valsi la candidatura al premio di miglior allenatore esordiente della Division I. L’ambientamento a Villanova non dovrebbe quindi essere traumatico, anche per via del suo passato da assistant coach di Jay Wright e, a differenza di Scheyer, Neptune potrà contare su almeno due elementi importanti di ritorno dall’anno passato: Eric Dixon e Caleb Daniels.

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Kyle Neptune, Villanova

Il carosello della SEC

MATT MCMAHON – LSU

Dopo aver costruito il miracolo Murray State con tre apparizioni e due vittorie al Torneo NCAA, per McMahon è arrivata la meritata chiamata di una big. Certo, l’inizio è stato a dir poco shock. Dal suo annuncio come head coach, praticamente ogni giocatore a roster nella scorsa stagione ha lasciato Baton Rouge tra chi è si è dichiarato al Draft e chi ha scelto di inserire il proprio nome nel portal. Tramite chiacchierate e allenamenti pre-stagionali, McMahon ha convinto Adam Miller, Justice Williams e Mwani Wilkinson a restare in Louisiana dopodiché si è messo all’opera sui transfer. Molti arrivano dal suo precedente college, su tutti Justice Hill e KJ Williams, altri sono giocatori d’esperienza che conoscono il programma o il modo di lavorare del coach. Ovviamente ci sono anche i freshman e su di loro ha fatto molta presa il lavoro fatto con Ja Morant, cresciuto proprio a Murray State. Il roster è stato costruito in fretta ed in ritardo rispetto agli standard, ma ponderando ogni scelta con giocatori di qualità che lo hanno scelto nonostante la spada di Damocle sul futuro del programma a causa delle tante infrazioni commesse in passato.

LAMONT PARIS – SOUTH CAROLINA

Altro esordiente nelle P6 dopo il grande lavoro svolto in una mid-major, Chattanooga. South Carolina ha chiuso la stagione 2021-22 con un record di 18-13 (9-9 nella SEC) sotto la guida di Frank Martin, ma ora è giunto il momento di provare una nuova via e Lamont Paris sembra essere quella corretta. Potrà contare su G.G. Jackson, prospettone 5-stelle inizialmente legato a North Carolina per il 2023, salvo poi fare dietrofront a sorpresa un mese, riclassificandosi al 2022 e scegliendo South Carolina come il posto giusto per puntare alla NBA. Verosimilmente Jackson sarà il go-to guy nella metà campo offensiva assieme a Meechie Johnson, che avrà più libertà nel playmaking e più possibilità di mettere in mostra le doti da passatore su cui Paris si è detto piacevolmente sorpreso. Il talento a roster non è molto e ci sarà tanto lavoro da fare per portarlo a competere fino alla fine della stagione, ma il nuovo coach è pronto a lavorare duro.

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Lamont Paris, South Carolina

TODD GOLDEN – FLORIDA 

A 37 anni è il più giovane allenatore della SEC e questo lo lascia trasparire anche dalla scherzosa spavalderia con cui asserisce di sentirsi pronto perché è “davvero molto bravo ad allenare” e sa cosa ci vuole per costruire un programma vincente sotto ogni punto di vista: dallo staff, ai giocatori, passando per il management. Il primo passo da head coach dei Gators è stato quello di convincere Colin Castleton a restare un altro anno al college e reclutare Will Richard a cui sono seguiti Alex Fudge e Kyle Lofton. Come giocherà Florida è ancora un mistero, ma chi li ha visti allenarsi, come Matt Norlander di CBS, è pronto a scommettere che raggiungeranno le venti vittorie stagionali con un piazzamento tra il quinto ed ottavo posto della SEC.

MIKE WHITE – GEORGIA

I suoi anni a Florida, seppure mai terminati con record in negativo, non sono stati dei migliori, anzi, ma quanto fatto vedere agli esordi con Louisiana Tech non può essere sparito ed è su quello che hanno puntato i Bulldogs scegliendolo. Mike White è una scommessa sicura, sai che può portarti ad un record quantomeno in pareggio e speri possa arrivare al Torneo e a qualche vittoria in esso nel giro di qualche stagione.

DENNIS GATES – MISSOURI

A convincere Dennis Gates ad accettare questa difficile missione è stata l’importanza di un ateneo che negli anni ’80 e ’90 era stabilmente tra i migliori della nazione ed ovviamente la possibilità di misurarsi in una conference come la SEC. Si è detto fiducioso di poter tirare fuori il meglio dai ritorni di Kobe Brown, Ronnie DeGray e Kaleb Brown, ma attenzione a transfer come Isiaih Mosley e Nick Honor, due esterni che saranno i punti focali dei nuovi Tigers.

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Dennis Gates, nuovo coach di Missouri

I cavalli di ritorno

THAD MATTA – BUTLER e SEAN MILLER – XAVIER

Per tanti coach che tentano il salto di categoria, ce ne sono alcuni che decidono di tornare dove sono già stati. Due esempi sono Thad Matta e Sean Miller. Il primo ha deciso di ritornare a Butler dopo gli anni tra il 1997 e il 2001, dove ha dapprima svolto il ruolo di assistant coach e successivamente quello di head coach, il secondo torna a Xavier dopo averla lasciata nel 2009. Quello di Matta è un ritorno in panchina dopo il ritiro di cinque anni fa per problemi di salute e la speranza dei Bulldogs è che non abbia perso lo smalto che lo ha portato ad ottenere ottimi risultati ovunque ha allenato. Miller invece non si è mai fermato, ma potrebbe fare i conti con una sospensione dovuta ad un’indagine dell’FBI per corruzione, tuttavia per i Musketeers è stata una scelta facile. Sia con loro, sia con Arizona, il coach ha dimostrato di poter raggiungere il Torneo NCAA e la speranza ovviamente è che possa ripetersi nuovamente.

KENNY PAYNE – LOUISVILLE

Dopo quindici anni da assistente spesi tra Oregon, Kentucky e i New York Knicks, Kenny Payne ora inizierà la sua carriera da HC in un posto che conosce dalla sua esperienza da giocatore e che è ancora alla ricerca di continuità dall’addio di Pitino. Il primo obiettivo è ovviamente quello di riportare competitività ad un programma che sembra averla persa e mai più ritrovata.

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