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Il numero 11 dell’Olimpia sarà sempre Dino Meneghin

Dino Meneghin 11
Autore: Francesco Gerace
Data: 20 Nov, 2019

Nessuno indosserà più la casacca rossa numero 11 dell’Olimpia Milano. Quella maglia sarà per sempre collegata a un nome solo, Dino Meneghin. Un numero che non gli fu strappato nemmeno da un grandissimo dell’Nba arrivato in Italia. Bob McAdoo arrivò all’Olimpia dopo 14 anni di Nba in cui aveva vinto due titoli e il titolo di MVP. Il suo numero era l’11, ma non a Milano. In casa Olimpia l’11 era la maglia di Dino Meneghin e il campione americano, come raccontò successivamente, accettò di cambiare numero, vista la personalità dell’azzurro.

La festa per Dino Meneghin

Il più grande giocatore italiano di basket ha presenziato al ritiro della maglia in un Mediolanum Forum gremito, che ha applaudito al suo campione del passato, assieme ad allenatori, compagni e dirigenti dell’Olimpia. E non solo: la cerimonia si è svolta nell’intervallo della partita di Eurolega con il Maccabi Tel Aviv, una squadra che Dino Meneghin ha ritrovato più volte sulla sua strada e che lo ha omaggiato a sua volta.

La carriera

Le maglie della sua vita sono state due: Varese e Milano, le rivali di quegli anni. I numeri, che non sono esaustivi della sua carriera, dicono già molto: ha disputato 13 finali di Coppa dei Campioni, vincendone 7 (2 con Milano), a cui vanno aggiunte 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa Korac, 4 Coppe Intercontinentali (1 con Milano), 12 Scudetti (5 con Milano), 6 Coppe Italia (2 con Milano), un oro e due bronzi agli Europei con la Nazionale, un argento olimpico a Mosca.

Fosse nato trent’anni dopo, sarebbe stato uno dei fenomeni che giocano nell’Nba, ma negli anni ’70 e ’80 l’America era lontana. E nonostante fosse stato draftato nel 1970 dagli Atlanta Hawks, non lasciò mai l’Italia. Anche perché lo venne a sapere troppo tardi, fuori tempo massimo per accettare.

Una carriera lunghissima la sua, smise a 44 anni e giocò anche contro suo figlio Andrea. Grande era la cultura del lavoro per migliorarsi, così come innato il senso del sacrificio per i compagni, per la squadra. Tutte qualità che non si insegnano in palestra, ma si portano nel cuore. Dino Meneghin era uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere in squadra.

Dal 19 novembre 2019 quell’11 è appeso sul Mediolanum Forum insieme al 18 di Arthur Kenney e al numero 8 del compagno di tante battaglie: Mike D’Antoni.

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