Oggi Josh, domani Malik

Josh Jackson (Kansas)
In attesa di Malik Newman, che sarà disponibile dal 2017/18 (come vi abbiamo raccontato qui), la grande aggiunta in questa stagione sarà Josh Jackson, uno dei candidati alla prima scelta al prossimo draft. Self spesso lascia ambientare i freshmen in squadra prima di buttarli nella mischia, come fatto con Oubre, Embiid, Ellis, Robinson e Diallo, ma a Jackson probabilmente riserverà ‘il trattamento Wiggins’, cioè starting five sin dall’inizio. L’ala piccola (di cui vi abbiamo parlato qui) proveniente da un sobborgo di Detroit è senz’altro non solo uno dei giocatori, ma anche uno dei personaggi più interessanti del college basketball, molto timido e introverso fuori dal campo, vocal leader e super aggressivo in campo. Un tipo alla Jaylen Brown, appassionato di scacchi proprio come l’ex freshman di Cal.

Frank Mason e Devonte’ Graham (Kansas)
Il backcourt titolare rimarrà lo stesso, con Frank Mason III e Devonte’ Graham a dividersi i compiti di playmaking. Ottimo tiratore Graham (44.1% da 3), ottimo difensore Mason, entrambi ondivaghi distributori di gioco con un assist/turnover ratio molto basso, 2.19 per Graham e 2.4 per Mason. La panchina sarà più corta, con il sophomore Lagerald Vick unico cambio per i piccoli. Potenzialmente è il migliore difensore del roster, ma in attacco sa fare poco e niente visto che il tiro è quasi inesistente e può giusto sfruttare il suo fisico in campo aperto. Sarà la stagione della verità per Sviatoslav Mykhailiuk atteso nel suo anno da junior a ben altri compiti rispetto al passato: l’ucraino classe ’97 assieme a Jackson è il giocatore più talentuoso a disposizione di Self e avrà molto più spazio rispetto ai 12′ di media delle sue prime due stagioni a Lawrence.
Difficile trovare qualcuno nella conference che possa impensierirli, visto che tutte le rivali più forti, da Oklahoma a Iowa State, hanno perso giocatori chiave. Sarà una stagione di transizione per la Big 12 tra nuovi arrivi sulle panchine (Brad Underwood a Oklahoma State e Chris Beard a Texas Tech) e possibilità d’espansione. A livello nazionale, Kansas parte sicuramente dietro la strafavorita Duke, non lontana da Kentucky e alla pari con Villanova e Oregon. Le partite all’Allen Fieldhouse sono garanzia di successo dato che coach Self in tredici anni che allena a Lawrence non ha ancora perso dieci partite in casa (202-9), quindi il tredicesimo titolo consecutivo della regular season non dovrebbe proprio sfuggire. L’obiettivo è tornare alle Final Four e, dopo 5 anni di assenza, il 2017 potrebbe essere l’anno giusto.