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L’Nba di Doncic, dei Sixers e dei Phoenix Suns

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La stagione Nba è iniziata da due settimane e già non mancano spunti interessanti per un’annata tra le più indecifrabili degli ultimi anni. Ecco a voi la lista degli argomenti che hanno destato maggior interesse secondo la nostra redazione.

L’Nba secondo Andrea

Kemba Walker: il pezzo pregiato del mercato dei Celtics di questa stagione è stato indubbiamente lui. Dopo la prima partita di ambientamento (la sconfitta dell’esordio contro i Sixers) da 12 punti con il 22.2% dal campo, le tre successive anno fatto capire perché Boston abbia voluto puntare sull’ex UConn. Tre vittorie da 28.6 punti di media al 45.9 di media dal campo, e gli assist sono aumentati (2, 4, 6). E con i primi screzi in casa Nets, Kyrie sembra dimenticato a Beantown.

Markelle Fultz: 24.7 minuti di impiego con 12.3 punti e il 47% di media conditi da quasi 5 assist. Per un giocatore che fino a un anno fa era destinato a seguire l’infausto destino di Anthony Bennett e che era stato scaricato dai Sixers in cambio di Jonathon Simmons come fosse un qualunque giocatore di terzo livello, non è assolutamente un pessimo modo di rimettersi in gioco in Nba.

Luka Doncic: El Nino Maravilla è tornato. E forse più forte di prima. 25 punti di media e quasi 9 rimbalzi; tre triple doppie, di cui in back to back. Ma soprattutto, un record attuale di 4-2 e una convivenza con Porzingis che sembra volare non solo durante le partite, ma anche fuori dal parquet come testimoniano le storie di Instagram. Dallas ha ritrovato il duo Nash – Nowitzki?

nba doncicL’Nba secondo Pablo

Supporting cast Lakers: si salva solo Danny Green, per il resto è buio profondo. Nessuno sopra il 31% da tre, KCP ha fatto un punto nelle prime due partite. Nessun playmaker a dare una mano a Lebron, tre triple doppie nelle ultime tre trasferte, in attesa di Rondo (Sigh!). Se sono 6-1, ringraziate quei due lì.

Siakam: scelto in basso al draft, passa da specialista difensivo a giocatore che sposta nelle Finali Nba e l’anno successivo diventa leader della squadra. No, non è Kawhi Leonard, ma il giocatore che ha preso il suo posto. L’inizio di stagione di Siakam è quello di uno pronto per prendersi il Nord sulle sue spalle.

Murray: l’ACL non ha influito sul suo dinamismo. Tentacolare nei pressi del canestro (69% nella restricted area), da sistemare ancora il jumper. Super in difesa e contro i Clippers ci sono state prove da trascinatore nel 4/4. Non ha ancora giocato un possesso con White, il minutaggio è conservativo e non finisce ancora le partite, ma Murray è tornato. 

I punti di Manuel

Phoenix: dopo l’ultima vittoria contro Philadelphia, i Suns sono una delle “storie” della NBA. Punto primo: difendono. Punto secondo: stanno giocando senza Deandre Ayton. Sono terzi per point/differential nella lega e Devin Booker sta giocando da Mvp (a parte le palle perse).

G. Williams: Grant Williams è molto meglio di quanto dicano le cifre. Ha giocato 18 minuti a partita (con 4.6 punti e 3 rimbalzi) e quasi sempre quando è in campo riesce a fare qualcosa di positivo. Difese, tocchi, giocate che non finiscono sul tabellino ma contribuiscono alle vittorie.

Scuola Villanova: Eric Paschall ne ha segnati 34 (con 13 rimbalzi) nella prima vittoria degli Warriors al Chase Center. In aggiunta: Ryan Arcidiacono, Mikal Bridges, Jalen Brunson, Donte DiVincenzo, Josh Hart, Omari Spellman. Tutti considerati “normali” all’inizio della NCAA in maglia Villanova. Se non è una “scuola” questa…

… e quelli di Michele

Philadelphia: i Sixers si candidano come regina dell’est e principale favorita per le Finals 2020. La striscia di cinque vittorie consecutive iniziali è stata interrotta dai sorprendenti Suns di inizio stagione, ma le prospettive per Philadelphia sono rosee. Horford si è ambientato benissimo e sta dando l’atteso contributo di mentalità. Anche se il tiro da fuori rappresenta ancora una debolezza importante, resa ancora più grande dalla partenza di Reddick.

Kendrick Nunn: 112 punti nelle prime cinque giornate, meglio di Lebron e Iverson. Il rookie non scelto al draft e preso da Miami sta battendo tutti i record. In casa Golden State si stanno già mangiando le mani, mentre gli Heat si godono la loro piccola stellina. Insieme a Herro sta guidando la linea verde di Miami.

Derrick Rose: sarà che il talento di Englewood ispira simpatia un po’ a tutti visti gli infortuni che ha subito, ma l’inizio di stagione di Rose è stato davvero molto positivo: 20 punti e 6 assist di media in 25 minuti giocati. I playoff per i Pistons sono probabili, un buon piazzamento con questo Rose anche.

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